Recensioni per
Ad ali chiuse
di Elpis

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
12/02/15, ore 22:36

Complimenti, è davvero stupenda. Scritta benissimo (adoro il tuo stile), sai rendere le emozioni molto bene e nel modo giusto. Finale davvero bellissimo, in particolar modo la frase finale con cui concludi il tutto. Di classe. Poi hai trattato brevemente ma non con leggerezza un argomento che non è esattamente dei più facili, ma l'hai reso in una maniera delicata, né volgare né brutale. Decisamente ben fatta! Sono le mie prime recensioni, e non so mai come congedarmi, perciò ci provo: un bacione,
Ally

Recensore Junior
04/10/12, ore 20:33

« Lo vedi quell‘ albero laggiù? » Isabella annuisce « E quel nido? Quello sul secondo ramo a destra? Dentro ci sono tre uccellini che ancora non sanno volare. Per ora passano il tempo a prepararsi. Una piuma dopo l’altra, un passetto dopo l’altro. Aspettano di essere pronti. E lo sai per che cosa vogliono essere pronti? »Isabella scuote la testa. «Per il loro primo volo. E quando si affacciano sul nido hanno paura. Paura di non farcela, paura di cadere, paura di non essere all’altezza. E allora esitano. Ma poi passa un filo di vento e accarezza le ali e loro le aprono e si buttano, senza starci tanto a pensare perché è nella loro natura. E allora è tutto facile e spontaneo.
Ecco, innamorarsi è proprio come spiccare il volo: un’eterna attesa, qualcosa di terribilmente spaventoso e semplicemente… naturale. Perché una volta superata la paura, una volta che ci si è gettati, amare è facile e spontaneo come respirare. »

Mi chiedo se tu abbia scritto questa cosa sotto esperienza personale. Se non è così non posso altro che farti i miei complimenti. Non è facile descrivere in modo così intenso qualcosa che non si conosce.
Sembra quasi che in queste parole tu parli di te, di come è stata la tua esperienza dell'amore.
E questa è una storia intensa, benché io non abbia propriamente capito l'età della protagonista.
C'è un piccolo punto in cui secondo me i verbi andrebbero rivisti, quel "Perché? Lui non l'aveva fatto..." eccetera... gli imperfetti stridono con tutti gli altri imperfetti, ma per il resto fila tutto liscio.
E anche la fine... beh, è una conclusione molto buona di una storia già buona di suo.
Complimenti
Clara

Recensore Master
16/05/12, ore 20:45

Recensione 5/11 per il Contest v.v
Ecco, innamorarsi è proprio come spiccare il volo: un’eterna attesa, qualcosa di terribilmente spaventoso e semplicemente… naturale. Perché una volta superata la paura, una volta che ci si è gettati, amare è facile e spontaneo come respirare.
Sì, è una perlezza di saggezza, assolutamente.
Io... Non ho parole. L'avrai scritta anche mesi fa, ma è meravigliosa.
In mancanza di altri aggettivi te lo ripeto. Meravigliosa.
C'è chi recensisce meglio di me, ma questa la dovevo commentare. E' viva, è vera, è cruda, è reale, è poetica, è drammatica. Oh, sì. E' spaventosa.
Ci sono autrici che sanno far immedesimare i lettori nel/nei protagonista/i. Tu sei una di quelli. Cosa che ho riscontrato soprattutto nelle storie drammatiche, i protagonisti si vivono. Non dirmi che è impossibile, per me è così.
E io questa bambina me la sono sentita dentro.
Bravissima.
Scusa se non commento altro, ma adesso devo scappare. Il dovere (?) mi chiama.
In fondo siamo a Maggio, studente fatti coraggio, ma ce la posso fare anche con le recensioni.
Alla prossima.
Domani, spero.

With Love,
Gin <3

Nuovo recensore
02/02/12, ore 17:45

Carissima Ely, come da me promesso mi sono messa a leggiucchiare qualcos'altro di tuo, e il mio fiuto non mentiva: ottimo stile di narrazione. Questa storia l'ho particolarmente gradita, breve ed efficace, e il tema scelto assai interessante (io proprio ora sto scrivendo una raccolta di racconti sul tema della morte, e questo racconto è stato illuminante). Siccome sono tarda, ho impiegato un po' a capire la fine, eheh!
A parte questo, ti ripeto, uno splendido lavoro, senza sbavature. Descrizioni brevi, minimali ma incisive.

Vedrò se magari riesco a leggere altro di tuo, ormai mi sono presa bene!

Fra

Recensore Veterano
04/01/12, ore 00:01

Finalmente,posso recensire!
Allora essendo la mia autrice preferita,delle volte vado a vedere cosa pubblichi. Ho trovato questa,e devo ammettere che mi piace molto!
Hai saputo ben interpretare la difficile trama di questa one shot!
Complimenti!
Ammeto che mi ha colpita e fatto pensare.
Come sempre la narrazione è bellissima e la lettura scorrevole e piacevole. NOn posso che farti i miei più sinceri complimenti.
La parte con la pistola è stata molto toccante,posso capire che trauma abbia ricevuto la piccola a dieci anni poi....
Bne,ora ti saluto.
Bye Silvia!!

Nuovo recensore
17/09/11, ore 14:13

Commovente. Spaventosa.
Ci sono storie che hanno la capacità di rimanerti attaccate addosso; anche quando stai pensando a tutt'altra cosa, ecco che ritornano.
Trovo che la tua storia sia una di queste.
Fa spavento, immaginare una cosa del genere, soprattutto perchè la protagonista è ancora una bambina... o. forse, perchè si tratta di un racconto incredibilmente verosimile?
Soprattutto, complimenti, perchè affrontare un argomento come questo è tutt'altro che facile.
Questa storia vola dritta tra i preferiti :)

Dead or Alive

Recensore Master
11/09/11, ore 01:47

Indicibilmente triste. E cruda. E poetica. E straziante perchè è una bambina, e perchè è una mamma, e perchè la povertà è una brutta bestia. E il mondo è brutto se non riesci ad aprire le ali...
La spiegazione della madre è commuovente. Hai riassunto tutto l'amore del mondo in poche righe, che dipingono davvero la scena. Ma hai dipinto ancora meglio il dolore della bambina. Perchè lei è una bambina, nonostante quello che le hanno fatto. Nonostante quello che voleva fare. Nonostante quello che ha fatto.
Complimenti, è qualcosa di difficile da leggere e digerire, credo ancora più difficile da scrivere.
Unico, minuscolo appunto: non so...forse è davvero troppo giovane. La bambina. Forse un sentimento come la vendetta e come la rassegnazione sarebbero state meglio in una quattordicenne, sempre bambina ma già più consapevole. Forse. ma forse è meglio così, così fa senz'altro più male