Assicuro che vengo in pace. E te lo dico perché questa recensione probabilmente sarà abbastanza lunga, e di solito solo quelle critiche mi vengono così. Ma soprassediamo.
Com'è che si dice? Ah, sì: scusa.
Scusa perché sono mesi che seguo questa storia - mi riferisco anche a SEX, ovvimente - e la pigrizia, quell'orribile pigrizia che noi autrici tanto odiamo ma che a volte non riusciamo proprio a combattere, mi ha fermato. Però adesso mi sento in dovere di recensire, avendo tempo e voglia di fartene una decente, che spero possa farmi perdonare e che possa almeno in parte sostituire tutte quelle che non ti ho lasciato. So che non sarà così ma, ehi, meglio di nulla, no? >.<
E fatta questa premessa, non posso far altro che passare alla storia. Spero non ti spiaccia, se farò alcuni paragoni con la precedente.
Prima di tutto: lo stile.
Ho letto di tutto, in questo sito. Posso dire con certezza di prediligere quelle scritte in terza persona, perché quelle che sono fatte in prima mi stordiscono, come se mi impedissero di capire a fondo tutto quello che mi circonda. La prima persona ha il brutto vizio di farti vedere le cose solo e soltanto attraverso gli occhi e i sentimenti di chi narra, storcendo le immagini; tuttavia, posso confermare che la tua storia non è tra di queste.
Lo stile è bello, semplice e lineare, è giovane, terribilmente adatto per ragazzi poco meno che ventenni. Ci sono pensieri profondi, stupidi, semplici, confusi; c'è tutto il mondo dentro un ragazzo che sente ancora di poter trasgredire tutto solo perché è giovane, ma che inizia a calmarsi, forse.
Adoro che, nelle narrazioni, il personaggio che narra si soffermi anche sulle cose più stupide, sulle sensazioni minori. Ti rendono partecipe al massimo, probabilmente non al 100% come farebbe una in terza persona, ma siamo su un bell'80%, dove la restante percentuale può tranquillamente essere ignorata e ti dico subito il perché: le sensazioni, sono terribilmente palpabili.
Si sente la tristezza, l'angoscia, la disperazione. Si sente la felicità, l'eccitazione, lo stupore. Si crea un climax ascendente di sentimenti che ti stordisce e che ti fa immaginare e capire cose che potrebbero essere omesse.
Spero di non essere ripetitiva, ma sei stata davvero magnifica. Non è facile gestire la prima persona, perché potrebbe andare a finire che si crea una specie di scatola attorno alla voce narrante, che storce l'immagine di ciò che accade realmente. Quindi, approvo totalmente, con tanto di occhietti sbrilluccicosi.
Che altro? Ah, sì: la psicologia dei personaggi.
Il nostro caro Rush e il nostro piccolo SEX - posso chiamarlo anche io così, oppure Ethan s'arrabbia? - sono personalità scoppiettanti, essendo anche i veri protagonisti.
Ethan è un personaggio terribilmente dinamico, fattelo dire, da capogiro. Nel giro di poco è passato da bullo-idiota a fidanzato-idiota con l'abilità e la leggiadria di una ballerina. Oddio, forse non tanto.
Non l'ho odiato neppure un momento, nemmeno quando picchiava quel cucciolotto di Shawn (cucciolotto lui? Ne siamo sicuri?). E' uno di quei personaggi che capisci subito che alla fine sono buoni, e visto che si è presentato come un maniaco con l'intenzione di fotter__ pardon, portarsi a letto il nostro caro piccolo Nerd, era ovvio che la situazione, tra un attimo, si sarebbe aggiustata.
Probabilmente i colpi di testa, dopo la sua fama di ninfomane, sono la cosa che lo caratterizzano.
Adoro che sia così infinitamente infantile, che sotto quella scorza di muscoli ed inchiostro ci sia ancora un piccolo bambinetto paffuto che fa i piercing all'orecchio del proprio orsacchiotto, che disegna sui muri bianchi appena verniciati di casa qualcosa di terribilmente carino, che poi è impossibile alla fine arrabbiarsi con lui.
E poi dice cinque parolacce in una frase di tre parole. Già, sembrava impossibile come cosa, ma lui può.
La verità è che è un figo, ma lo è perché in realtà non è affatto così. E' bello, perché negarlo? Ma è un perfetto idiota. Tra smorfie pseudo-sensuali e cipigli corrucciati che sembrano veri e propri bronci, non si può non amarlo. E' un patatone, questa è la verità. E chissene se ha reso per anni la vita si Shawn palesemente impossibile.
Se Ethan è il cosiddetto caso del "tutto fumo e niente arrosto" (almeno per quanto riguarda il fatto che sia uno duro), non si può dire lo stesso del piccolo nerd dal nome terribilmente indicibile.
Uno se lo immagina quasi un mollaccione, nel senso che fa fare agli altri di lui quel che più gli piace, non tanto perché si lascia picchiare - che possibilità avrebbe, altrimenti? - ma perché accetta subito la proposta di Ethan, dando l'aria di quello che - anche se l'idea lo attizza - lo fa solo per dargli un contentino e levarselo dai piedi. Ma Shawn è dinamite, dinamite con una miccia fin troppo corta.
E' disinibito durante il sesso, per l'amor del cielo, è il cosiddetto "uke", ma non è una checca isterica che sembra di non apprezzare nulla, con l'aria sofferente e pudica. Shawn è un porco e lo sa, e ne è fiero, tanto che non ha vergogna di ammettere che si infila pennarelli su per il culo e che gli piace da morire quando Ethan glielo succhia. Lo adoro.
Lo adoro perché non è solo secchione, è intelligente e basta. E' una sorpresa continua, che ha una forza d'animo indescrivibile, e che diventa sempre più maturo, più furbo. E' un terribile stronzo, questa è la verità, perché sotto quel faccino da angioletto c'è una bestia di dimensioni bibliche che deve ancora ancora uscire fuori del tutto. Ha le palle quadrate, come si sul dire, probabilmente più di quanto non ne abbiano tutti quelli che lo circondano. Ha la testa dura - più dura di Ethan! - tanto da farlo cedere e manipolarlo come un pezzettino di pongo tra le sue manine coi calli fatti dalla penna.
Sono così incredibilmente diversi, e si vede dal fatto che litigano spesso. Ma sono in simbiosi, come se l'uno sapesse esattamente cosa vuole e cosa farà l'altro; sono meravigliosi. Perché si riempiono di parolacce, perché si divertono, perché non frega un cazzo a nessuno se la storia durerà per sempre o no, ma ad entrambi basta che vada bene adesso, perché ne sono felici.
Paradossalmente, è difficile immaginare l'uno senza l'altro.
Naturalmente, ci sono anche gli altri personaggi, a cui mi sono affezionata molto.
Tom e John, wow. WOW.
Sono una cosa... non te lo so dire con precisione, probabilmente tutto il trambusto che hanno creato mi ha scombinato anche le idee, agitandomi. La verità è che sono bellissimi, perché sono terribilmente innamorati l'uno dell'altro, e lo sanno, lo sanno fin troppo bene; credo sia proprio per questa cosa terribilmente palpabile e palese, che mi sono dannata come una matta per tutto ciò che hanno passato. Insomma, ero lì ad imprecare ed infilare la parola "cazzo" ogni cosa dicessi.
Al momento, sono sollevata che abbiano trovato la "pace", se così possiamo chiamarla. Spero duri il più possibile.
So che ci sono altri personaggi (Brandon, AMORE MIO!!) ma in fin dei conti sono appena accennati, quindi mi sto creando mentalmente un loro piano psicologico, già.
Tanto non riesco comunque a fare la parte della professionista.
Direi che è arrivato il momento di passare alla trama, no?
Fattelo dire, non potevi fare una scelta migliore.
E' semplice, ma non banale. Ci sono problemi sentiti e reali, trattati benissimo, adatti per una storia romantica e pseudo-leggera, dove troneggiano i pensieri e le personalità dei personaggi che la compongono.
Giuro, non posso far a meno di trovarla in qualche modo perfetta. E' una piccola perla, e proprio per questo mi spiace di non averti dato tutte le attenzioni che meritava.
Complimenti a te, accidenti, complimenti a te.
Penso proprio che ci sentiremo nel prossimo capitolo, perché ormai ci sono dentro fino al midollo.
Alla prossima, spero di non averti annoiata :D
See ya! |