Recensioni per
Il Piccolo Principe
di OperationFailed

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/10/14, ore 23:57

".. Voi lo sapete chi è il fiore, vero?...": bhè, forse è una delle cose che mi ha più commosso quando, tra "impettito", "una testa ricciuta", "...fiore per niente modesto...", "...stramba pianta..."...così bella e così distante..." (e qui mi fermo), mi sono ritrovata di fronte ad una delle più affascinanti e riuscite metamorfosi di Sherlock. In quel fiore c'è tutta la sua essenza e la sua unicità, tanto che, dall'AU si rientra più che mai IC. Sicuramente c'è lui, e chi altrimenti potrebbe elencare quattordici modi di spazzolarsi il vestito?! In questa ff c'è tutta la poesia di chi "sente" in profondità e di chi lo sa scrivere in modo originale, elegante, con una scorta di parole ed immagini che sono così vive da sembrare dipinte. E pensare che la presente storia l'ho sempre lasciata un po' in disparte perchè a me, sinceramente, "Le petit prince" non è mai piaciuto: mi ha sempre trasmesso un senso di chiusura, di atmosfera distante e rarefatta, come in una camminata in (troppo) alta quota, in cui puoi sì vedere cose belle, ma quasi quasi, ti senti mancare il respiro per l'eccessiva lontananza dalla realtà. Invece la tenera malinconia di queste righe mi ha accompagnato con delicatezza di fronte alla geniale rappresentazione di ciò che sembrava troppo grande per essere ridotto ad un legame tra un "piccolo principe" ed un fiore. Ma bastano le ultime, bellissime parole: "...impegnati nella scoperta dell’unico mondo di cui hanno bisogno.Quello dell’altro...".

Recensore Veterano
26/08/12, ore 00:44

Mettersi a dieta fa sentire tristi le persone perció comprenderai se ti dico che la mia cena suggeriva cupa disperazione e mi sentivo un pó depressa. Dunque, al fine di tirarmi su, ho esplorato con entusiasmo il tuo profilo autore e, guarda un pó, ho trovato qualcosa che non avevo ancora letto. Da idiota patentata quale io sono non ho pensato "selene, questo é il titolo della fiaba della tua infanzia che ti leggeva la tua mamma. Forse non é il caso che la leggi ora che sei un pó triste e un pó stanca." Ma va, ho pensato invece che fosse davvero una fortuna aver saltato per caso uno dei tuoi lavori (averlo saltato era ovviamente stato intenzionale e anche piuttosto furbo ma io non ricordavo neppure di averci pensato) e cosí ho iniziato a leggere. Magone a chili, lacrimuccia a parte, é qualcosa di geniale e di magico, oltre che di terribilmente poetico. Ma io sono scema e l'unica cosa che riesco a fare davanti al piccolo principe é pensare a mia madre e piangere perció sappi che tutto questo sproloquio serve solo a dirti che sei una geniale, magnifica creatura ma che purtroppo non riesco a scrivere altro. Hai scritto una cosa bellissima, ti ringrazio per averla condivisa. Baci.

Nuovo recensore
21/06/12, ore 12:26

Sublime poesia.
E qui si potrebbe esaurire il mio commento perché credo non ci sia altro da aggiungere che sia all’altezza.
Però, effettivamente, una persona logorroica come me, che quando si emoziona o ha appena vissuto qualcosa di bello, lo deve acclamare al mondo in tutti i modi possibile, non è possibile che ci si fermi qui, così.
Non credo che tu ti debba scusare per qualcosa…ma per cosa poi?
Ti chiedi se sei stata capace di trasmettere “la dolce tristezza che ha avvolto me nello scrivere questa storia, nel constatare che siamo sempre incredibilmente lenti, che non ci accorgiamo mai di nulla fino a quando non ce ne siamo allontanati, e che spesso l'unico modo per capire qualcosa è non capire affatto” e alla fine ti rispondi da sola dicendo testuali parole: “Avrei voluto, ma non ce l'ho fatta”.
Ma chi te l’ha detto? Ma ti rendi conto che se io non fossi dotata di questo stupidissimo e inutilissimo autocontrollo sarei già sprofondata in un mare di lacrimucce salate?
Per queste cose lascia il giudizio alle altre persone perché se sono dotate di un cuore e di un cervello -riferimenti puramente casuali- sono sicura che saranno in grado di cogliere la poesia e la dolcezza infinita delle tue parole -o la dolce tristezza, se preferisci-.
Persino le note sono degne di essere lette con il cuore e, in particolare, mi sento di darti un abbraccio virtuale per la n°2 perché davvero hai saputo dare voce anche ai miei pensieri che ogni tanto mi passano per la mente.
Un’ultimissima cosa. Non sei tu che devi ringraziarmi/ci per la pazienza ma sono io, in questo caso, che ti ringrazio davvero sin nel profondo perché hai davvero saputo comunicare con cuore e con magia. Sarà anche per il fatto che sono profondamente legata alle due storie che incorniciano e fanno da sfondo alla tua storia, ma hai saputo davvero catturarmi.
“E’ venuto fuori un lavoraccio, ma è stato quasi un piacere”. 
…che tu ci creda o no, il piacere è stato tutto mio nel leggere non un lavoraccio ma una sublime poesia.

Recensore Veterano
01/02/12, ore 21:03

Mi inchino a te. A te, al tuo genio e al tuo talento. Questa è pura poesia, è arte, e non posso fare a meno di pensare che tu abbia l'innato dono della Parola, quello che permette ai pochi eletti che lo possiedono di creare bellezza e instillarla nei cuori e nelle menti degli altri. Non mi riconosco quasi, nello scrivere una recensione del genere, ma è ciò che credo: questo è un piccolo capolavoro. Punto. Amo alla follia Il Piccolo Principe. Amo alla follia anche Sherlock, anche se è un amore più recente. Due amori del genere riuniti in un'opera sola- è troppo per il mio cuoricino, che vuoi farci?
Tu dici che la storia ti ha sfiancata e che è venuto fuori un lavoraccio: io dico che è uno splendore e, se scriverla ti ha distrutta, leggerla ha distrutto (e poi ricostruito, meglio di prima) me. Perciò un grazie, sentito e sincero, lo meriti tu. E tanti, tantissimi complimenti, anche.
Un bacione!

Nuovo recensore
14/01/12, ore 22:49

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia ha bisogno di tempo per essere letta.

Non è uno di quei racconti che si possono percorrere velocemente, inebriati dall’ eccitante susseguirsi dell’azione, che ci spinge ad accelerare il passo incalzati dal fastidioso desiderio di scoprire dove ci sta portando.
Il Piccolo Principe avanza a passi lenti, come ogni fiaba degna di questo nome, ed a noi spetta l’onere ed il privilegio di star bene attenti a dove mettiamo i piedi, sempre pronti a sollevare lo sguardo su una nuova e meravigliosa visione, osservando ogni parola e sezionando ogni frase, per poter sfogliare uno ad uno tutti gli strati di cui è composta.
Prima la forma, poi la sostanza. Infine l’idea.

Questa storia è coraggiosa.

È necessario un’infinito coraggio per accostarsi ad un’opera complessa come quella di Antoine de Saint-Exupéry senza sentirsi sopraffatti dall’altezza.
Solo due tipi di scrittori possono osare tanto:
I più sciocchi, che senza accorgersi di spezzare mille steli e calpestare ogni fiore, attraversano il prato.
Ed i più capaci, che raccolgono una sfida impossibile, perfettamente coscienti del prezioso traguardo che anche solo l’avvicinarsi alla meta rappresenta.

Questa storia parla il linguaggio della Meraviglia.

Nessun altro funziona quando si tenta di scrivere una fiaba.
Una parola non è mai solamente una parola quando t’imbatti nel talento narrativo di quest’autrice (incredibilmente raro nel mondo delle fanfiction), ma diventa sempre qualcos’atro, un oggetto dalla forma sconosciuta eppure perfettamente reale.
Allora senti tra le dita quella pecora di carta, e quella museruola, ruvidi come il dolore della lontananza, e pesanti come una scelta sbagliata.
L’oggetto racchiude il pensiero, in un susseguirsi di splendide metafore.

Questa storia racconta John Watson e Sherlock Holmes.

Anche parlando di pecore e fiori.
Perché la Forma è meravigliosa, e la Sostanza è straordinaria. Ma l’Idea è tutto ciò che davvero conta.
E noi siamo davanti al tentativo perfettamente riuscito di spiegare ciò che questi due uomini sono l’uno per l’altro, mostrandoci la vera forma del loro legame, disastroso eppure perfetto, riflesso in quello del Piccolo Principe con la sua capricciosa Rosa, che ha un disperato bisogno di lui per sopravvivere, e non troverà mai il modo giusto di dirglielo.

Questa storia merita d’essere Scelta.

Per essere letta.
Per la sua Bellezza, per l’Idea, per il Talento, per la Qualità. E per Noi.
Per tutti noi che leggiamo e scriviamo spinti dalla passione e da nient’altro, e tendiamo a volte, per abitudine, a sottovalutare i prodotti del nostro amore.

Questa storia, e quest’autrice, sono la prova dell’enorme valore che possono racchiudere.

Recensore Veterano
08/09/11, ore 16:52

Ho letto questa tua storia, con il mio solito e tipico ritardo ma -davvero- la trovo meravigliosa. Sei stata bravissima.
Ho letto ''Il piccolo Principe'' quando ero una bambina e mentirei se dicessi che me lo ricordo con precisione ma leggendo il tuo lavoro, tutto mi è tornato alla memoria, anche le piccolezze, i dettagli, ogni singola parte di quel libro meraviglioso di cui ricordavo poco. E questo è successo perchè questa storia comunica la stessa dolcezza e bellezza dell'opera originale, tanto da rievocarla non solo per la trama e le vicende ma SOPRATTUTTO per le emozioni e le sensazioni che suscita questa meravigliosa lettura.
Sei stata bravissima sul serio, e mi rendo conto che come recensione non sia un granchè ma -davvero- non so che altro dirti, se non che sto sorridendo di fronte alla bellezza di questa storia, dove tutto, ogni singola parola, suscita emozioni.

Bravissima. Ti faccio i miei complimenti.

bye

Nuovo recensore
06/09/11, ore 21:54

Aw. 
Non ho mai pens- ehi non è vero, anche io una volta ho pensato a un accostamento di Sherlock col Piccolo Principe *ride* Ma non sarei riuscita a mantenere la poesia della storia originale, probabilmente. 
La trovo molto molto, molto dolce. PiccoloPrincipe!John è adorabile, così piccolo e così distratto, ad attendere che gli altri gli facciano capire come funzionano i rapporti con le cose, con le persone, con i fiori. <3 è carinissima. 

Recensore Junior
06/09/11, ore 19:35

è poesia.
Questa fanfic è una sublime poesia ** Davvero davvero bella!
Sì, tranquilla, io ho capitolo chi era il fiore e no, non era per niente OOC :DDD *v* Anzi era perfetto! XD
Mi ha davvero affascinato.
BRAVA davvero
Bacioni
A presto :D

Recensore Veterano
06/09/11, ore 17:48


Parto con il dire che avevo due lacrimoni così che mi impedivano anche di leggere i tasti sulla tastiera, ma dato che non ne ho bisogno, almeno ero riuscita a scriverti una dddio di recensione. Giuro, c'erano le citaizoni passo passo, e i commenti sentiti, e tanto stupore, e tanti commenti, ma sai com'è, quando la sfiga stringe la mano alla tecnologia, il mouse impazzisce e cancella tutto.
E. IO. ORA. SONO. INCAZZATA. 
Giuro.
Mi sono rovinata la giornata. Perché volevo essere la prima a recensire, a farti capire che questa è una grande storia, di una grande scrittrice, un grande crossover e una grande poesia. Ed invece, a causa di uno stupido mouse - perché sì, lui è stupido - sono la seconda, dopo una recensione che, a dirla tutta, questa storia nemmeno si merita. È perfetta così, la storia. Non ci manca nulla. Nulla!

Ma dato che non posso re-citarti tutto, metto solo le frasi che mi hanno toccato di più.
Non ce ne sono molte nella prima metà della storia, non perché non sia bella, anzi, ma solo perché io non avevo ancora capito. Non avevo ancora capito niente.

Ma comunque le "volpi che si lasciavano addomesticare con una lacrima inginocchiata sugli occhi" mi ha stretto il cuore. È una frase meravigliosa. È tutto e non è niente. È stupenda.

"Non era raro che il fiore lo facesse indispettire, ma poi con una parola dolce, o con un palpito di petali che inebriava l’intero pianeta, la testa ricciuta si faceva sempre perdonare, senza però mai chiedere scusa." E io qui, precisamente qui, ho spalancato la bocca e sgranato gli occhi, con il cuore in gola. È qui che mi sono ripetuta che sei un genio, e che ho alzato la musica e che mi sono praticamente immersa nello schermo. È qui che ho capito, e che ho amato.

"La volpe invece gli aveva fatto capire che il fiore lo aveva addomesticato, perché addomesticare significa creare dei legami, e se tu mi addomestichi sarai per me l’unico al mondo, e io sarò per te l’unica al mondo." Ecco, probabilmente mi citerai per danni al copyright, perché scriverò questa frase ovunque, nei prossimi giorni. È quella che mi ha colpito di più, che mi ha fatto sobbalzare, che ha dato il via ai lacrimoni, il che non è facile perché io non piango mai, nemmeno quando dovrei.

"Terribile era stato il giorno in cui poi aveva scoperto che le pecore non fanno distinzione tra baobab e fiori dalla testa ricciuta." Io qui ci ho colto molto. Anche nel 'pianto' di John. E cerco di dire quello che ho detto nella precedente recensione, morta di aborto naturale ed improvviso prima di vedere la luce dello schermo. Dico che la pecora non fa distinzioni. La pecora può aiutare John, gli può rendere la vita semplice, lo può salvare - sì, ma il fiore non ci deve stare. Non c'è posto per lui. John non può tenere entrambi, uno dei due sene deve andare. E chi? Non penso ci sia da chiederlo. Penso di aver capito chi sia, la pecora. Anzi, lo spero.

"Stropicciato o meno, il Piccolo Principe sarà sempre innamorato di quel fiore vanitoso, e lo asseconderà in ogni capriccio di bimbo viziato." Questo, questo lo dico anche io. A noi non interessa se il nostro fiore è sprco, stropicciato, buffo o diverso. Noi amiamo il nostro fiore, lo assecondiamo e gli diamo tutto quello che vuole, anche il nostro cuore su un piatto d'argento, se solo lo volesse.

E non so che altro dire. E se il Piccolo Principe qui diventa John, e il fiore ricciuto diventa Sherlock, io non so tu che diventi. Una meraviglia? Probabilmente, anche qualcosa di più.
E questa storia non ha commento. Anzi, solo uno, al massimo. Unica.

(Recensione modificata il 06/09/2011 - 05:50 pm)

Recensore Junior
06/09/11, ore 16:57

La tua storia è stupenda mi ha fatto commuovere tanto. È così dolce! se posso però vorrei dire che mi sarebbe piaciuto se avessi raccontato anche dell'incontro tra il piccolo principe e il fiore una volta tornati nell' asteroide malgrado non sia nemmeno nell'opera originale. Complimenti vivissimi la tua storia è meravigliosa un capolavoro!!