L’odio del popolo del mare per i terrestri è un tema visto e rivisto, ma credo che tu sia riuscita a dargli una prospettiva originale. L’hai inserito all’interno di un background più ampio, con tanto di condimento mitologico; inoltre lasci aperte molte porte e getti molte esche ai tuoi lettori, questo li rende curiosi assicurandoti la loro attenzione.
Ho apprezzato molto la sensibilità e la compassione di Layla, il fatto che non condividendo l’odio del suo popolo per il genere umano soffra per tutte quelle esistenze spazzate via, scegliendo infine di difendere la vita (contro il pregiudizio e se necessario contro il suo stesso padre e re).
L’inserimento del flashback, del primo ricordo della principessa relativamente all’odio di Nettuno per il genere umano è molto originale. Rende bene l’impressione di un flusso di pensieri da parte di Layla, della ragazza che vedendo la furia del padre si rammenta dei propri timori di bambina. Inoltre questo frammento di memoria ti permette di introdurre con naturalezza il personaggio della regina, sollevandoti dal dover fornire troppe spiegazioni quando più avanti la menzioni nuovamente.
Questa frase “Devo chiederti di restituirmi il favore che ti feci” è molto criptica e rimane un po’ in sospeso, accendendo la curiosità del lettore (che se minimamente attento si chiederà ‘quale favore?’). Brava! Sono dettagli come questo che, a mio parere (e se non abbandonati nel nulla), rendono avvincente una buona storia.
Alla fine Layla si affida all’amore del padre (“Tuo padre ci ama più della sua stessa vita” “fatelo per me”), questo è molto bello perché il fatto che lui la ascolti mostra come la forza e la purezza di questo sentimento possano vincere sull’odio.
“La bambina dimostra che è possibile convivere con loro!” questa frase è un ottimo spunto di riflessione; ne fornisci diversi (molto interessanti) in questa breve storia, trovo che sia un punto a tuo favore perché un buon libro dovrebbe essere in grado di lasciare qualcosa al lettore, di farlo pensare.
Qui ho riscontrato quella che forse è una piccola incoerenza: "Taci Layla! […] Sono stati loro a portarci via tua madre!" infatti, da quello che dice, sembra che Nettuno odi gli uomini per ciò che è successo alla moglie, tuttavia noi sappiamo, grazie ai ricordi di Layla, che il suo disprezzo per il genere umano era già vivo ai tempi in cui la regina era viva e stava bene.
Ti segnalo alcune frasi che, così come sono formulate, non mi convincono molto:
- “ogni essere vivente terrestre” probabilmente volevi sottolineare per contrasto come l’astio sia diretto a ciò che non appartiene al mare (“terrestre” appunto), ma credo che sia un po’ pesante come perifrasi;
- “il tridente di diamanti” questo forse è un appunto un po’ sciocco, ma la frase non mi convince, non riesco a immaginarmi un tridente forte e possente fatto di tanti ‘pezzettini’ (perché è questo che i diamanti sono), forse intendevi ‘di diamante’ (materiale) o ‘tempestato di diamanti’ (ornamento, decorazione);
- “annunciò Nettuno levando il tridente al cielo. "Oggi[…]” io qui non metterei il punto perché la frase prosegue logicamente e perché altrimenti quell’“annunciò” non avrebbe molto senso (fai lo stesso tipo di ‘errore’ anche più avanti);
- “distolse lo sguardo che lasciò vagare tra le onde” io forse qui avrei usato il gerundio (lasciandolo) per rendere il fraseggio più snello, ma è un’opinione personale;
- “come tessere di un gioco” così mi sembra un po’ troppo generico, un po’ vago. Io espliciterei il riferimento al domino (perché è a quello che ti riferivi, giusto?);
- “Seppur distante dal luogo del disastro le urla dei poveri condannati le rimbombavano nella testa” scritta così questa frase forse non è molto chiara, se ‘la distanza’ si riferisce alla posizione di Layla io lo specificherei meglio (inserendo un ‘si trovasse’ o qualcosa di simile);
- “in pochi minuti aveva raggiunto il luogo in cui il piccolo di poco più di un anno si dibatteva tra le braccia di sua madre” forse qui qualche segno di interpunzione servirebbe a snellire il periodo, che così com’è risulta un po’ pesante alla lettura (soprattutto se inserito in un testo, come questo, composto da fraseggi molto brevi);
- “Con loro si portavano morti e feriti” io toglierei il “si”, è una ripetizione (significa ‘con loro’) che mi sembra superflua, ridondante se non addirittura errata.
Il finale è decisamente criptico e aperto, incuriosisce parecchio. Credo che se sviluppassi questo racconto in una storia più ampia, continuandolo e ampliandolo potrebbe davvero uscirci qualcosa di molto bello e originale. Quindi non mi resta che augurarti buon lavoro!
a presto
frav
[Recensione premio per partecipazione a “Edite Fantastiche – flash contest”] |