Oh. Soldatini.
Jasper mi fa pena, così tuffato nei ricordi di umano, così sconvolto da quelli e anche (?) da quelli delle battaglie tra vampiri. Così incapace di guardare avanti, di superare il suo passato e fare un passo nella sua non-vita presente, nella realtà. Ecco perchè è ancora con Maria, in questa storia. Ecco perchè non ha ancora trovato il modo di fare quel passo lontano da quel mondo che Maria gli ha insegnato. Jasper, certo, non conosce altro, ma non ha nemmeno la forza di cercare di scoprirlo.
Gioca a soldatini, vivendo ricordi che avrebbero dovuto insegnargli fin dall'inizio quanto la guerra gli facesse e tutt'ora gli faccia male. Però continua a giocare, restando in un limbo dove non può che aggrapparsi all'unica donna che gli sorride con amore, nonostante sia lei stessa a tenerlo fermo in quel limbo. Lo fa perchè lo ama, o perchè è il suo combattente migliore?
Faccio fatica, reduce da Eclipse, a pensare ad una Maria così calda in cuore. Ma allo stesso tempo un po' mi consolo per Jasper, immaginando che dopotutto prima di incontrare Alice un po' - poco pochino - sia stato felice.
Ma anche un vampiro, soprattutto se umano come è ancora umano Jasper, non potrebbe sopportare una non-vita così in bilico tra i ricordi del passato e la vergogna del presente per quei ricordi. Miseriaccia, è doloroso e penoso anche solo pensare ad una esistenza così fragile come quella di Jasper.
E giocare a soldatini è quanto di più lampante tu potessi raccontare per descrivere la non-vita di Jasper.
Complimenti,
lose :) |