Semplicemente: fa venire il mal di stomaco e la nausea da quanto è ben fatta. Per le cose dette e non dette, per le parole crude, per Alice in sè, perché sì, è vero, è già morta. Direi toccante, ma forse sarebbe più giusto dire qualcosa di simile a: "una mano che ti stringe le viscere". Sono tutti complimenti, s'intenda ;)

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L'ultima volta che ho commentato qualcosa di tuo era "Comin' through the rye"; oggi per caso vagando nella sezione ho trovato questa, ma nel frattempo ho letto anche qualcos'altro... spero mi perdonerai di aver letto senza commentare, ma vorrei rimediare adesso :)
Questo di certo non è il tuo lavoro migliore e chiaramente non ha nemmeno la pretesa di esserlo, credo che tu te ne renda conto anche da sola. In buona parte mi trovo d'accordo con la recensione di miss dark, anche se personalmente credo che la poca chiarezza del testo sia congenita al tono che volevi darle; non avrebbe potuto essere che così, trattandosi del flusso di coscienza piuttosto confuso di un'adolescente.
Io non ho letto molto di tuo, ma lo farò perché mi sembra di vedere una buona penna, tuttavia l'impressione che ho è che tu ti sia fissata con la decadenza metropolitana e lo smarrimento adolescenziale, il tutto sempre veicolato dalla narrazione introspettiva, anche laddove vuoi raccontare una vera e propria storia.
Chiarisco: le sai scrivere, queste cose, e le sai scrivere bene. Ma io ti consiglierei di sfidare te stessa e di uscire da quello che conosci già per tentare qualcosa di nuovo. Anche perché corri il rischio di ripeterti, che non è mai una buona cosa per un autore.
Sarò ancora più sincera, alle volte le tue storie mi sembrano un po' infantili. Mi spiego meglio: se non mi sbaglio, ti piace molto immergerti nelle sensazioni che stanno nella gamma che va dal malinconico al drammatico. L'ambientazione metropolitana e grigiastra è permanente dietro ogni tua storia. I tuoi protagonisti hanno qualche problema contro il quale sbattono la testa senza riuscire a uscirne, e nei testi vediamo sempre fotografato lo srotolarsi delle loro emozioni. Tutto molto bello, ma credo che, passata l'adolescenza o la post-adolescenza, certe tematiche - ma soprattutto il modo di esprimerle - possano risultare poco interessanti. Naturalmente, se vuoi rimanere nel range di quel target dimentica quello che ho detto; faccio questa critica partendo dal presupposto che tu sappia scrivere e possa fare molto di più, e mi dispiacerebbe vedere una brava autrice fossilizzata in un genere che ricalca costantemente se stesso.
Spero che tu non te la prenda se il mio giudizio ti è sembrato severo, ti dico tutto questo con la sincera intenzione di aiutarti a migliorare.
Buona settimana :)

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Forse non era proprio la storia giusta da leggere in un giorno così, così triste e così spento, in cui io sono già così giù di morale. Forse non era la storia giusta, eppure l'ho letta. E, ti dirò, non mi è piaciuta particolarmente. Perchè è come se tu avessi voluto fare passi all'indietro anziché in avanti. E' scritta come scrivevi mesi fa, addirittura anni fa. E' scritta come scrivono altre persone, non come sei solita scrivere tu. E' confusa, poco chiara, il personaggio è quasi stereotipato, la situazione, non è proprio banale, ma è descritta in maniera che la rende tale. Tutto questo in una storia troppo corta, in cui alcune frasi sono significative, altre affatto, perchè troppo contorte e forse oscure.
Mi dispiace tanto scriverti queste cose, ma mi sembra giusto essere sincera. Credo che sia successo qualcosa di triste, qualcosa di brutto, che ti ha spinta a fare qualche passo indietro, nelle storie più adolescenziali, più sicure, più tristi e quindi, in qualche modo, più catartiche. Credo che ci possa stare, una volta ogni tanto.
Alla prossima (:

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Semplicemente perfetta. Tagliente e affilata come un coltello, dolorosa come un pugno nello stomaco.
Lo so che sembra una cosa sciocca, ma da persona che abita a Milano l'ho apprezzata ancora di più :)

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