Recensioni per
For the love of a daughter.
di effewrites

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/09/11, ore 17:28

Oddio! ç____________ç
Sto piangendo.
E' bellissima!!
Tu....tu sei mitica!
Sei una delle mie scrittrii preferite!!
Mi sto disperando...voglio mettermi For the love of a daughter sull'Mp4 e rileggerlka mentre l'ascolto..magari fa ancora più effetto.
Oddei....tu non puoi farmi piangere così...Talia è troppo..non lo so nemmeno io....solo dire Talia mi fa tristezza e fidati che con questa FF ho pianto troppo...lo faccio tuttora..
Ora,mia madre non m'ha mai picchiata...ma a immaginarmi in una situazione del genere...non ci riesco....piango troppo se lo faccio D:
Eccallà lo sapevo io : l'eyeliner m'è colato pure a me çç
Uffi....cmq....AAAH è STUPENDA..e come da copione parte la mia Rec.
CITAZIONI PREFERITE.
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Le pareti, le tende, il mobilio. Sua madre. Ogni cosa era satura dell’odore del vino. Talia si domandò quando quel puzzo si sarebbe attaccato addosso anche a lei, e rabbrividì. No. Non avrebbe permesso che succedesse.

«Sei tornata?» domandò sua madre, sorseggiando avidamente il liquido rosso scuro che ondeggiava nel bicchiere, una sigaretta accesa nell’altra mano e i capelli biondi tenuti su sulla nuca con uno di quei mollettoni a poco prezzo che si trovavano nel negozio all’angolo.

Talia non aprì bocca. Teneva le labbra serrate e i pugni chiusi. Era bastato respirare una volta per rendersi conto che oggi stava andando ancora peggio. Quanto aveva bevuto, quella donna? Ed era soltanto metà mattinata…

«Non rispondi, uh?» biascicò la donna. Posò il bicchiere e sfogliò svogliatamente le pagine della rivista che stava leggendo, senza neanche rivolgere lo sguardo alla figlia. Fosse per lei, Talia sarebbe anche potuta non tornare affatto. E un giorno lo farò, si disse la bambina. Un giorno non tornerò in questa casa. Me ne andrò per sempre e di certo non sentirò la tua mancanza.

Talia sobbalzò quando sua madre fece stridere la sedia contro il pavimento, alzandosi. Prese un’ultima boccata dal mozzicone di sigaretta che aveva in mano, poi lo gettò nel lavandino e lo spense aprendo il rubinetto.

«Non mi piace che te ne vada in giro senza dirmi nulla» sbadigliò, e Talia cercò di spiaccicarsi ancora di più contro il muro della cucina. Immaginava le spire di alito puzzolente di alcol della madre che strisciavano verso di lei, cercando di essere assorbite dalla sua pelle, dai suoi capelli, dai suoi vestiti.

«Davvero?» mormorò la bambina, inarcando un sopracciglio e cercando di far trasparire più sfrontatezza di quanta davvero ne possedeva. «Questa sì che è una sorpresa»

La donna dai capelli biondi si voltò, e guardò sua figlia per quella che poteva essere la prima volta da due interi giorni. Inarcò le labbra sottili in un’espressione disgustata. Quei corti capelli scuri, e l’espressione fiera e sfrontata: sembrava impossibile che una bambina potesse somigliare tanto a suo padre.

«Togliti quello schifo che hai in faccia» le ordinò, osservando quegli arrabbiati occhi blu cerchiati di nero. Talia continuava a rubarle i trucchi. La signora Grace si appuntò mentalmente di relegarli in posti dove sua figlia non avrebbe più potuto trovarli, per conciarsi come una poco di buono. «Sei troppo piccola per truccarti»

«Non è vero» ribatté Talia, mentre sua madre si versava l’ennesimo bicchiere di vino, mandandone giù una buona metà in un paio di sorsi. La bottiglia poggiata sul tavolo la faceva arrabbiare. Voleva prenderla e svuotarla nel lavandino, e fare così con tutte le altre bottiglie che aspettavano impazienti nel frigorifero, o nella credenza, o ovunque in quella stramaledettissima casa.

La donna inarcò un sopracciglio, e per un istante lei e la figlia sembrarono molto più simili di quanto nessuna delle due avrebbe voluto. «Sono tua madre e devi fare quello che ti dico» sibilò, stringendo forte il bicchiere.

Talia strinse i pugni ancora più forte. Le nocche diventarono bianche. «Sei mia madre solo quando ti fa comodo»

Nell’impatto con il pavimento il bicchiere si frantumò, e il vino rosso al suo interno schizzò ovunque. Il rumore dello schiaffo fu la prima cosa che Talia riuscì a sentire; poi le comparvero fastidiose macchie nere davanti agli occhi. Il dolore arrivò per ultimo, e fu come se la guancia le fosse appena stata strappata via.

Gli occhi le si riempirono di lacrime di rabbia. Non voleva piangere davanti a sua madre, ma più cercava di non piangere più si accorgeva che lo stava già facendo, e più le lacrime continuavano a scendere. «Tu non sei mia madre! Io non ce l’ho più una madre!» gridò.


Non ti ricordi che sono la tua bambina?
Come hai potuto spingermi fuori dal tuo mondo?
Hai mentito alla tua carne e tuo sangue
Hai messo le mani su quelli che giuravi di amare.>>
AAAH QUAESTA è LA PARTE PIù BELLAAAA!!non sapevo la madre si chiamasse Elizabeth...o almeno non lo ricordavo...l'hai inventato??Comunque..bella FF oddei!!
Mi sto ancora disperando çç
Ma quanto deve aver sofferto quella bambina?Si ok è falsa,finta..inventata ecco il termine esatto ma...quanti bambini ci sono nella sua situazione? Poi lei....grazie a RR è pure morta,tradita da quello che amava e risorta....poi dice che io non la amo!!GUARDA QUENATO è BELLA!!
Per l'amore di una figlia *w*
Ti prego,fanne altre...ti vengono bene le cose strappalcrime çç
E le fai moooolto bene te!
Ti.Adoro!!La metto nei preferiti!!
Ora vado se no la rileggo e piango peggio..e poi devo levarmi 'st'eyeliner dal viso D:
Vado va.
Baciniii.
Thalia_Socia_Grace

Recensore Junior
22/09/11, ore 17:21

Okay.
Sarà la combinazione testo/canzone, che ho fatto partire di sottofondo mentre leggevo, ma ho fatto fatica a trattenere le lacrime.
Sinceramente, la trovo fantastica.
Non mi sono mai interessata in particolar modo alla relazione madre/figlia di Talia e sua madre, ma trovo che sia tremendamente vicina alla "realtà" che racconta Riordan, anche solo sapendo quel poco che posso aver preso da TLH.
Tentativo riuscito, non ho altro da dire.
Un bacio,
Ambi

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