Recensioni per
Le cattive favole della buonanotte
di nainai

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
25/07/13, ore 15:34

Arrivata all'ultima riga di questa ondata di gelo - da intendersi in senso positivo al cento per cento -, mi resta solo una cosa da fare: maledirmi. Maledirmi perché ho abbandonato per un po' di tempo la lettura di fanfiction - per svariati motivi, che non includono necessariamente una perdita d'interesse - e questo ha significato anche perdere di vista quella che è sempre stata una delle mie autrici preferite, a livello personale così come nella consapevolezza che, in questo marasma in cui chiunque vuole scrivere (me compresa), rimane un punto fisso di grande valore. La scelta, poi, sempre se di scelta si è trattato, di tornare sulla tua pagina dopo tanto tempo e decidere di leggere una storia così vecchia, risulta strana persino a me; ma non ho potuto fermarmi, mi chiamava, come un polo magnetico chiama l'altro, prima alla lettura, e ora, per quanto vergognosamente tardi, alla recensione. Perciò, eccomi qui, a lasciarti un umile commento a distanza di due anni, avvalendomi della convinzione che l'arte, una volta venuta alla luce, non abbia età.

Tu non dici molto della vita privata di Brian; tu racconti - sempre con spiccata fantasia e sensibilità - di poche eteree figure esterne, una del tutto estranea - Sabrina - e altre - Helena, Alex - conosciute, sì, ma sempre condannate a fare da sfondo, soprattutto in questo angolo del mondo della scrittura; tu rovesci la prospettiva e le rendi il foglio di carta da lucido attraverso il quale intravedere la silhouette dell'uomo a cui in realtà tutto gira attorno: la sua modella, la sua - benché distaccata - vittima, la sua manager. Un uomo che, nel suo essere uomo, è anche imprescindibilmente donna, e credo sia questo - per quanto arbitraria possa essere la mia interpretazione - il filo conduttore che lo connette alle tre donne di cui parli.
Racconti di un personaggio senza, in realtà, parlarne molto, ecco che cosa fai. Questa storia sarebbe risultata ugualmente solida anche se fosse stata un'originale, lontana dall'universo dei Placebo e inserita in un qualunque altro contesto, perché la delicatezza e l'introspezione che hai saputo usare si sarebbero potute cucire perfettamente anche addosso a tre donne qualunque della tua testa, con tre nomi diversi. Eppure, è evidente che era di loro che volevi parlare, e anche che c'è una presenza di fondo, incombente e inebriante. Niente parla di Brian e tutto ne parla: il silenzio dello studio, la direzione artistica che prendono gli scatti, le persone che, per quanto inconsapevolmente, se ne portano un pezzo cucito addosso, dal punto di vista inconsapevole - ma non ingenuo - di Sabrina; la quiete infranta da Cody, Helena che porta Brian dentro; lo scorrere inesorabile del tempo di Alex, che in qualche modo, forse per caso, si è consacrata a lui.
In un cerchio che si chiude su se stesso in modo perfetto, grazie alla tua cura e al tuo talento.
Parole che rimangono incastrate fra le pareti.
Ne ho amato ogni spigolo, e ti ringrazio.

F.

Recensore Veterano
27/11/11, ore 16:55

Misteriosa, in bianco e nero, invernale. 
Sono piuttosto confusa ma affascinata al tempo stesso, quindi forse tornerò a spiegarti meglio il tutto perché so che vorrò rifletterci su e rileggerla. Ci sono immagini che ricorderò a lungo - il disegno delle rughe di Helena, ad esempio. Il disegno complesso, il riflesso fisico di ciò che è la sua vita.
Torno, forse, se mi escono le parole. 

Nuovo recensore
21/08/11, ore 11:50

Con i Placebo è così. O li ami o li odi. Non ti possono stare solo indifferenti. È che li senti, con tutto il corpo. 
 
se solo sapessi quanto ti dò ragione..è quello che sento anche io.

mi sento comunque anche, da sempre, affascinata da quell'essere indefinibile che è Brian.

Con i suoi occhi, il suo trucco, la sua voce.

E mi è simpatico il personaggio di Sabrina, con la sua fragilità ben descritta.

Il fatto che qualcuno possa trovarla bella,mentre lei non avverte lo stesso.

E cerca di andare avanti.

Lily

Recensore Veterano
04/07/11, ore 17:23

Mi piace moltissimo.
Sabrina e il suo sentirsi materia da plasmare, senza vita, senza volontà; Helena che vede Brian allontanarsi sempre di più da lei; Alex e la sua vita sempre posticipata. Ma soprattutto la volontà di tutte loro di continuare ad andare avanti.
È una bella storia, autentica, senza il lieto fine delle favole, ma con quello della vita vera. Che magari non è idilliaco, ma può bastare.
Complimenti davvero.
Gin :D
(Recensione modificata il 04/07/2011 - 05:45 pm)

Recensore Junior
01/07/11, ore 15:47

Mi piace. Mi piace il fruscio che rimane incastrato tra i muri, mi piacciono le torsioni del busto di Sabrina. Mi piace "E’ abituata a sentirsi dire come deve essere.", in cui è riassunto il mondo di questo personaggio. Mi piace Helena, troppo piccola per il maglione pesante in cui si avvolge, troppo forte per il suo corpo minuto. Alex e il suo essere uomo, perché "dagli uomini ha imparato la non necessarietà di amare". Non so come sia il suo periodico con Brian la mattina dei giorni di festa - non direi emozionante, è piuttosto un'esperienza empatica, qualcosa che dà sicurezza per il solo fatto di esistere: riportare tutto alla solida concretezza di una presenza familiare.
Tu scrivi molto bene, lo fai sempre, ma a volte riesci a penetrare l'interiorità, le pieghe delle esistenze dei tuoi personaggi in modo vivido, diretto, e contemporaneamente a descrivere il mondo in cui vivono come fosse un riflesso del loro dentro, del loro modo di viverlo, questo universo quotidiano. Ognuna di queste tre donne vede a suo modo, agisce a suo modo, è padrona di sé, pur non potendosi considerare né vincente né perdente. Non so quanto di questo sia in ciò che hai scritto, ma leggendo il quadro conclusivo, il mio pensiero è stato "Sì, in qualche modo c'è speranza."

Recensore Master
18/06/11, ore 12:03

Sono fuori dal mio territorio ma una recensione te la strameriti cara!! leggerti è sempre un piacere indescivibile, come riesci a rendere, le sensazioni le descrizioni, le stuazioni, il modo in cui fotografi le cose
"Che tipo sarà un Brian che si veste di seta come una donna “di malaffare” e parla con la voce calma e bassa di un uomo vero?
Devo quotarti questa frase che in un certo modo mi ha fatto sorridere!!
Sei più che brava...sarò ripetitiva, ma non c'è dubbio emergi davveor in mezzo a tanti altri (senza offesa x nessuno)
Come sempre hai tutta la mia stima e il mio affetto!!
Bravissima

Un bacione

Roby
 """ "

Recensore Junior
17/06/11, ore 13:50

Ti dirò, non so bene come recensire. Ma prendilo assolutamente come un complimento.
Il fatto è che di questa fic mi sono rimaste soprattutto delle fortissime impressioni, visive soprattutto (le rughe sulle mani di Helena; Sabrina bianca e spigolosa, in contrasto con i capelli neri; lo studio di registrazione dall'atmosfera cupa e opprimente seppure affascinante) ma anche di  tutti gli altri generi. Mi sembrava di essere lì, e, dato il filo nero che attraversa tutta la fic, non è stato esattamente piacevole. Ma di nuovo prendilo come un complimento XD
Mi spiace non potermi spiegare meglio: mi hai tolto le parole. Significa che tu le hai sapute usare tfin roppo bene.
Complimenti, non si capisce nulla di quello che ho scritto, me ne rendo conto, ma conosci la stima sincera che ho per te - spero possa bastare :)

Recensore Veterano
14/06/11, ore 20:49

Mio Dio.
Cioè.
Okay, andiamo per ordine.
L'aspetto che più mi è piaciuto sono state la visione della vita, di Brian, dello studio delle tre donne, che poi sostanzialmente erano il tuo modo di descriverle.
Keiko ha detto "Attraverso queste tre donne - diversissime tra loro - Nai offre un ritratto desolato e struggente della femminilità: il rapporto con il proprio corpo; il rapporto con l'invecchiamento; il rapporto con la solitudin" ed io sono d'accordo.
Sono rimasta scioccata da questo tuo stile che più che di una ficwriter è di un genio (non è per fare la ruffiana, ma sono sconvolta). E già mi avevi sorpreso con "Thank you for the venom" (non la smetterò mai di ripeterlo), ma questo. Forse se avessi letto più delle tue storie, ci avrei fatto il callo, non lo so. Ma leggere le tue fanfiction è entrare dentro qualcosa, un qualcosa che richiede attenzione e concentrazione, un qualcosa da cui se ci si concentra a leggerlo si possono ricavare emozioni, sensazioni, odori, immagini.
Il mondo opprimente dello studio opprimeva il lettore, gli sprazzi di fuga da questa cappa che è l'arte di Brian - che soffocava e si appropriava di tutto, come un po' si aveva l'impressione del personaggio leggendo, di qualcuno capace soltanto di appropriarsi di cose e di persone e di spazi, e le persone non riescono a non lasciarsi prendere, con tutti tranne che con Stefen - che sono le vite delle donne lontane da Brian... è tremendo, tutto, tremendamente bellissimo.
Complimenti, non so cos'altro dire.

Recensore Veterano
14/06/11, ore 14:55

Adesso possiamo dire che anche la ragazza delle foto di Meds ha un volto, la trovo una cosa bellissima e davvero originale.
Anche considerare la ragazza come la meteria prima di quell'arte fotografica, da una bell' immagine.
Che dire, Helena è sempre bellissima, quì forse un po' più triste del solito, quasi disillusa (mia impressione sia chiaro!), ma ovviamete bellissima.
E come sempre quando c'è Helena di mezzo Brian diventa più freddo e impersonale.
Cody invece è sempre l'Amore! Così piccolo e delicato <3 Da come lo descrivi sembra qualcosa di diverso e separato dai genitori, il riassunto delle loro migliori qualità, e una lente dalla quale anche Brian ha un aspetto diverso <3
Ritornando a Sabriana, anche se forse non la rivedremo più, resta un personaggio molto vivido e reale.
I tuoi personaggi femminili sono sempre in qualche modo unici <3
*appalude, saluta si inchina, e risaluta*
:***
Si alla mamma è piaciuta :D (anche se ho omesso di spiegare chi è Brian XD)

Recensore Veterano
14/06/11, ore 11:18

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Mi trovo sempre in difficoltà a recensire le storie di Nai sui Placebo, perché la didascalica precisione con cui colloca i fatti di cronaca (e gossip) unitamente alla sua fervida immaginazione, mi porta sempre a sorridere a quel suo cantante che tanto mi irrita.
A parte ciò, ho trovato questa storia deliziosa, piuttosto differente dalle precedenti. Nai ci offre lo spaccato di tre femminilità distinte e in netto contrasto tra loro, tre satelliti che si trovano a orbitare attorno all'ombrosa figura di Brian Molko: Sabrina, l'anoressica modella che deve posare per il book dei Placebo; Helena, la madre di Cody, il figlio di Brian; Alex, la manager della band.
Attraverso queste tre donne - diversissime tra loro - Nai offre un ritratto desolato e struggente della femminilità: il rapporto con il proprio corpo; il rapporto con l'invecchiamento; il rapporto con la solitudine.
Nai è un'attenta osservatrice, e anche in questa storia offre una grande prova stilistica e di introspezione con i suoi personaggi, toccanti nella nudità - fisica e psicologica - alla quale sono costretti.
Come sempre, il rapporto tra Helena e Brian risulta splendido nella spietata ossessione del cantante e Alex invece risulta, nella complicità con Brian, persino divertente.
I rapporti con Brian Molko fuggono lungo una linea di equilibri precari, e la paura reverenziale di sovvertirne l'ordine (o di perdere lo stesso Molko), risultano uno dei punti focali della storia, in cui la presenza di Brian - spirituale, più che fisica - risulta persino opprimente.
Brian Molko non c'è, eppure è ovunque.