(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) E rieccomi qui, sulla tua pagina.
Era da tanto che volevo recensire la tua storia, ma non avevo mai il tempo e l'animo giusto per farlo.
Ora ci sono ed eccomi.
Premetto che figuro anche io tra le persone che adorano le descrizioni drammatiche e l'incipit con la luna insanguinata mi ha molto colpita e lasciata per un attimo stranita ed un po'sospesa.
Una guerra tra angeli e demoni oscuri? Beh, mi piacerebbe molto che tu proseguissi quest'idea perché sono del parere che, avendo letto altro di tuo so che sei parecchio brava e come da pochi input tu sappia creare qualcosa di grandioso e di ben ideato, nonché di ben scritto.
Ed io lo so, per esperienza (ricordo la intro stile Mafia) ed anche perché leggo moltissimo.
Mi sono molto commossa per il fatto che i due personaggi, seppur si amino, siano costretti a scontrarsi fino alla morte. E, non so, perché, l'animo della ragazza, l'ho visto come quello più incline a morire, e, pur avendo avuto una piccola vittoria per aver indovinato, ci son sempre rimasta male per aver azzeccato il finale tragico.
Lei mi appare desiderosa di morire, come se un ineluttabile destino gravasse su di lei e sulla sua esistenza intera.
E questo mi lascia un po' l'amaro in bocca perché ora sono divorata dalla curiosità di sapere altro, di più, ancora di più.
Bella anche la scena delle lacrime versate.
Io leggendo le ho versate specie leggendo questo passaggio: "Un passo. Un solo passo. Un solo, semplice passo. Un solo passo falso e lama trafigge crudele il cuore della ragazza.
La lunga falce d'argento e oscurità cadendo riflette per un'ultima volta i raggi scarlatti della luna, mentre la spada cremisi si tinge del sangue dell'angelo nero.
Un sorriso di infinita dolcezza si schiude sulle labbra della ragazza, mentre un rivolo di sangue le cola da un angolo della bocca."
Ebbene sì, sono crollata leggendo, mi sono commossa.
Lo ammetto, non con rabbia, ma con gioia: io mi sogno di scrivere scene così piene di pathos (non uso "patetiche" apposta anche se io lo uso nel significato positivo e non dispregiativo), cariche di significato e belle.
L'ho detto, mi reputo brava, ma come lettrice, come scrittrice, ma anche no.
Ci sono tanti pezzi che io personalmente incornicerei per la loro scorrevolezza e densa carica emotiva, ma non solo per questo, tant'è che ho proprio voluto proporre la tua storia tra le scelte.
La liberazione che traspare poi dal sorriso della ragazza, poi, mi ha ricordato la funzione catartica che il teatro aveva presso i Greci: era da un po' che non mi liberavo l'animo leggendo un bello scritto.
Proseguirei oltre, all'infinito, ma concludo dicendo che la promessa dell'epilogo, è intrisa di desolata speranza: ossimorica senz'altro, ma in netta linea con la lotta a cui si assiste leggendo, ad un dolore dilaniante di sentimenti contrastanti che tu hai tratteggiato alla grande.
Complimenti, bravissima, e perdona la mia recensione chilometrica, ma ci stava tutta e meriti molti altri elogi da parte mia.
Layla.
Sperando che la mia richiesta venga accolta.
Continuo col dire che l'uso del verbo presente, quantunque per una narrazione dai toni velatamente epici possa prediligere |