Ma grazie a te per aver partecipato! :D
Sei stata troppo gentile, davvero! E sono felicissima che il banner ti sia piaciuto tanto, temevo facessero tutti schifo xD Sono contenta che tu abbia scelto il mio come contest di esordio: è stata una prima volta per entrambe, la mia come giudice, la tua come partecipante! :D Il tuo risultato non è affatto male, soprattutto perché hai ottenuto comunque un buon punteggio e perché le concorrenti erano davvero temibili. E per essere il tuo primo contest sei andata benone!
Come mi hai chiesto, ti copio-incollo la valutazione, e mi scuso se in alcuni punti sono stata un po' troppo puntigliosa, ma, in quanto giudiciA, ho dovuto far caso a dettagli che di solito avrei tralasciato. Ah, hai fatto benissimo a correggere gli errori (la valutazione allora a che sarebbe servita, se uno non si può migliorare? :D ) e a lasciar scritto Mark!
Correttezza formale: 8.5/10
Non ho molte cose da farti notare. La storia è generalmente corretta, ma, rispetto ad altre tue one shot che mi è capitato di leggere, questa presenta alcuni errori che di solito non commetti. In particolare, ad incidere in maniera massiccia sul punteggio sono stati dei tempi verbali errati. Il primo esempio è questo: "La loro avventura non terminò con uno semplice “e vissero tutti felici e contenti”. Dato che la narrazione si svolge nel momento in cui Mark ha già lasciato Liz, sarebbe stato corretto utilizzare un trapassato prossimo.
Più avanti scrivi: “Ricordò quella volta in cui la bambina uscì dalla sua cameretta con le mani sui fianchi e un’espressione di rimprovero sul viso.” Anche in questo caso avresti dovuto usato il trapassato per esprimere l'anteriorità del fatto ricordato rispetto al momento in cui si svolge la storia. Viceversa, un paio di righe dopo, utilizzi il trapassato al posto del passato remoto, quando la narrazione è già tornata al presente, con il risultato di confondere le idee al lettore: “Nemmeno Caroline, in quel momento, si era sentita abbastanza forte per spalancare la porta e urlare contro i giornalisti fastidiosi.”
C'è poi qualche svista a livello di punteggiatura. Oltre a qualche virgola mancante, c'è un errore più serio, che è l'uso consecutivo in uno stesso periodo di due due punti (perdonami l'inevitabile gioco di parole): “Nessuno si sarebbe preso la briga di acquistare un libro del genere: la gente tende a fantasticare guardando film e leggendo libri: non va alla ricerca di storie senza il tanto acclamato “lieto fine”.”
Sono presenti anche alcuni errori di battitura o distrazione: per esempio un “rilevato” al posto di “rivelato” e una minuscola a inizio periodo – anche se preceduta dai puntini di sospensione, una frase a sé vuole la lettera maiuscola. Per il resto, non ho nulla di particolare da segnalare.
Stile: 7.5/10
A livello stilistico, la storia presenta qualche pecca di più. Principalmente, il problema più frequente che ho riscontrato riguardo il lessico: spesso ci sono delle espressioni un po' infelici, che fanno storcere il naso al lettore ed abbassano la qualità di un intero periodo, come, ad esempio, “capelli biondicci e scombinati”. Molte volte infarcisci ogni espressione di troppi dettagli, con l'unico risultato di appesantire la lettura: io sono sempre a favore delle descrizioni accurate, ma non è obbligatorio accostare a ogni sostantivo un aggettivo, anzi. Talvolta, al contrario, la dovizia di particolari porta a delle ripetizioni che avrebbero potuto essere aggirate con facilità. Per esempio, all'inizio dell'ultima facciata, il termine “orecchio” viene ripetuto due volte in una riga e mezzo; la seconda volta la ripetizione avrebbe potuto essere facilmente evitata, mentre nella prima frase scrivi “sussurrò ad un orecchio della madre”. Ora, dato che si può sussurrare solo ad un orecchio per volta, la specificazione non era necessaria.
L'impressione generale che si ricava da una lettura accurata – badando quindi molto all'aspetto formale oltre che a quello contenutistico – è che spesso tu accosti le parole in maniera molto intuitiva e poco ragionata, facendoti talvolta prendere un po' troppo la mano e originando espressioni superflue o poco chiare. Una stesura più cauta potrebbe sicuramente risolvere questo problema. Spesso questo tuo modo di scrivere “a getto” ti porta anche a commettere qualche imprecisione a livello di senso. Ti cito questa frase come principale espressione di questa tendenza: “...Mormorò la piccola, un occhio rivolto allo schermo e l’altro intento ad osservare di sbieco il volto della mamma.” Se io immagino la scena così come l'hai descritta, mi sovviene l'immagine un po' raccapricciante di una piccola Caroline affetta da strabismo: dato che non credo proprio questo quello che volevi intendere, capirai da te che non hai scelto le parole migliori per esprimere il concetto che avevi in mente.
Similmente, in altri punti ci sono frasi che non “filano” al meglio, risultando alla fine un po' confuse: di nuovo intuisce una certa difficoltà, talune volte, a trovare il modo migliore di mettere su bianco il concetto.
Anche in questo caso, ti faccio un esempio:
“Così, dopo un iniziale tentativo di imitarla, Elizabeth aveva finito col diventare l’opposto di Rebecca: capelli corti e scompigliati, sguardo furbo, vestiti larghi, niente toeletta nella camera, ma una vasta libreria che occupava l’intera parete, sogni in un cassetto che minacciava di scoppiare, il desiderio di una vita in cui nessuno si aspettasse ancora di più da una come lei.”
Il periodo fila benissimo fino a “sogni in un cassetto”; le ultime due proposizioni mal si agganciano al resto della costruzione sintattica ed esprimono in maniera sbrigativa un concetto che avrebbe potuto perfettamente avere una frase tutta per sé.
Mi sembra comunque doveroso ricordare, soprattutto agli altri partecipanti che forse non lo sanno, che sei davvero giovanissima e che per la tua età scrivi davvero molto bene; diventerai padrona di una maggior padronanza stilistica con l'andar del tempo e con tanta pratica!
Originalità: 9.5/10
In questo campo non posso far altro che darti un punteggio alto! Hai parlato di un personaggio trascuratissimo dal fandom come Liz Forbes e l'hai fatto in un momento in cui ancora non era adorata dall'universo intero per il suo comportamento da mamma chioccia (quel “Hello Bill” resterà nella storia!).
Inoltre ti sei concentrata proprio sul suo passato e sulle sue delusioni personali, anziché trattare l'argomento ben più prevedibile del rapporto con la figlia vampira. Si vede, dai numerosi dettagli che hai inserito, che hai molto a cuore il personaggio e che ti sei impegnata per creare un background credibile. Tuttavia, la tua storia, per quanto originale, in alcuni punti pecca di verosimiglianza, ma ne riparleremo più avanti.
Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10
Come già detto, ho apprezzato molto il fatto che tu abbia inserito degli elementi innovativi nel passato di Liz; il contesto che hai creato, però, è così originale che mi sono trovata in seria difficoltà a valutare l'IC del personaggio. Tutto sommato la tua Elizabeth ribelle, quasi messa in ombra dalla sorella, è credibile, nonostante a tratti si abbia quasi l'impressione di leggere di un personaggio originale.
Su Caroline non mi esprimo: non sono una campionessa nel valutare la psicologia del bambini e, non essendone specificata l'età, non saprei dire se certe sue espressioni siano adeguate o meno agli anni che ha. Talvolta la sua caratterizzazione mi è sembrata leggermente “forzata”, ma si tratta solo di un'espressione, non di una reale pecca a livello di trama.
Utilizzo del prompt: 4/5
Il prompt c'è, è stato correttamente inserito e riveste un ruolo abbastanza importante all'interno della storia. Direi che, per essere alla tua prima esperienza con una sfida di questo tipo, tu te la sia cavata abbastanza bene. L'interpretazione del prompt si lega di nuovo con il discorso della credibilità, e, ora che siamo arrivati al gradimento personale, forse è il caso di affrontarlo.
Gradimento personale: 3/5
Il motivo principale perché il tuo punteggio in questo campo non è molto alto è che alcune tue scelte narrative mi hanno lasciata un po' perplessa; non essendo presente una voce di valutazione della trama, mi trovo a dover esprimere le mie perplessità in questa sede. Per quanto mi sia piaciuto leggere di una Liz distrutta dal divorzio e dall'abbandono da parte del marito, mi è sembrato un tantino esagerato che la donna fosse addirittura assediata da giornalisti insistenti, neanche si trattasse di una famosa celebrità. Ora, tu stessa hai ricordato all'interno della storia che nelle piccole cittadine come Mystic Falls ogni pettegolezzo attira l'attenzione di tutti, e fin qui fila tutto; ma da queste premesse al rappresentare una Liz che fugge dai cronisti ce ne passa. A Mystic Falls ci saranno sì e no una televisione locale (quella di Andie, Fell e compagnia bella), una gazzetta del paese e, esagerando, il giornalino della chiesa; non penso proprio ci sia questo sovraffollamento di giornalisti xD E poi un interesse del genere avrebbe forse potuto essere giustificato se si fosse trattato dei Lockwood, dato che Richard era il sindaco; ma per lo sceriffo dubito sentitamente che si siano smossi tutti i giornalisti della contea. Avrei trovato decisamente molto più credibile un contesto in cui Liz cerca di sfuggire alle maldicenze di paese, ai pettegolezzi delle altre mamme, a una Kelly Donovan che mette in giro false voci di ogni tipo; così come l'hai presentata, la trama ha basi poco solide, ed è un peccato dato che il soggetto in sé è molto interessante.
Nonostante ciò, questa resta una storia originale e generalmente corretta, che di certo può offrire qualche nuovo spunto interessante al fandom.
Totale: 41/50 |