Recensioni per
Red Russian Blood - Rosso Sangue Russo
di Rota

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
13/11/11, ore 13:42

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Pensare ad Hetalia e alla Storia (quella con la S maiuscola) può far storcere il naso: in fondo, Axis Powers Hetalia è un manga/anime parodistico, dove della storia sono presi i fatti più curiosi e i clichè tipici di ogni Nazione (anche se non mancano, nella versione cartacea, strip dedicate a momenti più seri, vedi la Rivoluzione del 1905 in Russia o la Guerra di Indipendenza America -sul cui episodio si è tanto spesso abusato nel fandom). I personaggi che Himaruya ci presenta e ci fa amare e apprezzare, arrivano così, fatti e finiti. Il bello di legare Hetalia alla Storia è quello di ricostruire attraverso ulteriori eventi non citati dal manga/anime il loro carattere, la loro formazione, dagli episodi più leggeri a quelli più drammatici, dai letterati ai pittori, dalle battaglie alle guerre.
Ed è quello che succede in questa storia: Russia nella completezza della sua storia così complessa, nella formazione del suo carattere, grazie (e anche a causa) ai momenti e ai personaggi che ne hanno forgiato la figura, nel bene e nel male. Lenin, Rasputin, Gengis Khan, senza dimenticare i rapporti più o meno burrascosi intercorsi tra le altre Nazioni e le altre potenze che dominavano il resto del mondo.
Perchè spesso Ivan Braginski è mostrato, nel fandom, come un folle scriteriato armato di rubinetto che non sa fare altro che tracannare Vodka, spasimare per posti caldi e girasoli, e minacciare tutti di diventare una cosa sola con lui.
Ma come si è arrivati a questo punto? Come si è giunto alla "pazzia" che intacca la mente e il carattere di Russia?
"Red Russian Blood - Rosso Sangue Russo " è lavoro ottimo, scritto con uno stile davvero godibile, che cerca di dare una risposta, che costruisce pezzo per pezzo Russia, nella complessità del personaggio e di una storia nazionale da non molti conosciuta, unendo la sua controparte Hetaliana alla Storia vera e propria.
(Recensione modificata il 13/11/2011 - 01:47 pm)
(Recensione modificata il 13/11/2011 - 01:49 pm)

Recensore Master
18/07/11, ore 22:27

L'idea di usare come filo conduttore la storia di una nazione è molto raffinata, pur essendo, comunque, qualcosa abbastanza comune; allo stesso tempo, però, la costruzione delle singole storie, i riferimenti a personaggi storici, la caratterizzazione delle flash! stesse hanno donato originalità alla raccolta.
I personaggi presentati sono, ovviamente, quelli che hanno segnato la vita di Ivan, partendo dalla sua nascita, con Gengis Khan, arrivando, infine, alla storia moderna, con Gorbacev.
Intelligente è l'utilizzo del prompt “yeti”, non utilizzato nel suo comune significato -quello di mitologica creatura- ma nella sua traduzione letterale: uomo che viene dalle nevi, proprio come Khan. Il dibattito tra i due personaggi è particolare, quasi etereo, forse per il carattere di Ivan (l'essere bambino, il porre delle domande precise, ma ingenue), forse per il fatto che è una discussione tra una nazione e un grande condottiero, che è arrivato a diventare un re.
Tra quelle dedicate a Nicolaj II, sicuramente la storia scritta meglio e quella che più colpisce è l'ultima, riguardante il momento dell'abdicazione; si tratta di una vera svolta nella storia russa e il clima teso si riesce a percepire facilmente grazie alle parole dell'autrice, che chiude la flash! con un'immagine efficace e forte: Ivan con in mano uno straccio rosso e un martello, strumenti di un'idea che è arrivata dall'Ovest, ma che ha fatto ribollire il sangue del suo stesso popolo.
Allo stesso modo è particolare e molto intensa la flash! sulla morte di Romanov, che è riuscita a sfruttare benissimo il prompt “armadio”.
Il set su Lenin ha come sua perla la storia incentrata sul prompt "dimensioni", visto che l'autrice fa un'attenta analisi della differenza tra Uomo e Nazione, sottolineando in che modo una dittatura possa far smuovere e assoggettare al suo volere un intero Stato (un'entità senza età, senza nascita né morte), raccontando la storia della Russia rossa in poche pennellate, molto efficaci (le croci per tutti i religiosi trucidati, le divise bianche degli zaristi). Stesso concetto -di Stato assoggettato a un uomo- è espresso in modo ancora più cruento e doloroso nella flash! Avente come prompt “ultimo”. Ivan costretto a frustare i suoi stessi concittadini per il volere di Stalin (dipinto come un uomo grezzo, che scavalca e tratta la sua Nazione come uno zerbino) risulta un'immagine forte ed efficace, per esprimere il concetto di dittatura, così come l'assoggettamento che si evince nella flash!fiction che narra l'incontro delle Forze Alleate. Il dolore provato da una Nazione sofferente è quello che Russia prova ritornando dalla missione contro i kulaki (contro quella sorella che risulta distrutta, emaciata, quasi morta) ed è efficacemente narrato dall'autrice, ancora una volta facendo confrontare il cuore di uno Stato e il cuore di un singolo avido individuo.
L'ansia di Tino è ben descritta durante la flash! sul gelido inverno finlandese e l'autrice è stata brava nel narrare la storia della Finlandia in poche righe, appena accennata, quel che basta per far capire al lettore perché la Nazione è ansiosa e sente il rischio nell'aria.
Nella flash! avente come prompt la parola "zaino" l'autrice apre il racconto spiegando, attraverso tre sentimenti, la situazione dell'esiliato Trotsky, il suo confronto con Russia. La storia si conclude lasciando in bocca un sapore dolceamaro, soprattutto sapendo che fine farà il povero Lev.
Allo stesso modo, questa tinta grigia (per metà dolce e per metà aspra) permea anche la fanfiction sui raggi X, con Alfred e Ivan alle prese con la corsa verso lo spazio, le loro scoperte. Nel laboratorio, dopo aver trovato le due stelle nane, si ritrovano a discutere su loro stessi e questa guerra sottile che li occupa.
Per quanto riguarda le ultime storie, ho una piccola nota da fare all'autrice, più come precisazione puntigliosa che altro: quando si scrive “forse, Islanda era nata apposta per questo, come barriera invisibile che segnava il confine ideale tra lui e Alfred”, geograficamente è sbagliato. Alla fin fine Russia e America si toccano sullo stretto di Bering, essendo l'Alaska uno degli Stati degli U.S.A.
Quasi commovente risulta il confronto tra Ivan e Gorbacev, divisi da una porta che si apre, lasciando spazio al cambiamento. Le parole di Russia sono sentite e quasi poetiche, le immagini che evocano (i vari paesi dilaniati dalla guerra e l'oppressione) sono efficaci per far capire che ormai la Guerra Fredda ha toccato il fondo.
Anche la conclusione risulta ben pensata e perfettamente calzante a tutta la raccolta, mostrando una scena dolce e quasi quotidiana, pur rimanendo inusuale.
Probabilmente la capacità maggiore dell'autrice -che è anche quella più apprezzabile in un fandom come Hetalia- è il saper descrivere eventi storici attraverso gesti di persone; l'avere un'immaginazione abbastanza sviluppata e galoppante da riuscire a inventare “metafore” per avvenimenti che hanno cambiato la vita di migliaia di persone.
È questo il punto di forza della raccolta che, se non fosse stato per uno stile complesso, con frasi che spesso hanno difficoltà a reggersi da sole oppure sono cacofoniche, sarebbe stata altamente apprezzabile non solo da un punto di vista di trama e tema, ma anche da un punto di vista di “lettura”.

<b>Ulissae, per il Collection of Starlight</b>

Nuovo recensore
18/07/11, ore 00:37

Ciao!
Comincio con il dirti subito che io ho il pallino della storia russa. Non perchè sono un'esperta, anche se ho fatto le mie ricerche, ma perchè mi appassiona molto sia la storia della Russia sia la Russia stessa (e Ivan, naturalmente), e mi premeva di recensire questa tua storia proprio per la correttezza storica.
Quindi, piuttosto di parlare dello stile e del messaggio dietro la storia e tante altre cose, vorrei dirti qualche cosa sui Mongoli. Sono sicura che ti sei fatta le tue ricerche su di loro, eppure dalla tua storia, Gengis Khan sembra un normalissimo uomo di mezz'età. Non il capo del più vasto impero di quei tempi, che non era nemmeno un impero tanto pacifico. La citazione che hai usato all'inizio della storia, molto bella, non c'è che dire, l'ho vista su wikipedia. Allora avrai anche letto tutto l'articolo e altri articoli per informarti, però forse ti sono sfuggiti dettagli come: "Ma l'aspetto più straordinario della personalità di Gengis Khan fu il genio in campo militare, dalla formidabile tattica: le armate mongole, forti di arcieri a cavallo, attaccavano nel più completo silenzio, guidate solo da bandiere di diverso colore, compiendo manovre complesse in assoluta simmetria e coordinazione, il che incuteva una soprannaturale paura nel nemico."
Oppure "Gengis Khan curò anche la sua fama (l'"immagine") con calcolate azioni di straordinaria ferocia nel punire i nemici o di grande magnanimità verso gli alleati. "
Quindi è vero che nella citazione dice di trattare la nazione come se fosse un figlio, ma la Rus fu solo una delle tante altre nazioni inglobate dall'Impero mongolo. L'atteggiamento con cui tratta Ivan nella fanfiction, come un figlio, appunto, è surreale, dato che storicamente sembra un vero e proprio tiranno.
Sull'IC di Ivan, poi, io avrei qualche dubbio. E' stato preso come bottino di guerra dai mongoli, e abbiamo appena scoperto quanto terribili in effetti siano. E' un bambino (ma non abbastanza inesperto da non avere cognizione di causa), sta lontano dalla sua famiglia, dalla madre, dalle sorelle, e non ha paura? Oltre che essere assurdo, è anche OOC: in tutte le strip di ChibiRussia di Himaruya, sia quelle appena uscite nel Quarto volume, sia quelle vecchie del terzo, si vede che lui è terrorizzato da Mongolia ed è in condizioni penose per colpa sua. Poi certo, è già meno strano che Ivan non sia spaventato se Gengis Khan lo tratta come un nonno con il nipote e non come un bottino di guerra.
Ora, riguardo alla madre di Ivan. E' una teoria che si dilaga a macchia d'olio, quella della Rus' di Kiev come madre di Ivan. E mi dispiace, ma la Rus' di Kiev E' Russia (e Ucraina e Bielorussia). Non può essere altrimenti. Mi spiego: è ovvio che Russia abbia avuto una madre, ma nelle strip di Himaruya, ci sono molti segnali che fanno capire che la madre c'era prima della Rus' di Kiev. Per esempio, quando Francia, lungo il corridoio della sala per gli incontri degli alleati, gli dice "Intorno a quando eri nato, i Mongoli" riferendosi ovviamente alla loro invasione. Beh, se la Rus' di Kiev era la madre di Russia, perchè i Mongoli non se la solo presi con lei? O con Ucraina, o Bielorussia? Nelle strip di Himaruya si vede chiaramente che Mongolia (insieme a Prussia, Svezia e Polonia con Lituania) perseguita Russia, non sua madre.
Quello che si desume dalle strip sarebbe che la madre, dando alla luce Russia, Ucraina e Bielorussia, abbia formato la Rus'di Kiev, e poi abbia scelto come erede Russia, essendo l'unico figlio maschio (a quei tempi si decideva così). Poi uno è libero di pensare quello che vuole, non sono qui per imporre le mie idee a nessuno.
Riguardo al tuo stile, come ho già detto altre volte, è soggettivo se piaccia o meno. E' più oggettivo però se una scrittura è pesante o meno pesante, e secondo me la tua è un po' pesante e per il lettore è difficile da seguire, soprattutto nei momenti introspettivi.
E' pesante perchè mostri poco e racconti molto di più, le immagini sono meno immediate, e non riesco a immaginare niente quando leggo. Alcune parti della fic sono sconclusionate.
I dialoghi mi sembrano poco naturali, come se non stessero nella vita reale ma in una sitcom, o in un'opera teatrale. Anche questo è un po' soggettivo, ma ti faccio un esempio. Quando Ivan dice "-Io ascolterò le tue parole, grande yeti!-." Mi sembra fin troppo teatrale per un bambino. Poi Ivan, lo dice anche Himaruya nella sua descrizione generale, è un ragazzo semplice. Si esprime con frasi spicciole. Se fosse stato Francia piccolo, a dirlo, sarebbe stato più credibile.
Finito tutto quello che dovevo dire, spero di essermi resa chiara e spero che tu abbia capito dal punto di vista storico e non ciò che non combaciava. 
Baci!

Recensore Master
17/07/11, ore 17:55

Okay. Okay. Okay. Okay. Bene. Un respiro pronfondo. Un altro respiro profondo. Inspira. Espira.
Una intera raccolta dedicata alla storia russa. Alla. Storia. Russa.
Io--
Okay, basta fangirlizzare, altrimenti qui non caviamo un ragno dal buco, e non è bene. Questa Raccolta, questo progetto merita una recensione degna..! (Da)
Cominciamo col dire che..amo la storia russa. So meno della metà della metà che vorrei sapere su di essa (soprattutto la parte riguardante il periodo "medioevale" di questa Nazione, se non qualche episodio, qualche tassello, tipo Pugacev, o la rivolta del Cosacchi o la rivolta del 1905 con la Corazzata Potemkin), ma mi affascina, diamine se mi affascina.
Quindi, già una storia, una fan fiction, una Raccolta, chiamiamola come meglio ci aggrada (XD), dedicata alla complessità dell'evoluzione della Nazione Russa, bhè, mi ha fatto fatto una capriola -metaforicamente, purtroppo. L'unica reazione che mi sono potuta permettere è stata fissare con tanto d'occhi la spiegazione di questa tua nuova opera e cominciare a strillare piccoli "sì" ad intervalli regolari di almeno tre secondi-. Se poi parliamo anche del fatto che si parlerà delle Rivoluzioni, di quel Febbraio con le sue cinque giornate di Pietrogrado, e di quell'Ottobre che hanno segnato irrimediabilmente (e nel bene e nel male) la Russia, sono ancora più contenta. E poi, parlare delle figure di Nicola, di Gengis Khan, e anche -e soprattutto- di Lenin e Trotskij e Stalin (L'Uomo d'Acciaio che tanto ha tenuto nascosto alla Russia e al mondo intero..!) e Kruscev, il "padre" del disgelo..! Già per questo ti meriti un applauso, perchè per poterne scrivere a riguardo deve esserci un lavoro di studio e ricerca immenso, sia del periodo, sia delle figure stesse che definire ambigue è un po' un eufemismo (Insomma, Lenin è quello che è arrivato a proporre, durante gli anni della Grande Guerra, la politica del "disfattismo", la sconfitta del proprio Paese per minare le fondamenta dell'autocrazia zarista..!). Poi, anche i periodi da te narrati non sono certo i più facili, pieni anche loro di ambiguità e lati oscuri non ancora oggi del tutto svelati.
In poche (Ah! Battuta visto il poema che ho scritto solo per la parte più "storica" XD) parole, un grosso, enorme applauso per aver scelto la storia della Russia, con tutto il sangue, il suo splendore, la sua povertà e le sue contraddizioni.
Passando alla parte Hetaliana della storia, oh..Ivan! E' certamente il personaggio che preferisco tra tutti quelli che papà Himaruya ha creato. Leggere della sua crescita, poi mi manda letteralmente in brodo di giuggiole! (O nella Vodka, per rimanere in tema! XD)E' un personaggio così complesso, con quel suo sorriso sornione solo di facciata che nasconde una storia tremenda, rosso come il sangue russo che lui stesso ha versato (La strip del 1905...NGWAH! *piange*). E' un personaggio difficile da gestire, ma visto che sei tu a scrivere di lui, non mi preoccupo affatto, perchè già so come riesci a delinearlo perfettamente in ogni sfumatura, in ogni suo tratto e carattere chiaroscurale.
E questo Ivan, che incontra Gengis Khan, questo bambino dagli occhi già di uomo, che si incontra col suo primo sovrano..E' un primo capitolo ottimo, tutto da apprezzare. La descrizione del Khan, dei suoi gesti (mi verrebbe quasi da dire dei suoi "tick", tipo quello di lisciarsi la barba), i tesori, sembra quasi di vedere tutto quello che Ivan vede attorno a sè, quella nuova realtà che sarà l'inizio della sua crescita. (A proposito..la storia del nome "yeti" non la sapevo O.o, così come non mi ricordavo il significato del nome "Ivan")
Infine..bhè, l'hai scritta te, quindi è una garanzia! Bene, fila subito tra le preferite! (Miracolo! C'è posto! XD)
Ah! La mia parte fangirlica mi sta dicendo (anzi, urlettando e cinguettando) "E poi ci sono accenni alla RusAme! E poi ci sono accenni alla RusAme! E poi ci sono accenni alla RusAme!". Sì, anche questo è un punto a favore, adoro questo pairing. Oramai è praticamente la mia OTP. (Eeeh, quando l'animo da fan girl viene fuori!)
Oh, mamma. Ma questo commento è un poema, non una recensione!
Ancora complimenti!
Alla prossima,
Nemeryal