Ehm, chiedo scusa per aver scoperto questa fic con un mese di ritardo, anche di più.
Questa storia è semplicemente una delle più divertenti e originali che si possano trovare sull'argomento. No, perché quando uno pensa a Cartagine si immagina l'angst nero, la tristezza da tagliarsi le vene e un linguaggio cupo e barocco. E invece tu sei riuscita a mostrare uno dei lati meno ricordati nel fandom, attraverso uno degli episodi più studiati e stramaledetti dagli studenti.
In pochissime parole, hai reso bene la disperazione del nonnino nel sentire sempre la solita solfa, e l'hai fatto in maniera fresca e vivace.
La mia parte preferita è quando Romanus cerca di distrarre Catone offrendogli dell'uva: impagabile! Bisogna dire, però, che pure il Nonno se l'è andata a cercare... cosa ti aspetti quando inviti uno scassazebedei di quel calibro a cena, e per frutta gli offri dei fichi?
Molto brava!
Zenith

P.S: ma guarda che noialtri fan della letteratura antica non abbiamo motivo per gridare vendetta, anzi! Dobbiamo ringraziarti, magari con un cesto di fichi provenienti da Cartagine, che tra l'altro deve essere distrutta.

Carthago delenda est. Ovvero, l'unico esempio di Perifrastica Passiva che troverai uguale in ogni libro di grammatica latina. Ma sempre. Sempre sempre sempre sempre.
Della serie, ma quell'accidenti di Catone non poteva, come dire, cambiare disco? No, così, tanto per dire XD
Comunque, geniale. Cioè, ti stimo. Quando l'ho letta mi sono piegata in due dal ridere. Perchè mi ce lo vedo il nostro Nonno Roma, tutto in tensione durante la cena, lì a pensare "Mo' lo dice, mo' lo dice, mo' lo dice..", poi, appena avverte la minaccia in arrivo tenta di blandirlo con qualche vivanda (anzi, bevanda) prelibata vuoi i broccoli?, ma...
E comunque Cartagine dovrebbe essere distrutta, sai.
Ti giuro, sono morta. Mi sono letteralmente scompisciata dalle risate. Perchè è una idea geniale oltre ogni limite imposto dalla Convenzione di Ginevra (WTF?!).
Complimenti chaska! (E scusa per il ritardo ç_ç)
Bellissima!
Alla prossima,
Nemeryal

Ps: "Sed Carthago Delenda est", comunque U_U
*E Nonno Roma andò ad affogarsi alle Terme di Caracalla*

Davvero carina l'idea di una storia su uno degli episodi più antichi che si conoscano di campagna pubblicitaria ossessiva, certo fosse vissuto oggi Catone avrebbe probabilmente comprato spazi su TV e giornali, lanciato volantini dagli aerei o intasato di messaggi le caselle e-mail, invece con i miseri mezzi dell'epoca sua perorava la sua causa ai (probabilmente stanchi di sentirlo) patres conscripti, mi pare che quindi in questo caso l'uso del personaggio hetaliano mi sembra particolarmente azzeccato perché essendo la personificazione dei romani può ben esprimere il suo disappunto per quel suo ossessivo insistere anche nei momenti di relativo riposo e svago (certo le cenae dell'epoca repubblicana poco avevano a che spartire con quello che sarebbero diventate in età imperiale, ma credo che anche all'epoca si preferisse usare la vigoria oratoria in altri campi, più "leggeri".
Per concludere, la storia non è affatto male, né comne idea di base né come svolgimento.

Mi hai fatto morir dal ridere! Romanus che invita a cena Marco Porcio Catone? Tu sei un genio, fattelo dire XD
Poi hai reso Impero Romano molto IC a mio parere! E Per quanto riguarda Catone: secondo me era davvero così! Poverino, me lo immagino mentre dice "Carthago delenda est" mentre tutti gli altri senatori parlano tra di loro e nessuno lo ascolta!
Bravvissima, come al solito!
A presto
Cosmopolita
(Recensione modificata il 10/10/2011 - 07:35 pm)