Recensioni per
L'uomo sulla panchina ha paura dell'acqua
di remvsg

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/12/11, ore 22:37

Il random ha scelto te. Il random mi conosce e sa cosa voglio; sa di cosa avevo bisogno questa sera, di chi. Mi servivano le parole giuste per l'emozione giusta, e ti ha scelta. Lo sapeva, non c'è dubbio.
Non seguo la serie, ma ho letto tutti i libri, e loro sono comunque loro. E tu sei sempre tu, indipendentemente dal fandom.
Dalla drabbles su Sirius a questa storia, ti adoro sempre.
Grazie per la commozione e per l'acqua che ha bagnato la mia faccia; mi serviva anche quella. ;)

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale segreto - Una recensione sotto l'albero" del gruppo Hpeace&love]

Recensore Junior
08/08/11, ore 15:28

In primis il titolo è uno spettacolo, in secundis vedo che le note Roxeiane ormai ti hanno conquistata XD

Sì, ce l'ho fatta, ho battuto la mia pigrizia Mycroftiana per riuscire a mettere insieme due recensioni per la mia Rem. Che saresti tu. Ora, tu sai quanto io adori l'Angst (-.-) quindi già il fatto che io stia davanti al monitor a scriverti che ho adorato questa storia dovrebbe darti un indizio di quanto il tuo lavoro sia stato apprezzato. 

John vecchio e idrofobo mi fa tanta, tanta, tanta tenerezza; il tema "acqua" è trattato in modo meraviglioso, le stesse ripetizioni non appesantiscono affatto ma danno più corpo ai pensieri e alle emozioni di Watson.
Mi è piaciuta in particolar modo la parte in cui John pensa alle corse on Sherlock, e ai suoi tentativi di raggiungerlo ( per me sente un senso di inadeguatezza, poi magari dico una cavolata eh!), per non parlare della mancanza di una "fottutissima tomba" su cui piangere!

Personalmente ti ho adorato per:

"-Le mie più sincere condoglianze. Forse Sherlock avrebbe saputo cosa dire.
-No. Non lo avrebbe saputo, e lei lo sa bene.
-Ha ragione. Quantomeno sarebbe stato più utile di me. Arrivederci John, magari in una occasione più piacevole."

Hai inserito anche Mycroft, lo amo. (Certo che 'sti due hanno una bella considerazione di Sherlock, eh?)

A differenza tua non posso che osannare Sir Doyle per l'espediente della morte/resurrezione, e, da brava fluffista, non posso fare altro cheringraziare mentalmente tutta la banda di fans che lo hanno "costretto" a riportare in vita il nostro Sociopatico. Ma, si sa, io e l'Angst non andiamo molto d'accordo. A meno che non sia il tuo. <3

Jillien

Nuovo recensore
30/07/11, ore 00:13

Comincerò dall'inizio, dicendoti che hai probabilmente pessimi gusti in fatto di titoli, visto che il tuo è davvero bello.
Amo particolarmente i titoli 'lunghi', che sono frasi e non una coppia di parole. Perchè trovare l'armonia accostando due o tre termini è relativamente facile, e ti evita un sacco di grattacapi, mentre trovare una frase che non sia solo una frase, ma per il suo significato e la sua sonorità abbia 'il fisico' per vestire i panni di un titolo è molto più difficile.

Quindi prima di tutto ti faccio complimenti per le parole che hai scelto, per poi saltare a piè pari in fondo alla tua storia, dritta sopra le tue lunghe note (*__*), per dirti che le ho lette con piacere e sono d'accordo con ogni pensiero che hai voluto condividere con noi.
Come te io ho amato il finale che Doyle voleva dare al suo personaggio, amando allo stesso tempo ciò che ha scritto dopo averlo forzatamente 'resuscitato'. E in fondo mi sento un po' come il contadino fortunato che si ritrova la botte piena e la moglie ubriaca, libera di bearmi di 'quella' morte per poi passare a leggere il seguito.
Ed esattamente come te ho poca considerazione per la seconda innominata signora Watson, fatta di un niente così pesante da cambiare il corso della storia. Non la odio però. Perchè Doyle di espedienti narrativi fa un uso talmente smodato da costringerci a farci l'abitudine, ed alla fine li chiami per nome, senza ingigantirli nè renderli più reali di quanto non abbia fatto lui.
Il segnale che Doyle dà con questa fantasmatica seconda moglie è importante, e non si può ignorare, MA qui non siamo nel suo mondo.
Qui siamo nel 2011, ed ogni cosa può e deve essere cambiata perchè tutto resti uguale.
Questo è uno tra i tanti motivi per cui io leggo/scrivo/fangirlo esclusivamente sulla serie BBC, navigando lontano dal canone. Perchè questa è un'occasione unica per poter rielaborare il prodotto di Doyle, epurandolo dagli 'espedienti narrativi' senza togliergli un grammo della sua essenza. (Sì, è ANCHE perchè gli attori sono fantastici... Infatti ho detto che era uno tra i tanti motivi. )

Dopo tutto questo inutile farneticare di titoli e note, direi che è arrivato il momento di parlare della tua storia, che ancora una volta è stata dura, durissima da leggere.
La tua  propensione ad indagare il dolore in ogni sua forma è una costante di ogni tuo lavoro, ed ogni volta tu vai a battere esattamente lì dove il dente duole di più, approfittando della libertà che questa serie ci offre per sommare due morti che nella realtà appartengono a due strade parallele.
Ma tu le vuoi tutte e due.
Insieme.
Perchè aspiri al massimo grado di disperazione, che qui appare ovattato dagli anni eppure ancora feroce, e spaventoso, per poi trasformarsi nella desolazione di una vita che avanza verso il nulla, dopo essersi lasciata alle spalle tutto ciò c'era importante.
Watson è forte, ed è ancora qui. Ma le cicatrici lasciate dalle due persone che ha amato e perduto sono su di lui, e non potrà nè vorrà mai liberarsene.

Il motivo dell'acqua è trattato con abilità. Sei riuscita a legare tra loro tutti gli elementi sotto questo unico comune denominatore senza forzature, lasciando che l'acqua scorresse lungo tutto il racconto,  nella sua forma fisica come in quella metaforica.
Insomma... Leggere questa storia è stato 'doloroso e meraviglioso' come leggere L'ultima avventura sapendo che non c'è altro. Che finisce davvero lì.
Sei riuscita perfettamente a ricreare quell'atmosfera, prolungandola  in un'infinta ed atroce agonia.

È bello poter provare questo dolore, senza riserve, e poi poter  volgere uno sguardo tranquillo a quella botte piena sulla quale ronfa una grassa moglie ubriaca.




(Recensione modificata il 30/07/2011 - 12:15 am)

Nuovo recensore
29/07/11, ore 13:03

Mh.
Finita la fanfiction mi rimangono ben poche parole, francamente.
Mi sforzerò di incollarle fra loro per scrivere qualcosa di decente, vediamo se mi riesce! Dunque, partendo dal presupposto che anche io, dopo aver letto della morte di Holmes, ho pensato che tutto il resto dei racconti si svolgessero prima del viaggio in Svizzera, capisco perfettamente il tuo punto di vista.
Per quanto riguarda l'odio per la seconda moglie, ti appoggio pienamente.
Se almeno avesse dato un po' di spessore al personaggio mi sarei messa l'animo in paca, e invece no! Watson se ne va allegramente a braccetto con un qualcosa di vagamente antropomorfo, senza dare la minima spiegazione!
Coooomunque, ora recensisco la storia seriamente, giuro.
Mi è piaciuta, molto anche, e appurato questo, posso dirti che la cosa che più ho sentito è stata la rassegnazione di Watson il Vecchio, a contrasto con la rabbia cieca di Watson il Giovane, ho proprio avuta le sensazione della pesantezza degli anni sulle sue spalle.
Poi boh, le prime righe mi hanno molto colpito...oddio, in realtà mi ha colpito un po' tutto XD
Oh, un'altra cosa, poi tolgo il disturbo! L'ultima frase, mi sa tanto di resa. Secondo me muore, ecco!
Ok, ora me ne vado, in tredici righe non ho scritto nulla, ma va bene lo stesso XD
Alla prossima *A*