Premio per il miglior titolo nel contest: Il mio peggior nemico sono io, di Setsy
Carissima, per nulla al mondo mi sarei fatta sfuggire una storia su The Vampire Diaries, l’unica di tutte quelle proposte, e poi sulla splendida Jenna. Duque, di norma sono proprio appassionata di vampiri, quindi non sono una che preferisce i personaggi umani in questi tipi di narrazione, però Jenna è un discorso a parte. Ci sono poche fiction su di lei e mai e poi mai ne avevo trovata un’altra su lei e Miranda. Vedo che la pensiamo uguale: in questo fandom i rapporti fraterni sono il culmine, sono quelli davvero indistruttibili, al contrario di quelli romantici. Miranda è poco esplorata, ma è stata una madre e sorella amata; questo certo finché non hanno deformato tutti e quindi anche i genitori di Elena, finché c’era una bella sceneggiatura e considerato l’anno della tua pubblicazione eravamo in quel momento felice. Mi piace tutto del tuo racconto. La delicatezza e compostezza di Jenna nell’attimo della morte, con quel distaccarsi dalle persone che le fanno le condoglianze per depositare una rosa bianca sulla bara. Questo fiore è simbolo di sentimenti fragili, e la purezza del colore fa capire bene perché l’hai legata al ricordo di loro da bambine. Non erano piccolissime, ma due sorelline che mangiano un gelato sono una visione innocente e bella, ed è quella che Jenna vuole consegnare all’eternità. Ha perso una metà di sé, quel giorno, oltre a tutte le conseguenze “secondarie”. Ha perduto un cognato, e i suoi nipoti sono orfani. C’è Elena, nel suo perfetto IC di persona che resta un po’ sul fondo (io la vedo così) e Jeremy, che desta più preoccupazioni, come si rivelerà essere vero. Jenna non ci pensa due volte a prendersi carico di questi ragazzini, e non era una cosa semplice. Hai mostrato come sia generosa e spontanea, e come si sia messa in secondo piano per loro. Io non so se l’avrei fatto. La morte per incidente è drammatica, non si può essere pronti, e c’era anche la possibilità che venisse salvata – ma lei non può saperlo. In ogni parola ho provato il vuoto che descrivi, con parole non gridate e assolutamente in linea col personaggio. Sono entusiasta di aver scoperto questa perla, che ha giustamente vinto un contest. E’ l’opposto di banale, si riconosce TVD eppure potrebbe anche essere letta “a parte” perché quello che risalta è l’umanità. Sono diverse la due sorelle, sia nell’aspetto – hai sottolineato con due parole, come piace a me, che Miranda è bruna e così il contrasto tra le due – sia nelle scelte di vita. Eppure le loro morti saranno servite ambedue alla stessa cosa: far sopravvivere Elena. In tanti momenti, per me lei non meritava che ognuno che le sta vicino rischi la morte per lei, ma vabbè…
Spero di leggere altre tue bellezze di questo stampo, magari in un prossimo contest!
Un bacio dolce, Setsy |