Recensioni per
Fedeltà
di Manichan

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/01/17, ore 17:54
Cap. 1:

Mi congratulo vivamente per questo esordio. Un'ottima one-shot. Non mi stupisce che abbia ben figurato al concorso al quale hai partecipato. Ho apprezzato la scorrevolezza della scrittura e l'utilizzo di immagini molto efficaci nel descrivere la dura vita di una recluta. Purtroppo in molte storie si tende a edulcorare la cruda realtà del Santuario in favore di improbabili storie romantiche o ignorando la vera essenza di questo luogo. Il Santuario altro non è che un campo di addestramento spietato e terribile, in cui le reclute sono carne da macello. Per uno che supera l'addestramento ce ne sono decine che soccombono. Il cinismo che trapela dal dialogo fra gli allievi a chiusura del tuo racconto è un esempio perfetto del clima di distacco e mancanza di umanità imperante nella Valle Sacra. Mi è piaciuta l'idea con cui hai interpretato il tema del concorso, optando per un risveglio surreale in un'altra epoca. Il Santuario è uguale a se stesso, nel Settecento come nel Novecento, surrealmente fuori dal tempo e incurante delle trasformazioni del mondo. Hai reso molto bene la caratterizzazione di El Cid, il suo tormento e il suo puntiglio, il carattere affilato come una lama e l'assenza di empatia. Hai saputo conferire un'aura quasi epica a questo personaggio che a me affascina tantissimo. Mi stupisce in negativo il numero irrisorio di recensioni che hai ricevuto a fronte di una storia ben scritta, dal tema originale e di grande efficacia. Hai ragione tu: forse manca il fanservice per renderla più popolare. Io invece, da autrice che ama andare controcorrente con storie altrettanto crude, in cui il Santuario emerge in tutta la sua violenza e ipocrisia, non posso non amare il tuo racconto. Complimenti!
S.

Nuovo recensore
02/10/12, ore 20:29

Storia bellisima mi è piaciuta moltissimo anche il personaggio orginale mi dispiace solo per i personaggi di lc che odio ti faccio i complimenti e spero vorrai seguirmi ancora ciao da shakina
(Recensione modificata il 06/10/2012 - 04:26 pm)

Recensore Master
28/11/11, ore 18:04

Allora, partiamo subito col dire che non hai assolutamente un futuro promettente come chirurgo, al massimo puoi chiedere a Rocky se ti trova un posticino come squartatore di manzi nel mattatoio nel quale si allena :P

Parlando invece seriamente... ho davvero poco da dire che non ti ho già detto nell'altra recensione per la versione "stringata" e "martoriata".
Questo inizio, che introduce il lettore nel rigido, severo e austero ambiente del Santuario è un qualcosa di estremamente veritiero e riscontrabile con la vita di un qualsiasi sportivo (soprattutto quelli che non hanno uno spiccato senso della competizione ma che affrontano la fatica perché lo devono fare) condito anche con una buona manciata di senso del dovere, come se dovessero affrontare una giornata lavorativa. Il comportamento che le reclute tengono fra loro, giovani che per loro volere ma anche perché forse in qualche modo costretti sono davvero veri. Non c'è nulla di più rinvigorente che lasciarsi andare alle sbruffonate del post allenamento, tentando di nascondere agli altri ma anche a se stessi la fatica fisica che pervade tutto il corpo e così facendo si ha la sensazione che si possa davvero ricominciare una nuova sessione di allenamento. Per la fatica mentale invece, quella arriverà solamente una volta che si sarà appoggiata la testa sul cuscino, quando all'improvviso l'adrenalina che prima faceva muovere il corpo lascerà il posto al vero dolore, allo spossamento. In quel momento si spererà di poter dormire per una settimana di fila.

Saltiamo la parte descrittiva del dormitorio, tanto ho già scritto in proposito in altre occasioni – che comunque rende perfettamente l’idea delle spartane condizioni dell’ambientazione classica kurumadiana e non fa sembrare il santuario un albergo a 3 stelle – e concentriamoci invece sul punto noto come “chiuse gli occhi/riaprì gli occhi”. Ma quanto mi piace dire questa cosa! :P Ora, con la restaurazione di questa parte “onirica” ha tutto un senso, mannaggia a te! Beh, come ho già avuto modo di dirti, non so bene il perché ma mi ha dato la sensazione di intravvedere un qualcosa di disneyano, sembrerà strano ma è proprio così, con queste immagini così “inverosimili” nella logica delle cose, con uno scorrere a ritroso del tempo, con una sorta di sospensione magica. Quasi che il protagonista entrasse (assieme al letto) in una distorsione per poi riaffiorare apparentemente nello stesso posto.

Il risveglio poi, riprende esattamente da dove avevamo lasciato, la nostra recluta che spossato se non letteralmente a pezzi, si risveglia di malavoglia per ricominciare un’altra dura giornata di allenamenti, sempre uguale a se stessa, ma ligio al suo dovere o forse proprio per abitudine, per forza di inerzia, ritrova in sé le forze per mettere i piedi fuori dalla branda. E poi la sorpresa, il ritrovarsi in un luogo che non riconosce, che non gli appartiene, lo sconcerto e smarrimento iniziale, tutto vero, tutto reale. Così come la graduale presa di coscienza e il farsi coraggio per cercare di gestire al meglio delle sue possibilità una situazione incomprensibile. La “vestizione” con quel semplice copri spalla che gli da quell’iniezioni di fiducia necessaria per fare il primo passo. E chi incontra la nostra indomita recluta appena mette il naso fuori dalla baracca? Delle guardie, semplici soldati che però gli sono di ostacolo. Ecco, il dover tralasciare questa parte è stato un vero e proprio delitto secondo me. In questo paragrafo si può capire molto bene la verosimile natura del protagonista, il suo essere ragazzo ma anche un po’ adulto, la rigida educazione alla vita militare a cui si sta sottoponendo e la sbruffonaggine che comunque non può mancare alla sua età. Il rapportarsi con persone adulte che però al suo confronto anche se gerarchicamente gli sono superiori, nella verità delle cose gli sono inferiori in quanto non posseggono un cosmo o non sono riusciti a risvegliarlo. Ecco dunque che il nostro protagonista sfodera gli artigli, anche se piuttosto spuntati per il momento e mostra ciò che è e cosa può diventare.

Arriviamo poi allo scontro con il suo compagno o presunto tale, il primo vero contatto, la prima vera prova che avvalorerà in seguito la tesi che il ragazzo sia o meno al suo santuario. Non bada subito a cercare facce “amiche”, pensa piuttosto a dimostrare le sue capacità. Si cimenta in uno scontro che dovrebbe portargli il rispetto degli altri suoi compagni, porterà invece a conseguenze imprevedibili ed estremamente negative. Quando si vuole sbruffoneggiare senza pensare alle conseguenze, si viene irrimediabilmente puniti. Lo scontro ha avuto conseguenze tragiche, non per il compagno, per lui. Divenuto oggetto di attenzione, viene subito punito da  quello che dovrebbe essere il suo maestro. Ma ecco che qui, dopo aver subito il primo colpo capisce che qualcosa non va. Sente palpabile la differenza di quel colpo, che lui conosce bene ma che usato da mani diverse diviene estraneo in tutti i sensi.

Lo scontro maestro/allievo è epico! Il ragazzo pur trovandosi di fronte a colui che degnamente e con pieno diritto veste quelle aure protezioni, non lo riconosce come tale, non vuole fare un torto a chi davvero lui riconosce come cavaliere del Capricorno, ma non per questo gli manca di rispetto. Con tutte le sue forze cerca di dimostrarsi all’altezza del ruolo che ha, vuole non far sfigurare il suo maestro ma a nulla valgono i suoi tentativi, la volontà non sempre è sufficiente per superare gli ostacoli, non tutti sono degni o solamente fortunati di poter aspirare ad una protezione dall’alto. E allora l’unica soluzione che resta è un colpo di testa, illogico e irrazionale in quel frangente ma del tutto capibile. E se non si ha nessuna via d’uscita almeno che ci si prenda l’unica soddisfazione che si può sperare di ottenere. Gli basterebbe un colpo andato a segno per far trionfare la nostra recluta, il suo amor proprio, fargli capire che anche lui può. La realtà delle cose invece ci dice che sognare è bello ma quanto fa male svegliarsi da quel sogno. Arrendersi, l’unica strada ormai percorribile, però almeno tentare un’ultima volta, non più combattere, non più dimostrare agli altri ciò che invece si sta cercando di dimostrare a se stessi, e allora il suo contributo lo darà scrivendo, raccontando tutto quello che sa, per poter contribuire in modo tangibile anche lui a quell’evento che tanto dolore porterà. Chissà se davvero servirà a qualcosa, forse no, ma intanto lui ha fatto qualcosa! Nessuno lo ricorderà se non come un diversivo dalla solita routine del Santuario, ma cosa importerà alla nostra recluta? Lui ora farà parte di un qualcosa di più grande.

La frase che muove tutta la one-shot è un qualcosa di fantastico, che si sposa perfettamente al credo del cavaliere d’oro che hai scelto come maestro. La fedeltà, quanti tipi di fedeltà possiamo trovare a questo mondo, quanti aspetti dello stesso sentimento possiamo vedere, quante parole possiamo usare per definirla – lealtà, devozione - e quanti significati e applicazioni possiamo trovare per questa parola, tutte cose che sono incredibilmente inerenti e riscontrabili con Shura e questa frase che da il significato a tutta la storia, questo motto, è in qualche modo anche “l’orgoglio” di avere uno scopo, di far parte di un qualcosa di più grande e importante che essere solamente fedeli a se stessi. Ma questa frase è anche perfettamente e fedelmente riscontrabile e accumunabile al credo e al modo di vivere di El Cid. Addirittura questo cavaliere è molto più rigido nel suo modo di vivere questa fedeltà rispetto a Shura.

Ho sproloquiato a sufficienza? Spero di sì perché non ho idea di cosa ho scritto. Mi fai un riassunto di quello che ho scritto?
Alla prossima storia Manichan. :)
 

Nuovo recensore
26/11/11, ore 20:30

Questa storia mi ha tolto il respiro! Sei stato delicato, hai descritto tutto con dolce malinconia ma a pugni nello stomaco!!! Il tuo personaggio lasciamelo dire ha due coglioni cubici. Non ha paura di niente! Non si lamenta come una mignottella ma si rimbocca le maniche e lotta fino alla fine. Piange però non lo fa vedere, soffre e non molla mai. Lo ammetto che il finale mi ha fatto piangere a fontanella, mortacci tua!!! Il cinismo dei due bastardi alla fine mi ha fatto serrare lo stomaco. Ma poi come si svolge è geniale!!! Parte pianino pianetto e cresce sempre più! Ti lascio il mio contatto stormyalice@live.it
Bravissimo!!!

Recensore Master
19/11/11, ore 23:33

Ciao Manichan e scusami infinitamente per il ritardo (come ti ho già spiegato, privatamente, non trovo mai un attimo libero per sedermi al PC tranquillamente negli ultimi periodi) ^^".
E scusami anche per il fatto che il commento non sarà nemmeno troppo lungo (volevo farti uno dei miei soliti commentoni , ma mi manca il tempo . Sì lo so, sono una lagna T_T.)

Comunque , passando alla fic  , posso dire , dopo aver letto finalmente anche la versione estesa (dove , almeno secondo me , hai approfondito ancora meglio i personaggi e gli ambienti descritti), che sei davvero un bravissimo scrittore ! Ho trovato la storia davvero fantastica : coinvolgente, interessante, appassionanante e con un finale davvero inaspettato.
Mi è piaciuta davvero molto e non solo per la vicenda narrata.

Anche i personaggi sono davvero ben caratterizzati e realistici .  Ho trovato El Cid davvero IC e non è una cosa da niente , dato che , almeno secondo me , è uno dei personaggi più difficili da rendere IC in una fic di tutta la serie di Lost Canvas (non so chi sia più complesso tra lui , Asmita e Aspros) e questo si nota sia nella versione per il contest , sia nella versiona estesa (dove si nota ancora meglio).
Fainst, invece , come già ti dissi , è davvero un personaggio stupendo *_* . Credo che sia uno dei pochi OC che ho visto caratterizzati così bene: i suoi sentimenti e le sue emozioni, traspaiono perfettamente dalla storia e questa cosa lo rende talmente vicino al lettore che è difficilissimo non condividere tutte le sue emozioni (e addirittura non identificarsi con esso) dato che appare un personaggio molto vivo, umano dall' inizio alla fine della fic ....insomma , complimenti per aver creato un personaggio così bello e realistico (e , inoltre, davvero originale rispetto ai soliti OC che girano in questa sezione come anche in altre sezioni di EFP che frequento), è un vero peccato che la fic finisca con lui in fin di vita (in cuor mio spero davvero tanto che sia sopravvissuto).

Complimenti anche per lo stile , chiaro , semplice e diretto , ideale (almeno secondo me) per la vicenda narrata e che ha contribuito a rendere la lettura fluida,scorrevole e davvero piacevole.
Complimenti anche per il buonissimo risultato raggiunto nell' armonizzare le parti descrittive (che nella prima stesura sembravano un po' frettolose rispetto alla versione estesa), specialmente la prima parte in cui narri della fine del dormitorio in cui sono costretti a stare i giovani apprendisti , quelle narrative e i dialoghi.

Inoltre, sia nella scelta di usare un Gold poco usato come El Cid (che, anche se il caro gold del mio segno non era uno dei miei preferiti, ultimamente , dopo aver letto il manga, sto cominciando un  a rivalutare.) sia nel finale davvero inusuale per questo tipo di fic (ho letto poche fic con dentro un OC che hanno un finale come questo, rende la fic davvero originale e , almeno per me , ancora più appassionante e sconvolgente (in senso positivo XD) .

Insomma, tutte queste parole , sono per dirti che ho adorato davvero tanto questa fic , specialmente nella versione estesa  (nonostante fosse bella anche nella versione tagliuzzata per il contest) nella quale hai aggiunto molte parti ,secondo me, davvero significative per capire meglio la vicenda , dandole i giusti tempi narrativi (ad esempio la parte iniziale in cui parli del ritorno al santuario dei giovani apprendisti stanchi . Credo sia davvero un ottimo inizio per una fic come questa , rispetto all' iniziare direttamente parlando dei dormitori, dato che da alla fic un ritmo meno veloce e frettoloso).

Complimenti davvero !

Nonostante sia una delle tue prime fic ti è riuscita talmente bene che stento a credere che tu sia uno scrittore alle prime armi e non un esperto fic writer.
L' unica cosa che mi dispiace un po' è che, nonostante il finale aperto conferisca un certo fascino a questa fic, la storia sia finita senza sapere che fine fa Fainst (non è che se te lo chiedo per favore tu, prima o poi, mi scrivi anche un seguito dove, magari, si scopre che Fainst è ancora vivo ....o chiedo troppo XD? Sai, il personaggio di Fainst mi è piaciuto talmente tanto che avrei voglia di leggere qualcos' altro su di lui , prima o poi).

Comunque, non vedo l' ora di leggere qualcos' altro di tuo. Sei davvero molto bravo ^^!

Recensore Master
16/11/11, ore 07:24

Bè, sinceramente sarò monotona ma... complimenti. Complimenti davvero *ora potrei anche fuggire via*.
Sia la prima stesura che quest'ultima mi hanno incredibilmente colpito. C'è quella sorta di tensione in crescendo, quel forte coraggio che continua a proseguire da entrambi i personaggi fino alla fine. E forse prosegue, sì. Quella fermezza d'animo che continua anche se lui "muore" (o meglio morirà, no?)
Non ho molto da dirti, giacché El cid  è uno dei miei personaggi preferiti nel LC, dunque leggendo questa tua ff mi è sembrato quasi che fosse lì, realmente, e che potesse davvero succedere ciò che hai scritto.

Mah, scusa se ho farneticato, ma comunque ancora complimenti.

Enjoy!

Nuovo recensore
16/11/11, ore 00:02

Ciao!
Mi era sfuggita la pubblicazione della prima stesura, quindi vedo di commentare entrambe le versioni.
Innanzitutto, ho molto gradito il clima che hai ricreato nel “tuo” Grande Tempio. Spesso ho come l’impressione che si tenda a dimenticare che quello è un luogo in cui regna una ferrea disciplina e chi si trova ad allenarsi per diventare Cavaliere si ritrovi a combattere ed allenarsi duramente, arrivando ad una vera e propria stanchezza sia fisica sia mentale; tutto questo non credo sia privo di più o meno piccoli contrasti fra ragazzi che in quest’occasione sono soprattutto rivali. Questo tipo di clima, quindi, mi pare molto azzeccato.
Mi piace molto il tuo stile, soprattutto perché è lo stile che più mi piace trovare nelle storie che leggo: diretto, conciso, senza troppi fronzoli, mette l’accento sui dettagli indispensabili per la buona comprensione dell’ambiente e della vicenda della storia.
Sia l’ambientazione (e il clima di cui sopra) sia questo stile, poi, per me sono particolarmente adatti per un Saint come El Cid, il cavaliere che più di tutti non lascia spazio ad ogni errore, debolezza ed atto di disobbedienza, mantenendo sempre e comunque la sua integrità.
E poi posso togliermi un sassolino dalla scarpa? In una sezione come questa, in cui tendono a diffondersi un po’ troppi nuovi personaggi – Mary Sue, finalmente un nuovo personaggio che stia al Santuario non per accalappiare qualche bel figliolo dorato, ma per fare il suo dover!
Come ultima nota, direi che la storia è organica e funziona benissimo anche “tagliata” e lavorata in quel modo.
Per essere, come credo di aver capito, la prima storia o una delle primissime che hai scritto, direi che il risultato è ottimo. :)

Recensore Junior
15/11/11, ore 09:13

Mi è piaciuta la prima stesura, adoro moltissimo anche questa.Bravissima, davvero un ottimo lavoro. Ciao!!

Recensore Master
31/10/11, ore 20:15
Cap. 1:

Ti posso dire che ha avuto lo stesso effetto che mi aveva fatto la prima volta che l'ho letta, di là! E a più riprese il pizzicore agli occhi si è manifestato. Ma tu sa come io sia facile a queste cose.
La giornata della nostra recluta si chiude nella maniera più classica che uno sportivo qualsiasi abbia mai vissuto, la spossatezza di fine giornata dopo i massacranti allenamenti, la sola ed unica voglia di sprofondare nel letto senza rialzarsi più, l'utopico desiderio di riuscire a recuperare le energie per affrontare una nuova giornata. Poi, quando si prende coraggio e ci si alza, tutto sembra nuovamente ristabilito. Ma il fato gioca con la nostra recluta e scombina le cose catapultandolo in un altro mondo.
Dopo lo smarrimento iniziale, ecco che compare l'arroganza adolescenziale che fa compiere la bravata fatale. Sì, in questo caso è proprio fatale, in quell'ambiente non c'è spazio per gli errori. Se li si commette, si paga il conto. Soprattutto poi se si ha a che fare con il cavaliere forse più intransigente, non che gli altri siano degli zuccherini, a modo loro anche loro sono dei duri, ma El Cid è il più "testardo". Non ammette l'ipotesi di potersi sbagliare, non ammette l'infrangere del regolamento, non ammette la debolezza. Ma non è del tutto una roccia insensibile, lo dimostra il fatto che accondiscende all'ultimo desiderio del ragazzo. In tempi di guerra non sempre è una concessione rispettata, obiettivamente parlando non porterebbe alcun vantaggio a chi sta in una posizione di potere. Forse allora le parole del giovane hanno fatto centro done la sua lama spuntata non è arrivata. Si dice "verba volant" ma a volte si conficcano così bene nella mente della gente, si incidono con tale profondità che nulla può più cancellarle. Ah... se quel ragazzo avesse riflettuto un attimo... ma con i "se" e con i "ma" non di va avanti.

I complimenti sono scontati ma ma so che fanno piacere quando si ricevono, e io sono qui per fartene tanti e tanti per questa storia che è proprio un capolavoro, perchè inquadrata perfettamente nell'ambientazione spartana di Lost Canvas.

E ora attendo la versione integrale, non limitata alle regole del contest.

Recensore Master
31/10/11, ore 18:47
Cap. 1:

Bellissima e atroce (per la fine del personaggio principale, intendo) questa tua fic. Onestamente, immagino sia questa la realtà delle reclute al Santuario e tu l'hai descritta nel migliore dei modi. Ottimo lavoro. CIao!