Credevi che mi fossi dimenticata di questo gioiellino? Eeeeennò, cara mia, la mia mente è un elenco di fic in ordine di importanza (non c'è da meravigliarsi che io mi dimentichi tutto il resto), e le tue sono evidenziate in azzurro cielo.
Già il titolo è così Winchester che voglio inginocchiarmi e abbracciare il computer (non so se ti ho mai fatto tutto il discorso sull'inginocchiarsi -no, non per fare cosacce, ci ho provato e in ginocchio non ho ispirazione- e sul mio concetto di devozione e il mio bisogno di rituali?), e non solo è bello perché LaBrie l'ha partorito bello, è anche perfettamente riuscito come titolo, spiega e non racconta, è contestualizzato e contestualizza (perché, come dice la mia adorata ex prof di italiano, non si leggono le poesie senza leggere anche il titolo, prima).
Poi, Sam. Sammy, Sammy, Sammy. Sam che guarda la vita da fuori, come nel finale di stagione più bello di sempre, come ha fatto per tutta la vita. Uno per cui il paradiso è il pranzo di ringraziamento di qualcun altro. In questa storia, Sam non c'è. Proprio per questo è perfetto. Anche quando aveva l'anima, c'era il vuoto con cui tu hai riempito questa serie di immagini cattivissime (sto ascoltando una canzone che si chiama Thank you, pain mica per caso).
E' bellissimo che tu abbia tenuto Castiel per ultimo, per il gran finale, perché... perché sì, perché c'è quella cosa che non sarò mai in grado di spiegare e che tu sai meglio di me, perché Sam era suo amico e perché Castiel è ancora uno di noi.
E alla fine, casa. Il senso intrinseco delle torture di Lucifero. Che invece c'è, moltissimo, per tutta la storia. Non come Mark "Sono-figo-biondo-e-divertente" Pellegrino, ma come il Male in sé e per sé (citare Hegel una volta al giorno toglie il medico di torno... e anche il resto dell'umanità probabilmete), il Male che ha sempre accompagnato Sam, quello che lo tormenta da ben prima della Gabbia, che l'ha indurito e che rende più difficile spezzarlo, ma anche più acuto il dolore quando questo accade.
(Dean continuerà ad indicare piatti di insalata nei secoli dei secoli, nel mio cuore. Però se vuoi posso offrirgli la cupcacke che ho appena comprato.) |