Sia mai negare un favore ad una ragazza che ha speso qualche minuto del suo tempo per me e per le mie storie e che è sempre tanto carina ed entusiasmata.
Perciò, cara Michelle, eccomi qui.
Detto tra noi, stavo per aprire la tua fanfic con George Weasley, ma quando ho letto distrattamente "Sirius Black", be', George è veramente evaporato.
Sirius è anche uno dei miei personaggi preferiti. Ma basta cianciare, e passiamo alla fanfic.
Innanzitutto, ti dico che hai trattato un tema che mai aveva letto, ossia appunto l'immediato momento dell'evasione. Per la sua natura e per il suo sviluppo, l'ho trovato davvero molto originale: il che, ti fa solo onore dato che l'originalità, di questi tempi, non dilaga.
Ma passiamo al contenuto. Be', è Sirius, senza dubbio. Hai usato una serie di metafore e anafore che hanno contribuito a creare un'immagine quasi morbida di Sirius Black. Hanno scavato oltre l'apparenza, fino a giungere alle emozioni è ho molto apprezzato quello che hai scritto: il sapore di libertà, l'acqua in gola e la gioia di poter guardare il cielo: sono tutte cose, per chiunque, banali, ma non per lui: si capisce che per Sirius ognuno di questi piccoli gesti è come tornare in vita.
Mi è piaciuto molto un singolo verso: "Però, sorride."
Mi è piaciuto, sì, e l'ho trovato più profondo di quanto non sembri, perché è tutto in quel "però", tutti gli anni di sopportazione, sofferenza e dolore rinchiusi in due sillabe.
L'ultima frase poi, il sapore della vendetta, oh, mi ha messo i brividi e per un attimo mi sono sentita euforica tanto quanto Sirius.
Lo stile è molto buono: non particolarmente elaborato o complesso, anzi, abbastanza semplice ma ben costruito, formulato abbastanza bene permette di immaginare quello che tu stai suggerendo.
Anche la grammatica è molto buona, sebbene abbia incontrato un paio di punti in cui non ho ben capito cosa intendessi dire, ma di questo, se ti va, ne riparleremo poi.
In sintesi, un buon lavoro, anzi ottimo, per essere il primo su Sirius Black.
Molto, molto brava!!
A presto, Michelle!
Sara. |