Bene, gemella gemellosa, eccomi qua a leggere e recensire anche quest'altra (sogiàchelosarà) meraviglia. E poi forse ti ho letta tutta... forse, devo controllare. Ma bando alle ciance, m'immergo nella lettura. A dopo.
C'è un tappeto di foglie secche a Kensington Gardens.
C'è una panchina, di legno scuro, mangiata dalle tarme.: letto questo incipit, non ho potuto fare a meno di fermarmi e commentare. Perché mi ha fatto subito pensare a Jacques Prever e alla sua "La disperazione è seduta su una panchina". Beh, non so se fosse voluto... però me l'ha ricordata tanto. (Ed è una delle mie poesie preferite in assoluto)
Proseguo.
Bene, ora ho davvero letto tutto. Che dire? Mi è piaciuta. Davvero. Sai benissimo cosa penso di Andromeda, della sua forza... Ma mi è piaciuta vederla in questa veste un po' più fragile, quando si scontra con una realtà di cui era già a conoscenza (come dice Ted), ma che ora prende forma netta.
Ovviamente, mi è piaciuto anche il momento fluffoso *-* Però, la mia parte preferita, è quando lei piange tra le braccia di lui. Sia perché è un "bel" momento per la coppia, sia per tutte le riflessioni che quel pianto porta.
Sì, davvero una bella storia. Ci sono Ted, Andromeda e c'è anche la famiglia di lei, quella da cui vuole allontanarsi, il Male da cui vuole fuggire. C'è tutto.
Ecco, in realtà dovevo rispondere alla tua recensione, invece ho pensato bene di leggere qualcos'altro di tuo e di recensirtelo. Ha senso per te? <3
Per la cronaca, la dimensione del testo è perfetta xD
Alla prossimissima
la tua gemella gemellosa in rima
Cri |