Eccomi giunta finalmente qui.
Ho pescato questa storia tra i preferiti della Keiko, ho notato l’autore e e mi son detta: stasera leggo e recensisco. Purtroppo non ho molto tempo per farlo, e ho una lista infinita di cose da leggere, e il doppio da scrivere; e ammetto che ultimamente preferisco scrivere, dato che mi libera la mente. Ma veniamo a noi, non voglio dilungarmi in chiacchiere.
Valary, mi piace, in toto, quindi già il primo paragrafo mi ha dato la spinta giusta. (Anche se mi fa strano vedere tradotto il nome di Matt, sono troppo abituata ad M Shadow). Ed è una Val sincera, disincantata e che ci introduce al concerto della band. La trovo leggermente più dolce quando parla di Seize The Day, ma nel complesso non risulta troppo mielosa.
Ci presenta Arin, il ragazzino più magro al mondo ma che regge sulle sue spalle una pressione non indifferente, e lo hai fatto notare, perché non sta sostituendo un batterista a caso, sta sostituendo un membro di quella famiglia.
Ci mostra anche il vero lato di Zacky, quello fragile e che soffre, perché la perdita di Jimmy lo ha colpito, ed è un male che non se andrà facilmente, ma che sarà presente costantemente sbucando fuori quando uno meno se lo aspetta.
Brian è il successivo (io l’avrei messo per primo, ma credo he tu lo sappia LOL) ed è quello che ha detto apertamente al mondo cosa ha provato e prova con una canzone, una di quelle che ti fa piangere se la senti all’improvviso, perché è un’ondata di emotività pura. Sono sentimenti messi nero su bianco e cantati al mondo.
Johnny è la descrizione che mi ha colpito di più, quella che meno mi sarei aspettata e mi ha stupita. È una versione diversa dal nano malefico, che sono (siamo) abituata a vedere, è una reazione dura, di negazione totale, che fa ancora più male di quella di Zacky totalmente ko.
Michelle la salto, scusa, non è colpa tua, è totalmente colpa mia! Non sei tu ma sono io. (Guardo troppe serie tv, la frase più inflazionata del mondo).
Per quanto riguarda lo stile, tranne qualche piccola ripetizione e passaggio poco chiaro è fresco e scorrevole, e le frasi delle canzoni sono state messe al punto giusto, forse è troppo segmentata la parte di ‘so far away’, ma credo di comprendere la tua difficoltà nello scegliere solo qualche strofa… Io avrei piazzato li tutta la canzone!
Il finale è l’unica cosa che il lettore si aspetta, ma viene giustificato dal fatto che è anche il tributo perfetto per onorare Jimmy. Hai saputo delineare molto bene sentimenti e situazioni, centrando subito l’interesse del lettore e il cuore, perché leggendo ci si ritrova immersi in un mondo che tutti i fan almeno una volta hanno pensato (o per meglio dire: vissuto, sulla propria pelle), e gli occhi lucidi vengono quasi automaticamente. Mi è piaciuta come storia, ci regala uno spaccato di vita graffiante, e ho apprezzato il punto di vista di Val, e il contesto del concerto, che tramite le loro canzoni ci accompagna lungo tutta la storia; ed è un punto di forza questo che non fa distogliere nemmeno l’attenzione dalla lettura, ma anzi, lo tiene li incollato. E poi hai scelto alcune delle mie canzoni preferite, quindi tanto di cappello per la scelta!
Scusa per la recensione prolissa, la sintesi non è proprio il mio forte, anzi. (Recensione modificata il 25/11/2011 - 11:56 pm) |