Ecco, fa piangere.
Piangere perché c'è tanta distanza dentro, troppa.
E sarebbe bello essere enormi, prendere i due capi dove Lui e Lei si trovano  per avvicinarli.
Forse è colpa della canzone di sottofondo - magari davvero azzeccata - forse è proprio il modo in cui scrivi tu ma... lo so. Conosco la distanza e magari non posso specchiarmi in quello che scrivi in modo efficace per dirti qualche parola d'effetto ma... fidat, lo so, solo che con me ha cancellato piuttosto che riunito le parti.
Sono senza parole, tu resisti, sii forte e niente, basta così.
Ho divagato e magari ho pure sparlato non capendo un ciufolo. Non dico più niente, solo: quel che hai scritto mi piace.
Ciàcià, Ness.

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N-non credo di averla capita fino in fondo. È la tua seconda storia che leggo sulla lontananza e, cavolo, la tratti tanto bene che non mi stupirei se tu avessi davvero spesso a che fare con sentimenti di questo genere.
Goccia, Plic, è un passaggio seriamente geniale.
Perché sono così ripetitiva? Odio le mie stesse recensioni, odio il fatto che più una storia mi piace meno riesco a parlarne. Non so se a comunicarti appieno quanto apprezzi le tue storie... Spero che tu lo capisca comunque, però.

Tami.

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