Ciao, ho letto la tua storia :)
Devo ammettere di averla trovata meno romantica e dolce di quanto non fosse nelle tue intenzioni e volevo spiegarti perché, così da aiutarti a trasmettere meglio ciò che desideri in futuro.
Qui il romanticismo è basato soprattutto su una situazione piuttosto 'magica', quasi onirica (lei che corre di notte inseguendo una farfalla e incontra lui). E' irreale e per questo motivo secondo me sarebbe stato meglio non prenderla troppo sul serio. Mamoru e Usagi si comportano come se credessero a questo sogno magico senza farsi troppe domande. Io come lettrice me lo facevo e quindi non riuscivo a entrare nel sogno con loro; il problema per me non era tanto la situazione, ma la mancanza della giusta atmosfera. In un manga l'atmosfera nasce nelle inquadrature e grazie alla bellezza del tratto del disegnatore. In una storia dev'essere la penna a creare la sensazione di trovarsi in un mondo magico, in cui lasciare la logica fuori dalla porta.
Per fare ciò ci sono le descrizioni dei luoghi e delle sensazioni. Nella tua storia tu non hai tralasciato di parlare di tutto questo, ma solo con aggettivi o parole che possono essere evocative. 'Incanto', 'acqua cristallina', 'dolce melodia', 'movimenti leggiadri', 'bellissimi occhi', 'strano sussulto'.
Dicevo possono perchè queste espressioni funzionano solo se si crede per conto proprio alla magia del racconto. Se si è incerti sul fatto che esista o meno, non aggiungono quasi niente. Devo dire che arrivano anche a dare un tono melenso al racconto. Una vicenda come quella che stavi raccontando invece poteva essere squisitamente dolce anche nella sua irrealtà, però per me è mancata l'atmosfera e l'empatia verso i personaggi.
Usagi e Mamoru sono generici quando parlano. Avrei voluto affezionarmi a loro e conoscerli di più; la parte in cui hai riassunto tutto il discorso che fanno durante la notte mi ha deluso da questo punto di vista. Era quella l'occasione per far sentire il loro amore, come nasceva e si sviluppava.
Premetto che ho letto la nota finale e so che hai scritto questo racconto nel cuore della notte, quindi magari non era un momento in cui avevi il tempo per approfondire o dilungarti, ma proprio per questo avrei messo la storia in stallo prima di pubblicarla, in modo da darti tempo di arricchirla.
La parte finale... vi applicherei il detto 'il troppo stroppia'. Nella vita reale sarebbe molto romantico che un uomo si ricordasse di dare alla sua fidanzata un anello con un simbolo che rappresenta il loro primo incontro. Poteva esserlo anche nella tua storia, però ho letto un po' troppa enfasi sull'anello e sul suo importante significato, con tanto di scena finale del matrimonio. Come lettori conoscevamo già il significato dell'anello e lo conosceva anche Usagi. Rimanere sul semplice avrebbe funzionato ugualmente. Anzi, forse di più.
Termino con un paio di note su alcuni errori di espressione.
"bagnandomi il viso con dell’acqua, uscita dal bagno,"
E' sbagliata la punteggiatura (ho visto che metti tante virgole, a volte anche dove non servono), ma 'acqua uscita dal bagno' è proprio ridondante e brutta come espressione.
"l’ho iniziata a seguire"
Ho iniziato a seguirla.
"Infondo"
Si scrive staccato, sempre.
Spero di essere riuscita a spiegare bene quello che volevo dire con questa lunga recensione. Se non fosse così, chiedimi pure :) |