Ma lo sai che questa storia, nel suo essere semplice, malinconica, se mi permetti umile e dimessa (vuole essere un complimento) nel senso che aleggia un'atmosfera dolce, quotidiana, quasi da serata tranquilla in casa con tuo nonno, che hai descritto con poche ma efficacissime e tristi pennellate, senza perderti troppo nel patetismo, ma con una tale affettuosità che traspare tutto il tuo sentimento per lui.
Il tema che affronti è difficilissimo (anch'io ho in famiglia chi soffre della stessa malattia), ma il tuo racconto è così scorrevole e "domestico", se mi passi il termine, che sembra quasi di leggere una pagina di diario, qualcosa di privato e vero.
Se posso permettermi un appunto, è sulla punteggiatura: scrivi bene, ma dovresti stare attenta alle virgole. Ah, sempre a proposito di virgole, dopo va inserito uno spazio :)
Tolti questi tecnicismi, mi è piaciuta tantissimo e spero di leggere presto altre cose scritte da te!
ALanna ^_^

Mi sono veramente commossa.
Io ho perso mio nonno quando ero piuttosto piccola e rimpiango di non aver avuto occasione di conoscerlo meglio.
La semplicità con cui racconti è disarmante e penetra veramente nella carne.
Complimenti, grazie per questa piccola emozione.
Un abbraccio.
Helena.

Sì, l'ho letta. E sì, mi hai fatta piangere.
Mia nonna non ci sta più tanto con la testa, e temo che non le rimanga poi così tanto da vivere, anche se cerco di farmi forza. Per lei.
Tu fa lo stesso, fatti forza, sorridi. E lo so che è scontato, ma credo che sia quello che lui vorrebbe. Un abbraccio, forte.
<3

Attenzione alla punteggiatura! ;)

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Un abbraccio, a te e a tutta la tua famiglia. Solo un appunto: non fissarti sul pensiero che non potrai mai essere felice, perché è l'unico ostacolo al poterlo essere davvero. E poi, sono sicura che saperti forte e sorridente sarebbe una delle cose che potrebbe fare più felice anche tuo nonno, quindi non solo per te, ma anche per lui, non mollare.

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