Questa storia per me è al livello altissimo che avevi già fissato con 'Little': di una semplicità disarmante, ti fa entrare, senza trascinarti ma inevitabilmente, nel mondo del protagonista, in tutti i significati che hanno per lui le piccole cose della sua vita. Il dettaglio di non saper rifare il letto, poi, è davvero... toccante. Non so come altro dirlo. Non c'era modo migliore e più originale per gestire questo prompt, adoro, adoro questa storia. *si inchina*

(evviva il copiaincolla delle recensioni! E' un piacere rileggere questi tuoi lavori alla luce della mia lettura del manga, e trovarli ancora più densi di significati, ancora più azzeccati, quasi un'estensione del manga stesso... Pochi hanno fatto un lavoro di immedesimazione pari al tuo, in un fandom. E' qualcosa di assolutamente eccezionale, e non esagero.)

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Non conosco affatto il fandom, non l'ho manco mai sentito, quindi non so assolutamente dirti se questa fanfic sia IC o azzeccata o altro del genere riguardo la storia originale (è un anime? è bello? sono alla ricerca di qualcosa d'interessante con cui chiudermi).
Però, per essere passata in prima persona in quella disperazione-confusione che può dare un ordine familiare prima perfetto poi stravolto, posso dirti che il contenuto, anche in astratto, è maledettamente azzeccato. 
Credo che comprerò anche io un futon, a questo punto!

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Cara Kuruccha,
questa storia è di una tristezza infinita. 'In quelle lenzuola sfatte c'era lo sfacelo della sua famiglia.'... veramente una metafora impressionante, da lasciare col magone. Complimenti per aver saputo rendere un riassunto tale della sua vita, e soprattutto del suo stato d'animo, in poche frasi lapidarie.
A presto
MaxT :)

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