Recensioni per
Il Piccolo Principe
di OperationFailed
".. Voi lo sapete chi è il fiore, vero?...": bhè, forse è una delle cose che mi ha più commosso quando, tra "impettito", "una testa ricciuta", "...fiore per niente modesto...", "...stramba pianta..."...così bella e così distante..." (e qui mi fermo), mi sono ritrovata di fronte ad una delle più affascinanti e riuscite metamorfosi di Sherlock. In quel fiore c'è tutta la sua essenza e la sua unicità, tanto che, dall'AU si rientra più che mai IC. Sicuramente c'è lui, e chi altrimenti potrebbe elencare quattordici modi di spazzolarsi il vestito?! In questa ff c'è tutta la poesia di chi "sente" in profondità e di chi lo sa scrivere in modo originale, elegante, con una scorta di parole ed immagini che sono così vive da sembrare dipinte. E pensare che la presente storia l'ho sempre lasciata un po' in disparte perchè a me, sinceramente, "Le petit prince" non è mai piaciuto: mi ha sempre trasmesso un senso di chiusura, di atmosfera distante e rarefatta, come in una camminata in (troppo) alta quota, in cui puoi sì vedere cose belle, ma quasi quasi, ti senti mancare il respiro per l'eccessiva lontananza dalla realtà. Invece la tenera malinconia di queste righe mi ha accompagnato con delicatezza di fronte alla geniale rappresentazione di ciò che sembrava troppo grande per essere ridotto ad un legame tra un "piccolo principe" ed un fiore. Ma bastano le ultime, bellissime parole: "...impegnati nella scoperta dell’unico mondo di cui hanno bisogno.Quello dell’altro...". |
Mettersi a dieta fa sentire tristi le persone perció comprenderai se ti dico che la mia cena suggeriva cupa disperazione e mi sentivo un pó depressa. Dunque, al fine di tirarmi su, ho esplorato con entusiasmo il tuo profilo autore e, guarda un pó, ho trovato qualcosa che non avevo ancora letto. Da idiota patentata quale io sono non ho pensato "selene, questo é il titolo della fiaba della tua infanzia che ti leggeva la tua mamma. Forse non é il caso che la leggi ora che sei un pó triste e un pó stanca." Ma va, ho pensato invece che fosse davvero una fortuna aver saltato per caso uno dei tuoi lavori (averlo saltato era ovviamente stato intenzionale e anche piuttosto furbo ma io non ricordavo neppure di averci pensato) e cosí ho iniziato a leggere. Magone a chili, lacrimuccia a parte, é qualcosa di geniale e di magico, oltre che di terribilmente poetico. Ma io sono scema e l'unica cosa che riesco a fare davanti al piccolo principe é pensare a mia madre e piangere perció sappi che tutto questo sproloquio serve solo a dirti che sei una geniale, magnifica creatura ma che purtroppo non riesco a scrivere altro. Hai scritto una cosa bellissima, ti ringrazio per averla condivisa. Baci. |
Sublime poesia. |
Mi inchino a te. A te, al tuo genio e al tuo talento. Questa è pura poesia, è arte, e non posso fare a meno di pensare che tu abbia l'innato dono della Parola, quello che permette ai pochi eletti che lo possiedono di creare bellezza e instillarla nei cuori e nelle menti degli altri. Non mi riconosco quasi, nello scrivere una recensione del genere, ma è ciò che credo: questo è un piccolo capolavoro. Punto. Amo alla follia Il Piccolo Principe. Amo alla follia anche Sherlock, anche se è un amore più recente. Due amori del genere riuniti in un'opera sola- è troppo per il mio cuoricino, che vuoi farci? |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Ho letto questa tua storia, con il mio solito e tipico ritardo ma -davvero- la trovo meravigliosa. Sei stata bravissima. |
Aw. |
è poesia. |
Parto con il dire che avevo due lacrimoni così che mi impedivano anche di leggere i tasti sulla tastiera, ma dato che non ne ho bisogno, almeno ero riuscita a scriverti una dddio di recensione. Giuro, c'erano le citaizoni passo passo, e i commenti sentiti, e tanto stupore, e tanti commenti, ma sai com'è, quando la sfiga stringe la mano alla tecnologia, il mouse impazzisce e cancella tutto. E. IO. ORA. SONO. INCAZZATA. Giuro. Mi sono rovinata la giornata. Perché volevo essere la prima a recensire, a farti capire che questa è una grande storia, di una grande scrittrice, un grande crossover e una grande poesia. Ed invece, a causa di uno stupido mouse - perché sì, lui è stupido - sono la seconda, dopo una recensione che, a dirla tutta, questa storia nemmeno si merita. È perfetta così, la storia. Non ci manca nulla. Nulla! Ma dato che non posso re-citarti tutto, metto solo le frasi che mi hanno toccato di più. Non ce ne sono molte nella prima metà della storia, non perché non sia bella, anzi, ma solo perché io non avevo ancora capito. Non avevo ancora capito niente. Ma comunque le "volpi che si lasciavano addomesticare con una lacrima inginocchiata sugli occhi" mi ha stretto il cuore. È una frase meravigliosa. È tutto e non è niente. È stupenda. "Non era raro che il fiore lo facesse indispettire, ma poi con una parola dolce, o con un palpito di petali che inebriava l’intero pianeta, la testa ricciuta si faceva sempre perdonare, senza però mai chiedere scusa." E io qui, precisamente qui, ho spalancato la bocca e sgranato gli occhi, con il cuore in gola. È qui che mi sono ripetuta che sei un genio, e che ho alzato la musica e che mi sono praticamente immersa nello schermo. È qui che ho capito, e che ho amato. "La volpe invece gli aveva fatto capire che il fiore lo aveva addomesticato, perché addomesticare significa creare dei legami, e se tu mi addomestichi sarai per me l’unico al mondo, e io sarò per te l’unica al mondo." Ecco, probabilmente mi citerai per danni al copyright, perché scriverò questa frase ovunque, nei prossimi giorni. È quella che mi ha colpito di più, che mi ha fatto sobbalzare, "Terribile era stato il giorno in cui poi aveva scoperto che le pecore non fanno distinzione tra baobab e fiori dalla testa ricciuta." Io qui ci ho colto molto. Anche nel 'pianto' di John. E cerco di dire quello che ho detto nella precedente recensione, morta di aborto naturale ed improvviso prima di vedere la luce dello schermo. Dico che la pecora non fa distinzioni. La pecora può aiutare John, gli può rendere la vita semplice, lo può salvare - sì, ma il fiore non ci deve stare. Non c'è posto per lui. John non può tenere entrambi, uno dei due sene deve andare. E chi? Non penso ci sia da chiederlo. Penso di aver capito chi sia, la pecora. Anzi, lo spero. "Stropicciato o meno, il Piccolo Principe sarà sempre innamorato di quel fiore vanitoso, e lo asseconderà in ogni capriccio di bimbo viziato." Questo, questo lo dico anche io. A noi non interessa se il nostro fiore è sprco, stropicciato, buffo o diverso. Noi amiamo il nostro fiore, lo assecondiamo e gli diamo tutto quello che vuole, anche il nostro cuore su un piatto d'argento, se solo lo volesse. E non so che altro dire. E se il Piccolo Principe qui diventa John, e il fiore ricciuto diventa Sherlock, io non so tu che diventi. Una meraviglia? Probabilmente, anche qualcosa di più. E questa storia non ha commento. Anzi, solo uno, al massimo. Unica. (Recensione modificata il 06/09/2011 - 05:50 pm) |
La tua storia è stupenda mi ha fatto commuovere tanto. È così dolce! se posso però vorrei dire che mi sarebbe piaciuto se avessi raccontato anche dell'incontro tra il piccolo principe e il fiore una volta tornati nell' asteroide malgrado non sia nemmeno nell'opera originale. Complimenti vivissimi la tua storia è meravigliosa un capolavoro!! |