Un altro mistero al quale la scienza umana non ha mai trovato risposta: ma perché, perché, perchè le storie belle come la tua vengono sempre ignorate?
Io non ho parole, questa è una delle cose più profonde, belle che io abbia mai letto.
L'attacco ci catapulta subito in un mondo di pace, ma non quella che tifa bene. Calma. Niente.
Tutto intorno è bianco.
Ed è tutto bianco, tutto congelato, tutto fermo. Aspetta. L'atmosfera si fa subito carica di questa aspettativa profonda e ricca di descrizioni. È favoloso, è reso stupendamente.
Ma poi iniziano i pensieri di Anna, il suo contrasto con quel bianco che ha intorno: lei è nera, si sente completamente nera: Questa è la mia maledizione.
Potente, deciso, che opprime, quasi. Il tempo presente, la sua disperazione... tutto è terribilmente reale, sulla pagina bianca dello schermo al computer. Accidenti a te, come hai fatto?
Le sue considerazioni tanto spaventose continuano, continuano, finché... bè, finché non appare lui.
Tutte quelle ripetizioni a inizio riga, tutti quel pensieri man mano più puri, più bianchi, più degni della ragazzina che è piuttosto che la donna che dovrebbe essere.
Si lascia andare, Anna, e il mondo comincia a schiarirsi.
geniale come hai inserito quelle citazioni, davvero, mozzano il fiato.
Complimenti per questa storia così bella, stupenda, sublime.
Vorrei citare tutta la storia per evidenziare le parti più belle, ma finirebbe davvero troppo lunga. Quindi, bé, grazie di cuore. Per aver scritto una storia tanto bella, intendo.

“Le parole non sono necessarie…” 
 Mi hai aiutata a spezzare le mie catene
Mi hai dato la possibilità di liberarmi dell’odio che avevo accumulato
Mi hai mostrato l’importanza di ciò che avevo perso e sepolto nel dolore
 “…Perché la cosa più importante è avere un cuore”

... Cioè. Una conclusione così lascia senza fiato.
Complimenti davvero.

-Emma