Giovane mio, non ti metto la recensione critica solo perché mi sembra ingiusto nei tuoi confronti e perché non voglio demolarizzarti, visto che mi spiace sempre quando un appassionato lascia la penna, ma qui la strada da fare è ancora tanta.
Apprezzo moltissimo che tu abbia seguito i miei consigli, e infatti noto che i dialoghi - per quel poco che hai inserito - sono assai più credibili di quanto non lo fossero all'inizio, e non ti danno più l'impressione di star leggendo il botta e risposta tra due bot. Però ci sono ancora perecchie cose da correggere; comunque vedo che tu sei un tipo paziente che non vede l'ora di imparare, quindi perdonami se non terrò a freno la lingua le dita.
Partiamo dalla cosa che più mi ha lasciato perplessa: l'odore di bruciato che si sente solo a fuoco spento. Quando una cosa brucia, l'odore di bruciato non si sente solo a fuoco spento; capisco sia una magia, ma ho sempre pensato che gli incantesimi di fuoco si avvalessero della "creazione dal nulla" di un gas combustibile. Anche se questa è solo una mia teoria, se una cosa emana odore di bruciato ho ragione di pensare che emana sopracitato odore anche [e soprattutto] a fuoco acceso.
Passiamo ad errori più strutturali. Hai imparato con i dialoghi, ma non ancora con la narrazione: la descrizione delle pose e delle armi che ciascuno assume o prende all'arrivo dei nemici è molto macchinosa, si vede che è messa lì per farci capire chi combatte come, e la cosa risalta in modo terribilmente fastidiosa. Ti do un consiglio: se proprio non riesci a non nascondere le cose, dille, ma dille a voce alta. Insomma, fai sì che il tuo protagonista ci parli. Ad esempio, quando nomina un nuovo personaggio, può dire: "Tizio era sempre stato così, era impossibile tentare di fargli cambiare idea. In cuor mio, tutt'ora penso che sia una delle persone più testarde che abbia mai incontrato". Un po' come hai fatto dicendo "Se Zhalia diceva una cosa non bisognava discutere". Procedi su questa linea per tutta la narrazione, e avrai uno stile più uniforme e non sarai costretto a inventare assurde macchinazioni per dire una cosa sembra farla sembrare fuori luogo. Fai come se questa storia fosse un'autobiografia.
Un'altra nota riguarda la descrizione della battaglia: è minima, senza nessuna emozione, e non coinvolge. Come ho già detto in una recensione ad un'altra tua storia, non sono necessarie introspezioni lunghissime, ma anche le telecronache sono da evitare. Sta ricordando una battaglia, qualcosa deve pur farlo emozionare! Il nervosismo, la voglia di avventura, la paura, l'esultanza della vittoria e poi la delusione della ritirata... Le possibilità sono tante, non hai che da scegliere.
Spero che i miei consigli ti saranno utili nei capitoli a seguire.
Baci, abbracci e tante colazioni al sacco. <3

Rancia Ugo
(Recensione modificata il 08/11/2011 - 03:25 pm)