Prima di tutto wow O_O...
Secondariamente ho letto anche le recensioni con relative risposte e quando ho letto che non era basata su Kuro mi sono stupita.
Devo ammettere che mi sono sentita un attimo confusa perchè in alcune parti sembra Sebastian a declamare, mentre in altri ci vedevo Ciel.
Il primo capoverso me lo vedo scritto dal conte, per "è un cuore nobile, quello a cui miri...", poi la parola chiave scaccomatto tipica della mentalità del bocchan, senza contare quel "Ma so di certo che non sono di uno sprovveduto, gli occhi a cui aneli...". Il cuore e gli occhi li vedo come metafora di anima in questo caso.
Poi passiamo a Sebastian, dal secondo al quarto capoverso.Viene evidenziata la fragilità del re, accostandolo (meravigiosamente) a delle immagini della natura, io ci leggo la descrizione della fragile natura umana di Ciel.
Il quinto capoverso calza ad entrambi, specialmente per la "profana umiltà". Sicuramente ne il Phantomhive ne il maggiordomo sono umili nel senso comune del termine, ma un'empia umiltà gli si addice perfettamente.
Anche le penultime due righe possono adattarsi a servo e padrone, leggendole ovviamente da due diverse angolazioni. Quella del demone che irretisce la preda, la imprigiona per poi ottenere la sua anima (lo sguardo, volendo usare una metafora) e quella dell'umano che si è costruito con il patto la prigione e ha fatto sì di avere le attenzioni della creatura infernale.
Per finire poi per ritornare al solo punto di vista di Ciel, la definizione calza a pennello, infatti lui è un'anima spregiudicata amata (in senso non puro ovviamente) dal demone.
Se non si era capito, mi ha molto colpito questo tuo componimento, mi sembra si essere tornata a scuola ad analizzare una poesia, ma mi è venuto naturale dirti ciò che ho letto nelle tue parole ^_^
Scrivi ancora componimenti belli così, sono un piacere da leggere!
La tua nee-chan dalla Luna!
lily_c |
