Recensioni per
Nemesis ~ Stelle per Tutti
di Quintessence

Questa storia ha ottenuto 199 recensioni.
Positive : 198
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
23/01/12, ore 01:31
Cap. 17:

Purtroppo non mi son trovata a leggere questa storia seguendo i suoi tempi di pubblicazione, ma questo non mi ha impedito di apprezzare ugualmente l'aspettativa che ogni capitolo inevitabilmente creava per il successivo. Non c'è bisogno che mi spertichi in elogi, che meriti al di là di ogni ragionevole dubbio: dirò invece quel che più mi ha colpito e che più mi è rimasto impresso al termine di questa lettura, ben sapendo che la vicenda non è ancora conclusa.
Senza alcun dubbio, ciò che più mi ha catturato è il grande spessore psicologico dei personaggi: questo continuo immergersi nei loro tormenti più profondi è a un tempo destabilizzante e meraviglioso, e trascina il lettore, volente o nolente, nei meandri più oscuri e compromettenti dell'anima, costringendolo a prenderne atto. Eppure non ne resta estraneo: vi è nei gesti, nelle parole e nei pensieri, un tale trasporto che è difficile credere che la realtà non sia quella sulla pagina, quella descritta dalle tue parole in modo così palpabile.
La Nemesi che cerca di raccogliere disperatamente i frammenti di vita della sua "protetta" è uno dei momenti più belli e toccanti: la tragicità del momento si percepisce a tal punto da rendere obsoleto persino un sentimento come la compassione; vi è molto di più, un dolore talmente profondo da non essere metabolizzato neppure da Sophia, che si accanisce e persevera nell'errore, incapace come una bambina di ammettere di non aver capito le regole del gioco: ma proprio perché così assoluto, quel dolore è ancor più sublime. Mi ha ricordato un momento precedente, quando Usagi raccoglie più e più volte le penne delle compagne, senza che queste le afferrino: anche loro sono "sovraccariche", "piene", ma piene di odio; la penna, la loro essenza di Sailor, l'ultima cosa positiva rimasta loro, non poteva più rientrare in quelle vite, in quei corpi irrimediabilmente provati dalle brutture della vita stessa: eppure non sapevano ancora che rinunciarvi avrebbe significato rinunciare a loro stesse, così come avrebbero scoperto quando, al momento di "rinascere", le avrebbero riavute indietro. Ecco che in quel momento raggiungono la massima snaturazione come persone: un abisso da cui saranno salvate, attraverso la lezione del vero significato della sofferenza, e del sacrificio. Ma esiste davvero un vero significato per la sofferenza? Credevano di saperlo, credevano di sapere ogni cosa, credevano che la loro verità fosse l'unica possibile, di aver convissuto con la vera sofferenza, senza accorgersi che sarebbe dovuta essere proprio lì la loro forza nella rinascita. È una lezione talmente dura che sa di irrealizzabile; in fondo, è davvero reale solo ciò che rientra nella sfera dei nostri sensi, ed è un dato di fatto che ciò che non sappiamo per noi può anche non esistere, e di fatto non esiste: come è possibile capire a tali condizioni di non essere fulcro dell'universo? Ogni sofferenza è la peggiore: se non è colpa né peccato, è comunque difficile trattarla da abominio. Lottare o non lottare...non è poi così scontato, e la medicina lo insegna. Ne valeva davvero la pena? Se Makoto non avesse riavuto le gambe sarebbe stata la stessa cosa? Perché a Ami è stata data la possibilità di ricordare ancora? Usagi sarebbe corsa dalle sue amiche se non fosse stata Chibiusa quella nel suo grembo? Perché hanno dovuto avere il loro lieto fine? Se accettare il proprio dolore significa conviverci e trarne forza, perché rimediare al danno? Allora davvero non avrebbero potuto combattere nelle loro condizioni, senza gambe, senza memoria?
Per il resto, per quanto tu abbia messo tra le avvertenze che il capitolo sulla redenzione di Ami poteva essere il più "noioso", l'ho trovato invece uno dei più interessanti: la partita si sposa perfettamente con l'evolversi della coscienza e della consapevolezza della protagonista, per mettere infine a segno una vittoria tra le più grandi ed eclatanti di tutte quelle delle sue compagne, e la difficoltà nella stesura non dev'essere neppure stata così indifferente. È stato poi meraviglioso quando Kalìa ha ripetuto "Perfetta" ad una Minako finalmente vittoriosa, e quando Ami ha sussurrato piangente un "Ottimo lavoro" a se stessa.
Distruggere il diario è stata una violenza inaudita, l'estremo annientamento di sé, fiduciosa negli altri: un mondo così perfetto che è per forza pura favola. Il gesto racchiudeva già la certezza della redenzione delle compagne, che fosse per mano delle nemesi o per mano sua, in futuro, e la folle fiducia che tutto sarebbe andato per il meglio: se al suo risveglio fosse stata a casa propria, senza il dono di Sophia, senza il diario e senza aver ancora convertito le altre, difficile sarebbe stato credere ad un buon epilogo. Può bastare la volontà da sola? La bontà di un sentimento puro? Dopotutto, Cristo è morto di bontà. L'egoismo forse non è sempre quel grande mostro che si dice: sebbene tutti lo scansino, ognuno in segreto lo cova con amore. Istinto di sopravvivenza, o quel che è. Persino le Nemesi dietro la tristezza per la sorte dell'umanità celano un'impellenza che è molto più banalmente data dal loro essere sovraccariche.
L'immagine del grido di dolore del drago d'acqua nella testa di Ami è forte: in fondo, chi dice che annientarlo sia corretto? Nonostante la voglia di esultare per la vittoria delle Sailor, a ben pensarci si tratta dell'ennesima sconfitta: la Natura perde anche il suo ultimo appello, sotto i fendenti di eroine che si proclamano paladine della giustizia. È giustizia? Vige la legge del più forte: e chi uccide prima, sopravvive. E nonostante tutto, la morale che pervade la storia è talmente pura, pulita, semplice, bella, che ogni dubbio appare come pura cattiveria. La volontà che pervade queste eroine è talmente forte da incantare senza ulteriori perché: la Natura dovrà tornare al suo posto, e poi si vedrà; ogni Sailor dovrà smettere di essere causa del suo male, e forse non piangeranno più se stesse, e la nuova vita le premierà.
Già, chissà perché Usagi al centro, me lo son chiesta anch'io: in realtà, non nasconde nulla di più e nulla di meno di quel che potrebbe avere l'essere più ingenuo e visionario del pianeta. Merita davvero il suo Destino? Se così non fosse, sarebbe un bel problema...XD

Perdona la frammentarietà, ma non avrei mai potuto parlare di ogni aspetto, quindi ho colto gli spunti così come venivano XD Se avrò altro da aggiungere, magari andrò a commentare più nello specifico ^^
Una storia bellissima, attenderò il resto (:

Angela L.

Recensore Master
08/10/11, ore 03:07
Cap. 17:

E dopo duemila anni che te l’avevo promesso, eccomi a recensire finalmente, anche questo capitolo, nonostante le due televisioni accese che mi fanno deconcentrare (ma non è ammissibile che non combini niente, ergo, faccio la cosa più semplice al momento, dato che NON POSSO intripparmi nuovamente col live, ho troppo da fare). Ma dato che sono un genio (modestamente) ignorerò stoicamente le televisioni, dedicando tutta la mia attenzione a questa benedetta pagina di Word e al tuo capitolo. Già dalle righe iniziali, quelle in corsivo, ci fai già intendere che la battaglia per le sailor è appena cominciata, che sconfiggere le loro paure e ritrovare l’unione di un tempo non basterà, che servirà molto di più per affrontare quello che verrà e personalmente non vedo l’ora di sapere ciò che deve venire *_*.
Incredibilmente, cominci con Ami che finora hai sempre lasciato per ultima dando spazio a tutti quei dettagli che ti piacciono tanto e che servono a farci vedere nitidamente la scena e a renderla più reale: è buio, Ami è distesa a terra con le mani dietro la testa e pensa e aspetta. E la vedo in maniera così chiara e reale che mi sta quasi facendo pensare che quando andrò a dormire avrò la sensazione di vederla distesa a terra accanto al mio letto (fortuna che non sono una persona impressionabile o che si spaventa facilmente). E sospiro di sollievo insieme a lei quando mi rendo conto che ricorda, che è vigile, che sembra tornata la Ami di un tempo, razionale e con la tendenza ad analizzare tutto. Ma è anche una persona piena di dubbi, dubbi che vuole risolvere e su cui impazzisce, si scervella fino a raggiungere e superare il limite delle sue possibilità. Ed è anche una Ami più umana, meno "cyborg" più interessata a carpire e comprendere le emozioni altrui e farle sue: vuole sapere e comprendere cos'ha provato Usagi, cerca di immedesimarsi in lei e di entrare nella sua testa. E inizia a processare anche le azioni altrui ma sono azioni talmente obsolete che ormai non c'è più tempo, compierle non è più necessario e tanto la natura quanto il suo stesso corpo glielo segnalano chiaramente: l'alba giunge e con essa una sensazione di malessere che la spinge a correre in bagno e a smettere di concentrarsi sulle sue paranoie, a cercare le sue compagne per risolvere un problema più impellente, più reale.
E che dire di Rei? Rei che è la tua preferita, vediamo un po' come l'hai trattata. Povera, non la fai neanche dormire xd. Già dalle prime righe a lei dedicate si percepisce la sua necessità di stare tranquilla, probabilmente per il suo spirito miko che ogni tanto prevale e che le richiede di placare i pensieri e concedersi un momento di calma. E mi sembra proprio di vederla sfregare la pentola prima con ampi cerchi che si stringono via via e poi concentrarsi su quella macchia che non se ne vuole andare e impuntarsi e combattere anche fino a farsi male, fino a far nuovamente sanguinare le sue mani. Mi è piaciuta moltissimo anche la riflessione sui poteri. E poi c’è questa frase, breve, ma che arriva dritta al punto, come tutto ciò che scrivi: “ Qualche volta, sciacquare il sudicio da fuori non ti toglie il sudicio da dentro.”  E le riflessioni su quegli otto anni, su quello che è avvenuto in quei giorni, su ciò che è avvenuto in passato e che avverrà in futuro le ho adorate: finalmente, Rei assume una totale consapevolezza di ciò che è stata e di ciò che si prepara ad essere, finalmente, la sua amicizia per Usagi diventa una vera amicizia, un rapporto a due in cui esistono entrambe, senza che l’altra ne sia necessariamente annullata. Finalmente capisce cosa vuol dire vivere e capisce che vuole farlo. Mi sono dimenticata la parte sulle cicatrici (che tu invece non dimentichi mai): direi che quella più che mai ci mostra come siano veramente profonde le ferite nell’animo di Rei, come non basti la semplice forza di volontà a cancellarle… ma ci può riuscire, con l’impegno e il sostegno delle altre, può resistere all’impulso di tagliarsi di nuovo, e sono sicura che lo farà.
Come sono certa che Minako sentirà sempre meno frequentemente l’impulso di rigettare tutta la cena: piano piano tornerà ad accettarsi e sarà forse il nuovo rapporto con le altre ad aiutarla in questa strada. Mi piace questo suo nuovo potere, lo voglio anch’io xdxdxdxd. Mi piace questa sua nuova determinazione che nasce piano piano.
E Makoto… che dire di lei? La più arrabbiata, prima, ma ora la prima a buttarsi nella battaglia, la prima ad impugnare l’henshin pen e trasformarsi. E ti giuro l’ho adorata *_* : per come sostiene Ami, per come si preoccupa per lei, per i pensieri che rivolge ad Usagi “Perché dovevano sempre essere loro ad occuparsi delle cose serie? Alla fine Usagi interveniva e basta e solo nel finale. “ Quoto, quoto, quoto!!!!! È la stessa identica cosa che penso anch’io di quella piaga ambulante! *___________* Ok, basta sto sclerando, ricomponiamoci.
Un appunto, prima di continuare “Marte” si scrive con la maiuscola o con la minuscola? U.u vedi un po’, quando fai sti errori scemi ti appenderei a testa in giù u.u. Per tua fortuna compensi questo errore con una descrizione precisa della scena che ci permette, di nuovo, di vedere tutto come fossimo lì, alla stessa velocità in cui lo recepiscono le altre: Ami, avverte, l’acqua sta arrivando e non c’è un secondo da perdere, ne hanno già persi troppi. Tutte reagiscono, la mia povera Mina-chan lo fa in ritardo, ma in tempo comunque, per affidarsi ai suoi poteri. E continui con Makoto…. E anche qui, mi sembra di vederla, lei, con la fuku di Giove e l’armatura che corre con le teste delle amiche che sbucano da otto le braccia e il resto del corpo buttato indietro, un tentativo disperato, che però ottiene l’effetto voluto e tutte riescono a scampare, almeno per il momento alla furia dell’acqua.
Ma l’acqua non perdona e lascia loro a malapena il tempo di rassicurarsi a vicenda che torna indietro, pronta a colpirle di nuovo, in modo più devastante, sottoforma di drago, l’essere mitologico più terribile, enorme e devastante come solo l’acqua può essere. E i pensieri delle senshi li capisco e li rispetto, come le tue osservazioni sull’acqua che sai, in altri lidi, feci anch’io, anche se con parole diverse: questa dualità dell’acqua come portatrice di vita e allo stesso tempo di morte, mi ha sempre affascinato.
E le sensazioni di Ami sono assolutamente perfette, i suoi pensieri adatti a lei, l’intervento di Sophia arriva proprio al momento giusto così come la sua comprensione e il suo ordine ad Usagi di stare ferma, di non attaccare, di aprire la mente come lei è riuscita a fare e di capire, capire davvero, capire che tutti soffriamo, capire che anche la natura può soffrire. E apre la mente e capisce, e a loro modo anche le altre capiscono che in quel momento lei stavi vendo qualcosa di grandioso. Ma rei riesce a sostenerla, insieme a Sophia e Psyche, Usagi, ovviamente no. E quando per una benedettissima volta viene richiesto il suo intervento, che potrebbe essere utile a fare la pace con il drago e a fargli capire che non tutti gli uomini sono uguali, lei resta immobile, senza agire e tocca a Makoto agire. Ma la sua azione distrugge il drago cosicché, pur allontanato il nemico, la pace non è sancita: non è stato convinto o pervaso dalla luce della bontà, ma colpito con forza con scariche elettriche che gli hanno provocato dolore e che hanno probabilmente, rinforzato le convinzioni che aveva riguardo agli umani. Le senshi hanno vinto, ma in realtà, hanno appena prevalso sulla natura, non dimostrandosi diverse da quegli uomini che loro condannano. Non riesco a vederla quindi come una vittoria, ma piuttosto come l’ennesima prevaricazione dell’uomo sulla Natura, ancora più grave per gli ideali di amore e giustizia di cui si fanno scudo.
Ora aspetto il prosismo capitolo, mi racocmando :)

Recensore Master
20/09/11, ore 11:31
Cap. 17:

Ciao!!!! Sono contenta che sei riuscita ad aggiornare la storia!
Mentre leggevo mi sono chiesta come mai Usagi non è intervenuta quando Ami glielo ha chiesto?
Cosa glielo ha impedito?
Questa sarà sicuramente una battaglia molto dura, anche perchè oltre ad evitare la catastrofe, ci sono tanti altri problemi che devono affrontare.  Prima la rabbia e il rancore che si portano dentro da ben otto anni e cercare di recuperare quel rapporto che le aveva unite in passato.
Beh, spero che prima o poi ci riescano.

A presto

Lulu

Recensore Master
19/09/11, ore 17:04
Cap. 17:

Mi chiedo perché Usagi non sia intervenuta quando Marcury glie lo ha chiesto, forse ha avuto terrore di quell'e ergumeno acquoso?
Per fortuna che jupiter ha avuto la prontezza di intervenire...
Le ragazze ancora provano rancore verso quegli 8 anni persi nella solitudine e tristezza; ancora devono capirsi bene.
La battaglia sarà lunga e anche dimenticare.
Alla prossima
Ciao Ciao

Recensore Veterano
16/09/11, ore 21:07
Cap. 17:

Capitolo davvero interessante, dall'inizio fino all'ultima parola.
Belli i pensieri iniziali delle ragazze, dopo la cena: trovo che hanno ragionissima, è difficile cancellare con un colpo di spugna 8 anni di incomprensioni e litigi e riprendere come se nulla fosse. Infatti, nonostante tutte le risate che hanno accompagnato la nuova unione, non si può non rimuginare su quel che è passato e sul proprio stato d'animo.
La scena della battaglia mi ha sorpresa, immaginavo gli elementi della natura che si scatenavano, ma non ne avevo minimamente considerato il motivo: l'acqua che si ribella alle colpe dell'uomo. In fin dei conti, non è quello che talvolta già accade?
Mi ha lasciata perplessa l'indecisione di Usagi. Perchè? Sono proprio curiosa di saperlo.
Grazie per questo bellissimo capitolo!