Mi è sembrato di vedere una dedica a Kuro alla fine, e dopo aver bene controllato di non avere le allucinazioni, ho deciso che sono commosso e ti farò una statua. Dei biscotti. Un elogio a Kakashi in versi endecasillabi.
Prima di tutto perchè questa fic - e se la chiami di nuovo mostro mi intrufolo a casa tua e rubo tutte le magliette a righe, tutte. - mi piace.
Mi piaceva quando l'ho letta inizialmente fuori scuola, e mi piace anche adesso, modificata. Anche se al tuo cervello in crisi non andrà mai bene nessuna versione, io ripeto e continuerò a ripetere che è bella.
Prima di tutto mi piace la disposizione e la lunghezza dei versi- penso si possano considerare tali anche se nella fic c'è di narrativa almeno quanto c'è di poesia.
Mi piacciono le nuvole; piccole, stupide, impalpabili nuvole alle quali in effetti non importa ciò che succede sotto di loro, vogliono solo scappare lontano con le loro ali di fiato caldo, fanno quasi da cornice attorno ai due, attutiscono un po' il gelo.
La parte che descrive i sussurri della kunoichi, il volto di Kakashi, mi ricordano un po' il verso "ricorderai di avermi atteso tanto/ e avrai negli occhi un rapido sospiro" di quel distinto signore che piace al Pellicciari. Rendono benissimo, quelle frasi, in qualche modo si delinea perfettamente anche Kakashi.
E poi, sempre Pellicciari docet, c'è il ritmo. Non solo nelle lunghezze, nelle sillabe, c'è qualcosa di scandito in tutto il racconto, in quegli "ancora", ci si può immaginare il battito della ragazza, di fretta, reso quasi folle.
E mi piace anche il titolo, moltissimo. Hai fatto un bellissimo lavoro, Tesi, posso annunciartelo ancora domani e dopodomani e tutto l'anno nel caso tu non leggessi la recensione. ù___ù
Bai bai, a domani.
Kuro
P.S. Probabilmente forse per domani arrivano i biscotti. Cioccolato sia, donna. |