Ciao! La tua storia mi è stata segnalata da quella gran donna di ferao, e sono estremamente felice che l'abbia fatto, perché altrimenti temo che non sarei mai riuscita a leggerla, e sarebbe stato DECISAMENTE un peccato.
Ho molto apprezzato, per originalità, spunto e narrazione, la storia dell'arrivo della lettera di Arthur, e ho gradito il modo in cui hai presentato la famiglia Weasley di prima generazione, deliziosamente simile e allo stesso tempo leggermente differente dalla famiglia Weasley che tutti conoscono. In particolar modo, è stato carino poter leggere di un giovanissimo Arthur, già curioso e interessato al - per lui - misterioso mondo dei Babbani. Più volte ho letto storie che parlavano della prima esperienza di volo dei giovani maghi, ma l'idea della bicicletta, per quanto apparentemente semplice, mi ha favorevolmente colpita, in quanto corrispondente Babbano più prossimo della scopa.
In particolare, ho adorato il finale (io ho un sacco di problemi con i finali, e provo una sorta di adorazione per chi riesce a trovarne di veramente efficaci ^^): "Una volta in sella, si rese conto che forse non sarebbe stato molto difficile imparare, bastava solo fare un po’ di pratica, come in tutte le cose. Come quando aveva imparato ad andare sulla scopa. In fondo per tutto c’è una prima volta e alcune delle cose babbane non sono poi così diverse da quelle magiche."
Delizioso. Una frase del genere dovrebbe apparire sul manuale di Babbanologia di Hogwarts, a mio parere. Da qui, ci si ricollega direttamente all'azzeccatissimo titolo che hai dato alla storia.
Complimenti! ^^ |