Recensioni per
Fuoco cammina con me
di Mana Sputachu

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/09/12, ore 10:52
Cap. 1:

“Cinematografico” è uno di quegli aggettivi che spesso mi danno la sensazione di essere usati un po’ così, random, quando si vuole rimpolpare una recensione ma si è un po’ a corto di altre argomentazioni. Qui invece voglio proprio usarlo con estrema consapevolezza: forse è dovuto anche al modo in cui hai strutturato la storia, però sembrava davvero un film! Io mentre leggevo riuscivo a rappresentarmi mentalmente le scene in maniera estremamente vivida.
Poi: il titolo. Perfetto. È come un leitmotiv la cui presenza si avverte sempre: il fuoco dell’incubo iniziale che sta bruciando il bosco; l’alba del risveglio, con quel cielo rosso fuoco; l’incendio che distrugge la casa e la vita famigliare del Jin adolescente... per non parlare poi del fuoco della rabbia e della follia che deve divampare in Jin affinché possa completarsi.
Questo fuoco e questi incubi portano Jin alla follia e alla rabbia. E questa rabbia e questa follia, avvicinano sempre di più Jin al fuoco, all’incubo che è uscito dal sogno per diventare ormai parte della sua vita. Brava *-* Sei riuscita a creare un rapporto direttamente proporzionale tra gli incubi e il fuoco: sono entrambi ricorrenti ed entrambi diventano mano a mano più insistenti e ossessionanti. Quel “...E fra poco brucerà anche te” iniziale, non si capisce più se è riferito al fuoco o all’incubo stesso. E forse è giusto così, perché è effettivamente quello che sta succedendo.
E a rendere ancora tutto più ossessionante c’è questa imposizione auto-inflitta di tenersi tutto dentro, la convinzione di non poterne parlare con nessuno sia per una innata testardaggine e sia per l’età. Perché Jin aveva un’età in cui proprio non si può parlare con la mamma di quello che ci affligge. Soprattutto quando ad affliggerci è quello che sembra essere il mostro sotto al letto, che è uscito dai nostri incubi per iniziare a tormentarci notte e giorno. E poi, semplicemente, diventa troppo tardi e non c’è più niente da dire.
Ultima cosa e poi la smetto: le citazioni. Il modo in cui le sapete usare tu (e il tuo socio) mi piace tantissimo: creano contesto. Evocano altro. E già riesci a evocare tantissimo tu con il tuo modo di scrivere, quindi sono proprio un surplus assai apprezzato!
Vabò, ormai non ci provo neanche più ad essere sintetica, non ce la potrei mai fare...

Recensore Veterano
12/04/12, ore 13:52
Cap. 1:

Wow! *-*
L'atmosfera da incubo è resa benissimo: il fuoco, il calore maligno e oppimente, lo sguardo di Devil Jin. Che qui non ha prorompenti amichetti ma è più sullo stalking da creep x°D capiamo le turbe di Jin, poi, povero piccolo.
Mi è piaciuta un botto <3 anche perché con Jin nelle tue mani si va sul sicuro <3
Quindi shame on me per non averla letta prima.
Tanti AWW e cuoricini!
Lau

Recensore Veterano
29/01/12, ore 15:03
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Segnalo questa storia per un milione di motivi. Innanzitutto, pur trattando uno dei personaggi più popolari del fandom, lo fa sotto una luce completamente nuova, mostrandolo in un periodo della sua vita che non è mai stato trattato né nel gioco, né in altre fan fiction italiane. La narrazione scelta dall'autrice è visiva, cinematografica: ad un incubo ne sussegue un altro, destabilizzando la percezione del lettore fino al colpo di scena finale. Le numerose citazioni che arricchiscono la storia sono un'ulteriore segno della cura impiegata nella stesura di questa one-shot.
L'IC è perfetto: Jin viene presentato in momenti diversi della sua vita, e risulta credibilissimo sia da ragazzino che da ragazzo ormai maturo. Inoltre, al suo alter ego demoniaco viene conferita una caratterizzazione del tutto inedita, convincente ed interessante.
Una storia, questa, che tutti i fan della saga e del personaggio di Jin Kazama dovrebbero assolutamente leggere.

Recensore Master
12/10/11, ore 14:25
Cap. 1:

Je t'adore, ma chere. 
Si, questa è esattamente l'idea che ho io di Jin -e del suo "alter-ego", chiamiamolo così, va' xD-
E il fatto che tu l'abbia ambientata nei quindici anni di Jin, periodo su cui c'è taaaaantissimo da scrivere- la rende ancora più...più...più
E'stupenda, davvero. Mi piace tantissimo. 
E quindi, di conseguenza, va a finire dritta tra le mie preferite yeah! <3
Besitos !!

Recensore Veterano
10/10/11, ore 21:49
Cap. 1:

Uh <3
Innanzitutto, ti ringrazio ancora una volta per aver partecipato e per aver scritto una così bella storia! Credo sia una delle storie più appassionanti su Jin che mi sia mai capitato di leggere; ora ti copio-incollo la mia logorroica valutazione :D

Correttezza formale: 8.5/10 

La forma è buona, c'è solo qualche errore di distrazione che credo sia facilmente assimilabile ai tempi serrati con cui è stata scritta la storia. All'inizio manca l'accento al verbo “sentì”, che è invece scritto “senti”. Poco prima, c'è una frase che non fila perfettamente: “Cercò di urlare, ma il grido gli morì in gola, riuscendo ad emettere solo un flebile suono.” Il gerundio può essere usato solo quando c'è identità di soggetto, di conseguenza la subordinata implicita avrebbe dovuto legarsi alla prima proposizione, avendo entrambe come soggetto Jin, e non alla seconda. 
Lo stesso errore si ritrova nella frase finale: “E mentre l’alba arrivava a illuminare la città, le tenebre avvolsero la sua mente ancora una volta, sprofondando di nuovo nei suoi incubi senza fine.” Siccome è Jin a sprofondare nei suoi incubi, e sono invece le tenebre il soggetto della proposizione, sarebbe stato più corretto dire “facendolo sprofondare di nuovo...” oppure esprimere il concetto con una coordinata. 
“La freddezza di sua madre istigò di nuovo quelle lacrime che aveva tenuto a bada a fatica, mentre parlavano”: il verbo “istigare” di solito sottintende di solito la domanda “a che cosa?”, che qui non trova risposta. Sarebbe stato più preciso dire: “La freddezza di sua madre istigò di nuovo a scendere quelle lacrime che aveva tenuto a bada a fatica, mentre parlavano”. 
Ci sono poi due piccole sviste. La prima è un “parlarmi nella mia testa” (delle due, l'una), la seconda è un “sogno senza sogni” (è ovvio che intendevi dire “sonno”). 
Ti segnalo poi un'altra frase dove sembra mancare qualcosa: “...e occhi vitrei che lo scrutavano, cerchiati di nero come fossero occhiaie.” Stona un po' il “come fossero occhiaie”, dato che ti stai riferendo sempre agli occhi di Jin: secondo me, sarebbe stato meglio usare il verbo avere, o, ancora, svolgere maggiormente la proposizione per renderla più comprensibile. 
Per il resto la storia, nonostante sia abbastanza lunga, non presenta altre sviste di rilievo. 

Stile: 9/10 

Due cose ho apprezzato particolarmente nella tua one-shot, due elementi che non ho trovato in nessun'altra: la complessità della trama e la presenza di numerose citazioni. L'intera fan fic è una sorta di matrioska di incubi, l'uno racchiuso nell'altro, finché, alla fine, non ci si rende conto che la maggior parte della storia era, infatti, solo l'ennesimo brutto sogno. Quest'impostazione particolarmente elaborata contribuisce a dare l'idea che la stesura della fan fiction sia stata ben meditata; l'inserimento delle citazioni conferma quest'impressione, soprattutto perché ognuna di esse è stata inserita in maniera quanto mai appropriata, tanto che, se non l'avessi segnalato tu stessa nelle note, non avrei notato alcuna differenza tra il resto della storia e le frasi aggiunte. 

Purtroppo, ti ho sottratto qualcosa dal punteggio pieno per alcune ripetizioni che ho trovato nel testo, che credo siano dovute, come gli errori di distrazione, al fatto che tu abbia consegnato all'ultimo momento e che quindi non abbia in tempo a rivedere accuratamente la storia. Nella prima facciata si trova ripetuto di frequente “lui”, nella seconda invece compare decisamente troppo di frequente l'espressione “sua madre”, che avrebbe potuto essere tranquillamente sostituita da qualche sinonimo di tanto in tanto. 

Un'ultima osservazione riguarda la punteggiatura: ci sono alcuni paragrafi particolarmente fitti, che forse sarebbero sembrati più incisivi con un punto a capo. In particolare, quando Jin si confronta con Devil, alcune battute sono riportate di seguito; credo che, se fossi andata a capo, la scena sarebbe risultata ancor più incisiva. 

Originalità: 9/10 

Il tema del rapporto tra Jin e Devil Jin non è uno dei più originali, tuttavia ho apprezzato molto il modo in cui l'hai trattato, che ho trovato molto originale. Come ti ho già detto, mi è piaciuta tantissimo la struttura che hai dato alla trama, costituita da un susseguirsi di incubi nei quali si manifesta il confronto tra Jin e la sua parte demoniaca. 
Poi mi è sembrata particolarmente originale anche la scelta di descrivere una scena appartenente a un periodo per noi quasi sconosciuto, mostrando così una versione inedita del giovane Kazama, alle prese con i normali contrasti adolescenziali con la madre e ancora vicino al mondo dei suoi coetanei. Anche il collegamento tra l'arrivo di Ogre e la prima epifania di Devil Jin getta sicuramente una luce inedita su una tematica molto affrontata sia nel fandom che nel gioco stesso. Perciò complimenti, perché sei riuscita a rendere interessante e fresco uno dei leitmotiv di Tekken. 

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10 

Qui le parole si sprecano. E' universalmente noto, nel nostro piccolo e devastato fandom, che Jin IC e Manasama sono praticamente sinonimi. Anche in questo caso non ti smentisci: pur presentando, come ho detto prima, i personaggi in un momento inedito rispetto a quello in cui siamo abituati a conoscerli, riesci a renderli totalmente credibili. In Jin, poi, si può avvertire il cambiamento che intercorre tra la prima parte, in cui è solo un adolescente spaventato da quello che sente accadere dentro di lui, e la seconda, nella quale, ormai a capo della Zaibatsu, appare quasi rassegnato a dover sopportare quegli incubi troppo reali. 
Anche Devil Jin ha una personalità molto definita e decisamente diabolica: mentre nel gioco lo si sente parlare davvero poco, è stato strano vederlo dialogare con Jin e dimostrarsi tanto acuto e manipolatore, ma mi è piaciuto il fatto che tu abbia aggiunto del tuo alla caratterizzazione alquanto scialba datagli dalla Namco. 

Utilizzo del prompt: 5/5 

Inseriti alla perfezione entrambi, sia il fuoco che gli occhi vitrei di Devil sono elementi ricorrenti degli incubi di Jin, e lo accompagnano dall'inizio alla fine della storia. In più il fuoco diventa simbolo di quel desiderio di distruzione di cui è espressione la sua parte diabolica, e che lui tenta invano di reprimere. Più prova a sfuggire al fuoco, più esso lo travolge e consuma tutto ciò a cui tiene, in una lotta perenne che, con il passare degli anni, lo consuma totalmente. 
Ottimo utilizzo del prompt! 

Gradimento personale: 5/5 

Credo che anche in questo caso il punteggio parli da sé: la tua storia mi è piaciuta tantissimo! Con l'impostazione originalissima che hai dato alla trama, sei riuscita a catapultare il lettore in una catena di incubi che ben trasmettono l'inquietudine provata da Jin nell'affrontare quella parte nascosta di sé. Ho apprezzato moltissimo le citazioni, l'atmosfera onirica ed oscura, l'originalità mostrata nel trattare una tematica comunque molto sfruttata. Mi è dispiaciuto averti tolto qualcosina dal punteggio per colpa degli errori di distrazione – errori che di sicuro non avresti commesso se avessi avuto più tempo per rivedere la storia – ma purtroppo l'alto standard della competizione mi ha imposto di essere fiscalissima, altrimenti sareste finite quasi tutte a pari merito. 
In ogni caso, sono molto felice di aver letto una storia così bella e non vedo l'ora di trovarla a risollevare le sorti della categoria Tekken! 

Totale: 46/50 


E complimenti anche per il meritatissimo "Premio Trama"! Non sarebbe potuto andare a nessun altro :D
<3