Recensioni per
La casa dei sogni
di Arabelle Lee

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
22/03/21, ore 12:56

Oh ma che delicatezza! Non si avverte nemmeno poi così tanto che si tratta di un genere horror. La storia è un susseguirsi di misteri svelati e prese di coscienza. Mi ha colpito l'estetica della narrazione, davvero notevole. Che brava, complimenti. Ciao, un saluto. Syrio.
(Recensione modificata il 22/03/2021 - 01:03 pm)

Recensore Master
21/11/11, ore 19:36

E' la mia prima recensione nel fandom di InuYasha da secoli, ma non poteva essere altrimenti.
Ok, magari ti sembrerà presuntuoso esordire con un 'mia recensione' mentre l'attenzione andrebbe tutta rivolta a questa shot meravigliosa, ma è davvero una premessa importante: non bazzico nel fandom da una vita.
Però le tue shot mi riportano sempre qui, per darci un'occhiata o rileggerle (pur senza recensire, il più delle volte). Questa è una cosa che mi fa sentire bene, un po' un ritorno a casa.
Sono felice di poter leggere qualcosa di nuovo, di tuo!
Ma, bando ai sentimentalismi, passo alla recensione vera e propria.
Sono rimasta piuttosto stupita dalla scelta della 'Ghost story'. Non ci avrei mai pensato.
Però il risultato mi ha lasciata piacevolmente entusiasmata.
Sorvolando sullo stile, che è come sempre incalzante, coinvolgente e curato, la parte che più mi ha colpito riguarda la vecchia che, annientata dai sussurri, ha deciso di prendere il veleno.
Mentre la storia della giovane sposa è più complessa e ci spendi più parole, quella dell'anziana signora è lineare. Poche righe ed è detto tutto ciò che serve sapere: il personaggio ha una forza pazzesca.
Anche la bambina, il suo cadere nell'acqua per scappare dai sussurri e ammalarsi...mi è davvero parso di vedere la scena. O il particolare di Adriana che, prima di colpire lo specchio, si fascia la mano: Si ferirà comunque, ma è così che va fatto . E' assolutamente realistico, ma allo stesso tempo pare una specie di rito.
Ho apprezzato questa One-shot con tutta me stessa.
Grazie per la lettura, è sempre bello poterti rileggere ♥
Ellie

Recensore Veterano
01/11/11, ore 22:06

Una storia molto diversa da quelle a cui ci hai abituato in questo fandom. 
Mi è piaciuto un sacco lo stile. L'ho trovato più ricco, fluido e scorrevole. Non incespica in nessun punto. Ha un suo ritmo che - a mio parere - risulta importantissimo ai fini della costruzione del climax: è incalzante, accelera fino al suo culmine, la rottura dello specchio. La trama mi è piaciuta: il sogno come mezzo di comunicazione con l'altrove è interessante, da esplorare. 
I personaggi invece non mi hanno convinto più di tanto. Si capisce che l'essere nello specchio è Sesshomaru, ma c'è davvero poco del fandom in questa fic. Poteva essere anche un'originale. Adriana poi... non so, l'ho trovata senza conflitto. Sapeva cosa doveva fare, quando e come. Anche il fatto di non essere per nulla spaventata dall'idea di dover ricominciare (o cominciare?) a vivere una vita diversa, ma che ci sia solo rimpianto... non so, non mi torna. 
Comunque una bella storia. Ed è anche bello sapere che non hai abbandonato il fandom! :)

Recensore Master
31/10/11, ore 23:41

Molto bella, molto bella davvero...mi sono venute in mente un sacco di cose mentre la leggevo...la rottura dello specchio che è una sorta di liberazione, il risveglio dal sogno, e una mortale che in quanto tale non può reggere alla forza dei...sogni?...che prima o poi si dissolvono...beh, non so, è difficile da interpretare e non sono sicura di dire la cosa giusta =) e poi è talmente ben scritta che mi sembra di non riuscire a trovare le parole adatte ^^
beh, mi ha scossa, tutto qui. 

Recensore Junior
31/10/11, ore 23:14

Bentornata in primis :)
Un addio che comincia con una liberazione. Poetica e delicatamente struggente, come sono i momenti di passaggio nella vita di una donna, nel bene e nel male! Un bacione :)

Nuovo recensore
31/10/11, ore 19:19

Penso di saper chi è la creatura nello specchio. Lo specchio è un oggetto misterioso e affascinante la congiunzione col mondo degli spiriti e dei riflessi è perfetta. La lettura mi ha fatto immaginare e sentire lo svolgersi delle vicende, non voglio essere ripetitivo ma è bellissimo il modo in cui scrivi, pulito, leggero e incisivo.
La creatura è libera in un mondo che non lo delinea, lo specchio non era il suo posto. Grazie mille!!!

Nuovo recensore
31/10/11, ore 16:58

Ed eccomi.
Anzitutto, come sempre gradisco il modo in cui hai iniziato. Diretto, senza giri, lanciando subito il lettore nel vivo delle cose, senza introduzioni forzate. Preferisco scoprire i dettagli, anche di un personaggio, a poco a poco, piuttosto che con l'introduzione classica "era blablabla, viveva qui, in un coso lì" eccetera.
Poche frasi ed immediatamente dopo un enigma. Ottimo, mi ha catturato subito.
Mentre la metafora del matrimonio mi è sembrata stranamente....diciamo "non casuale", ho sorriso al nominare il riflesso del raggio di luna. Una suggestione ricorrente, che apprezzo.
Il tempo di rendermi conto che quella metafora in effetti non era casuale, vista l'apparizione de "la sposa" (scrivo il commento mentre leggo, come al solito).
Nel complesso, mi sembra più accessibile, più "tangibile con mano", quasi più concreta, rispetto ad altre tue storie. Quasi più "facile", per certi tratti (in altri, ben più enigmatico...non ho mai visto nulla di Lynch, a parte qualche scena, ma per un motivo a me ignoto la mia mente è corsa ad un paio di immagini che ricordavo di "Twin Peaks", nel passaggio che riguardava la bambina e la vecchia). Il che è in parte un paradosso, visto che uno dei temi è il sogno. Comunque, se la chiave di lettura è quella di cui ho avuto l'impressione, ho apprezzato la metafora. Quel che ci ho visto io è questo: consapevolezza di qualcosa che è dentro di noi, un'idea o qualcosa di simile (nell'ottica della storia, l'idealizzazione della creatura dentro lo specchio), la coltivazione di ciò che si ha dentro (il pensarci ed il ricercarlo per lungo tempo), ed il rimpianto nel dover ora rinunciare al cullarsi in quell'idea, dovendo cercare ora qualcosa di diverso. Una nuova dimora, forse un nuovo scopo, una nuova idea da coltivare. Potrei sempre aver sparato una marea di cazzate e non aver capito nulla della storia, nel caso fammelo sapere XD. Ma d'altronde, l'identificazione anche parziale porta a vedere un po' quello che si vuole in ciò che si legge, come in un continuo confronto, alla ricerca di un parallelismo.
Piccola critica: "troppo, infine, per una donna" mi stona. Dà l'idea (penso che non sia quella che volevi esprimere) che un uomo invece avrebbe retto. Ma l'impressione è che tu intendessi una cosa come "troppo, infine, per un mortale". Almeno credo.
Sintesi complessiva: gli aggettivi che mi vengono sono interessante, suggestivo, enigmatico. Una storia curiosa e che incuriosisce.
Un saluto,
Carlos Ray (cioè Ahmed).