Lely1441 con House of cards
Correttezza grammaticale e lessico: 9, 5/10
In rapporto alla lunghezza del testo, gli errori sono estremamente sporadici, infatti il punteggio è quasi massimo. Qualche nota: in una frase tu hai scritto “designato loro”, mentre la forma corretta sarebbe “designato per loro”, perché il verbo “designare” si usa con la seguente reggenza sintattica: “designare qualcosa per qualcuno”; “di questo ne era certa”: inutile ripetizione del complemento di limitazione – “di questo era certa” oppure “ne era certa”, semplicemente; “se lo si era dimenticato”, presumibilmente un errore di battitura. Per il resto, nulla da segnalare: sei stata molto brava e attenta, complimenti.
Dal punti di vista del lessico, nulla da eccepire, davvero: mi è piaciuto molto, la vasta gamma di parole da te usata ha dato grande fluidità alla lettura, infatti, nonostante sia un testo abbastanza lungo, mi sono sorpresa di quanto scorra veloce – grazie allo stile e al lessico – perciò complimenti.
Stile: 4/5
Hai un ottimo stile, molto fresco e pulito, che permette al messaggio di arrivare in fretta, senza troppi intoppi. Dico “troppi” perché alcuni ce ne sono: anzitutto, la virgola dopo le “e” e le “o” – non sono errori, ma farne un uso spropositato come fai tu costringe a pause fastidiose che si ripetono troppo spesso; in secondo luogo, in alcuni punti hai omesso un soggetto che invece sarebbe stato utile, perché omettendolo costringi il lettore a tornare sui propri passi per cercare di capire a chi si riferisca la frase.
Per il resto, però, ti faccio i miei complimenti, perché questi intoppi sono rari – ho trovato il secondo in una sola frase – e per questo non me la sono sentita di darti un voto più basso di così.
Originalità nella trattazione del titolo: 8/10
Dal punto di vista dell’originalità la trattazione del titolo non brilla: che una persona crolli come un castello di carta – in particolare per la questione dell’omosessualità – è piuttosto frequente in racconti e fanfictions. Quanto alla presenza del titolo e alla sua importanza nella storia, però, sei stata molto brava: il castello di carta si incastra alla perfezione con i personaggi e con gli eventi, senza risultare un’aggiunta pesante atta a rispettare la traccia del contest. Non è stato necessario ripetere più volte “Marike era come un castello di carta” o cose simili, perché dal testo e dalla trattazione dei personaggi si evince la presenza di questo castello che rappresenta la psiche di Marike e che dipende da due persone – Elsbeth e Judith – : la presenza di una fa crollare il castello, la presenza dell’altra aiuta a ricostruirlo, seppur lentamente.
La trattazione dunque è buona e il titolo è preponderante a livello di trama, ma non sono rimasta colpita dalla sua originalità.
Trama (completezza della storia, realismo, capacità di incastrare gli avvenimenti...): 10/10
Ecco, per questo parametro meriti davvero il punteggio pieno per la tua abilità nel “dosare” gli avvenimenti: non hai tralasciato nulla. Hai mostrato l’inizio, l’evoluzione e la fine del rapporto tra Elsbeth e Marike – senza lasciare il lettore a bocca asciutta quanto a descrizione del principio dei sentimenti di Marike, ma anzi raccontandoli con precisione senza pesare sulla trama principale – e, anche se meno dettagliato, il rapporto tra Marike e Judith, ugualmente incisivo e completo – non lascia interrogativi, anzi.
L’evolversi del racconto all’inizio può apparire complicato, ma sei riuscita a intrecciare i fili senza far perdere il lettore, che arriva alla fine consapevole di tutti gli eventi, senza dover fare ogni volta fastidiosi salti indietro per capire dove vuoi arrivare.
Questa, a mio parere, è una delle doti più importanti per uno scrittore e, accidenti, la tua è molto sviluppata. Complimenti.
Trattazione dei personaggi: 10/10
Marike mi è piaciuta tanto: suscita una compassione e una tenerezza infinite. La descrizione dei suoi sentimenti, del modo distruttivo in cui li ha vissuti, è struggente e rende il suo personaggio vivo, qualcosa di più di un foglio di carta, perché la sua storia è vera e potrebbe essere quella di chiunque di noi. È indubbiamente il personaggio meglio descritto – e non solo perché è la protagonista! – e quello in cui il lettore si impersona più facilmente; anche Judith ed Elsbeth, però, sono brillantemente tratteggiate, anche se sono presenze abbastanza marginali nel dispiegarsi del diluvio interiore di Marike: Judith, bella, apparentemente glaciale e un po’ narcisista, ma in fondo dolce, addolorata, innamorata, ed Elsbeth, ottima amica, preziosa confidente ma disgraziatamente omofoba, sono entrambe due personaggi realistici, che potrebbero esistere – e sicuramente esistono – e sicuramente lasciano qualcosa, che è la cosa più importante.
I tuoi personaggi mi hanno lasciato qualcosa – ostilità, tenerezza, adorazione che fosse – e di questo ti sono molto grata.
Totale: 41, 5/45
---
Non so davvero come ho fatto a scrivere un commento così lungo come giudice XD, perché adesso che sono qui come lettrice mi viene in mente solo che questa storia è molto bella, e sono molto felice di averla letta. |