Non c'è niente di meglio che iniziare una recensione mettendo le mani avanti e copiando la posa trademark che i Tori del Toro assumono nel momento del trapasso. Probabilmente anch'io sono già nel Paradiso della Macellazione, lo squartamento ritardato avverrà al termine dello scritto. In ogni caso, continuerò a proteggere il mio account anche da morto. Premesso che io sono affezionato alla mia ri-din-don-danza come alla copertina che avevo da bambino e che ora basta giusto a farmi da scaldatibia, arrivo al dunque: questa sarà una recensione forzata. La Censura™ ha voluto dettare le condizioni e io declino ogni responsabilità sulla lunghezza e sui contenuti. Anche se mi piace scrivere 1000 parole di troppo ogni volta che ne ho l'occasione e ripetere lo stesso concetto così tante volte che non basta urlarmi in faccia "ho capitoooooo >_<" per farmi smettere, stavolta ho superato ogni limite. Sorvolo sul fatto che potevo declinare, che ho trasformato uno Scherzone in una Promessa e ho rigettato i compassionevoli tentativi di negoziato per farmi desistere. Cercando di rendere presentabile il mio peggio, mi faccio coraggio. Spazio dunque a sguardo assassino, scintilla malefica negli occhi, sorriso di eccitazione da battaglia, cosmo ardente, posa d'attacco e batteria di pentole che mi viene scaraventata addosso in segno di protesta. No, il cosmo non è affatto una buona protezione. Non mi salverà dalla recensione più lunga della mia vita. Nemmeno io sarei mai arrivato a concepire un mattone così lungo... ma spirito d'avventura, gusto per la sfida e atteggiamenti da gallinaccio tipicamente maschile hanno fatto il resto.
Ok, partiamo subito con il levarci qualche sassolino da guanti (<--- originalità). Bisogna punire senza se e senza ma la pubblicità ingannevole. Non è carino cercare di convincere la gente che non si è a proprio agio in determinati campi quando poi si producono risultati ammirevoli. In questo scorcio ho potuto ammirare quanto sia bello avere un genere preferito e concedersi delle incursioni in altri stili. Questa è abilità: saper fare un po' tutto. Non vorremmo mica farci appiccicare addosso etichette non richieste che non si staccano nemmeno con i solventi aggressivi, vero?
L'ambientazione mi è piaciuta tantissimo. A parte la bellezza in sè dell'angolo di natura, è andata a toccarmi personalmente. Ammetto di aver passato svariati momenti di questo tipo. Sono stato e sono tutt'ora un cacciatore di alberi e ne ho segnati un numero non quantificabile con la mia schiena appoggiata sopra. No, non ho cercato di sradicarli dal suolo facendo pressione contraria con il corpo, semplicemente è la mia posa meditativa preferita. Ciò che mi fa più piacere è che in un racconto la situazione rimane ideale così come deve essere e c'è addirittura felicità nell'osservare quel quadretto. Nella vita reale, troveremmo gente che passeggia vicino al nostro uomo fuso con la natura chiedendosi sottovoce "ma è morto?", oppure bambinetti che ti punzecchiano con un ramoscello per dispetto o ancora missionari dell'Esercito della Salvezza che ti disturbano un minuto chiedendoti se possono disturbarti un minuto e ti propongono l'immancabile depliant: dona un euro per sostenere la ricerca a favore dei castori nati senza coda. Qualcuno ogni tanto ti butta una monetina da dieci centesimi nel tentativo di salvare la propria anima. Se ci si lavora sopra, si puo' dar vita ad un business mica da ridere.
Dicevamo che le sensazioni di rilassamento e goduria sono esattamente quelle che hai descritto, mi ci sono ritrovato appieno. La sensazione di totale pigrizia, abbandono, concentrazione, isolamento che ti fa cogliere ogni dettaglio che la natura circostante ha da regalarti. L'erba smette di essere erba, il sole ha il dono di farti da coperta termica, le orecchie si rifiutano di codificare qualsiasi suono proveniente dal linguaggio umano... senti la gente che parla e il significato ti sfugge. Il bello è che in quei momenti di pace i segnali negativi vengono derisi, forse in preda all'ottimismo da rilassatezza: possono passare nuvole maligne, puo' calare la temperatura, puo' tirare vento. Niente di tutto ciò spaventa.
Per fortuna nessun energumeno o baldo giovanotto mi si è mai avvicinato in quei momenti. Sarei scappato urlando e i ruoli si sarebbero invertiti: una volta tanto, avrei rotto io le meditazioni altrui, beccandomi smoccolamenti e maledizioni assortite. A dire il vero, non è nemmeno mai capitato che intervenisse qualche gentile donzella a fluffeggiare con atteggiamenti pucci. Al massimo ho ottenuto "Allora, andiamo?" oppure "Lo sai che è successo ieri? Allora io stavo...", motivo per cui ho stabilito che certi momenti si vivono in modalità Eroe Solitarioh. Il tuo racconto mi ha permesso di capire cosa succede quando due persone viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda. In certe fasi della vita è tutto più semplice e non c'è bisogno di badare alle apparenze più di tanto.
La seconda parte è quella che crea la maggior sorpresa e lascia un piacevole effetto che non saprei descrivere nei dettagli, ma che si puo' riassumere nella frase "Robe da adolescenti, eh? Guardate un po' qua come tengono bene questi due!". Se è facile lasciarsi andare a facilonerie, giustificazioni e uscite velenose da età adulta, in cui si tende a ridere dei ragazzini che si mettono in bocca parole troppo pesanti per la realtà della vita, è altrettanto bello vedere che la prova del tempo regge a tutti gli effetti. L'idea della quercia la trovo calzante e azzeccatissima: immutabile (toh!) che quasi se la ride dello scorrere del tempo, riesce a rimanere salda e solida, osservando i mutamenti intorno a sé con un certo sarcasmo verso chi non ha ancora trovato o forse non troverà mai il terreno giusto in cui affondare le radici. L'ambientazione al tramonto è molto evocativa, soprattutto è stato bello leggere del bagliore sanguigno. Il richiamo al sangue ha contribuito a levare tutto il miele in eccesso e a restituire uno spettacolo veritiero che forse, per troppa bellezza, è stato caricato di significati romantici più di quanto fosse necessario.. Come sempre la natura fa le cose perfette, l'uomo le violenta -_-
Insolito Saga che prende l'iniziativa e non rifiuta tutto quello che si muove e fa parte della sua vita canonica. Qui non solo sembra in equilibrio, nonostante il tentativo della nuvola malefica cerchi di ricordare la precarietà delle cose, ma anche disposto a lasciarsi andare. A modo suo ovviamente, mantenendo i suoi tratti di riferimento e non lasciandosi andare a manifestazioni eccessive. Lui è così, è totalmente interiore, non ci si puo' aspettare qualche esplosione KAWAIIIIIIIII oppure che ritrovi il vero senso della vita rinnegando il passato. Un paio di piccoli gesti e uno un po' più audace dicono tutto.
Il finale forse è la parte in cui c'è stata la trovata migliore. Quando si parla di eternità o per sempre, alla persona media già presa a picconate dalla vita si rizzano subito le orecchie. La scelta di introdurre la dissolvenza finale, che evito di interpretare visto il mio scarso stato di forma attuale a livello di intuizioni, mi ha lasciato una sensazione molto gradevole. Anche qui come per il tramonto, tanto miele in meno levato. Uno degli obiettivi di riflessione post lettura fluff è non avere il sangue nelle vene che stramazza sotto i colpi del perfido Generale Zucchero. Io mi sono ritrovato con un piacevole dolcificante nelle giuste dosi. Credo che l'idea di arrivare all'eternità attraverso l'incorporeità sia perfetta, con i fogli mortali che ci ricordano la nostra data di scadenza. Una nota che non ho sentito come malinconica, anzi è servita a riequilibrare il tutto. Come direbbe un cuoco la cui bravura si misura col tempo che passa davanti alle telecamere, bilanciare i sapori. Già che mi sono impantanato in questi discorsi fuori dalla mia competenza (esiste davvero qualcosa che sia di mia competenza? -_-) meritano menzione gli aromi di frutta, gnammosi al punto giusto e che si incastrano nella naturalezza del luogo.
Questi due ce l'hanno fatta stavolta, anche se ho la sensazione che risentano dell'effetto "raccogli punti per ricevere un regalo". Acquisti qualcosa, ti regalano i bollini da accumulare e quando raggiunti la faditica soglia, ti allungano il premio. Che in fin dei conti ti è costato il quadruplo di quanto avresti speso comprandolo separatamente XD Questi due sono nati per soffrire, ci hanno dato dentro in ogni universo possibile e immaginabile. Forse ti ringrazieranno per aver concesso loro questo bonus dopo il numero impressionante di pene (...) che hanno subito. Il premio è arrivato anche per loro, ma domani si torna al lavoro. Talvolta è bello ricordarsi che un momento di calma è possibile.
Alla fine, esce un risultato che non delude. Rientra nella categoria di quei momenti che più che descritti vanno vissuti e per una specie di strano pudore è meglio non esprimere. Il fluff alla fine è un'innocente evasione. C'è tempo per angst-izzarsi, forse è l'andazzo naturale. Anche se sembra incredibile, ogni tanto le cose girano per il verso giusto. Coglierle e metterle su carta è una scelta coraggiosa. Ci si espone, si rischia di cadere nella banalità anche se non si è stati banali e in qualche modo dà fastidio il sollazzo altrui. Beh... molte balle. Gli estremi sono nati per toccarsi e condentersi il ruolo predominante tra le emozioni. La gioia è da sempre frivola e sbarazzina, sfuggente e anche un po' civetta. Esprimerla non è mai un male, se si accetta il patto. A me il fluff fatto bene piace molto e sono stato felice di questa tua creazione. |