Era da un pezzo che volevo commentare questa storia, ma in questo periodo sono stata un po' impegnata, quindi eccomi qui solo ora.
Allora, innanzitutto ti pregherei di leggere con molta attenzione questa recensione, perché, parlando di un argomento tanto delicato, non vorrei essere fraintesa. E' ammirevole il fatto che tu abbia deciso di scrivere su un avvenimento tanto importante, cercando di collocarlo in un contesto giovanile che possa attirare anche un pubblico meno consapevole di tale tragedia, tuttavia l'idea di base mi desta comunque qualche perplessità. Per quanto i tuoi intenti siano nobili, non posso nascondere che avrei apprezzato maggiormente questa storia se si fosse concentrata su un argomento meno mediatico di questo. Durante l'11 settembre 2001 sono morte molte persone e l'opinione pubblica ne è rimasta molto sconvolta: ma questo purtroppo non è l'unico dramma che affligge il mondo, solo il più conosciuto. La conseguenza di questo attentato è stata la guerra in Afghanistan, a cui, non molti anni dopo, è seguita quella in Iraq: in entrambi i Paesi ci sono tutt'oggi truppe degli USA e dei suoi alleati, Italia compresa. O, ancora, in Libia è in corso tuttora una guerra sanguinosa che sta durando ben più delle previsioni, in Africa ogni giorno muoiono moltissime persone, a causa di povertà, malattie e delle numerose guerre che dividono il continente e di cui non si sente mai parlare, in Palestina la situazione è insostenibile da molti anni. Per non parlare di quando, circa un mese fa, in Norvegia un'estremista cattolico ha ucciso a sangue freddo centinaia di ragazzini che avevano l'unica colpa di partecipare ad un campeggio organizzato da un'organizzazione di un diverso orientamento politico, e ha causato anche un attentato nel centro della capitale. Insomma, il mondo in cui viviamo, purtroppo, è costellato di tragedie ed abomini: di tutti quelli dei quali avresti potuto parlare, hai scelto proprio il più celebre. Anzichè sensibilizzare il lettore su un argomento sensibile, così, si "sfrutta" - tra virgolette, perchè so che non era questo il tuo intento - un evento già di per sè molto popolare. L'intento commemorativo, per me, perde un po' di significato se giunge nel momento di massima attenzione sulla catastrofe, quando giornali e telegiornali non fanno che parlare di questo.
Cionostante, la bandierina sarebbe bianca o addirittura verde, se l'argomento fosse stato trattato a dovere. Il problema è che non è così. La storia si base su un grave errore di fondo: nelle Twin Towers non c'erano appartamenti. C'erano perlopiù uffici, poi qualche ristorante e negozio, se non vado errando. Capisci da sola che la base di questa storia viene a mancare nel momento di una simile imprecisione. Tutta la storia della bambina, sul quale faceva perno la trama, va in fumo. Inoltre, anche nel caso in cui una tale inesattezza non fosse stata commessa, non ti pare esagerato che Stefan senta da casa sua i "terroristi che complottavano e i respiri dei passeggeri"? L'udito dei vampiri, per quanto potenziato, non arriva a tanto: ha un raggio d'azione di qualche decina di metri (come si può notare in diverse puntate, come la 1x02, la 2x05 e la recente 3x01), non di centinaia di metri o addirittura chilometri.
Ci sono altre imprecisioni nel testo: per esempio, per quanto riguarda la temperatura, a New York in settembre si oscilla tra i 16 ei 25 gradi, e anche in Virginia il clima non è mai tanto caldo in questo mese, anzi. Inoltre, lasciando da parte il contesto geografico, c'è un'imprecisione anche per quanto la serie TV: Elena è nata nel 1992 (ha diciassette anni nel 2009), quindi all'epoca dell'attentato aveva nove anni: di conseguenza, non credo che i suoi ricordi al riguardo siano tanto sfocati.
Non mi esprimerò sul fatto che anche l'idea della cioccolata calda non l'ho molto capita - o, meglio, non mi è chiaro il suo significato all'interno della storia - nè su quanto la tendenza ad accollarsi troppi sensi di colpa di Stefan mi sia sembrata esagerata. Aldilà del fatto che tu scrivi bene - ho trovato solo un errore nel modo di scrivere la data, oltre a qualche scelta infelice a livello di lessico facilmente trascurabile - la mia opinione è che, dietro questa storia, avrebbe dovuto esserci un lavoro di ricerca più dettagliato. Certe cose di certo non potevi saperle - eri davvero piccola quando tutto questo è accaduto, e non so se tu ti possa ricordare di questo avvenimento - ma, secondo me, prima di mettersi a scrivere su una tematica tanto delicata bisogna pensarci sopra almeno un paio di giorni, valutare per bene che cosa si ha da aggiungere a un evento di cui si è tanto parlato e, nel caso si decida comunque di farlo, scegliere con estrema cura le parole con cui trattare l'argomento. Ecco, questo non mi pare tu l'abbia fatto.
Spero di averti spiegato in maniera esauriente il perchè di questa valutazione e confido che, capendo le mie motivazioni, non te la prenderai per queste critiche. |