Recensioni per
La perfidia è donna
di Violet Tyrell

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/08/12, ore 02:01

Come promesso, eccomi qui a recensire la tua storia Vio!^^
Allora, devo dire che la lettura è scorrevole e tiene gli occhi incollati alle righe; mi piace davvero molto.
E' una storia piena di profondità la quale, fa intendere al lettore un calendoscopio di sentimenti sia "buoni" che "cattivi" che si mischiano e si contrastano in un cerchio infinito, che perseguiterà la protagonista per tutta la sua vita.
La scelta di scegliere Parigi, come narratore degli avvenimenti, la trovo stupenda e anche giusta; dopo tutto, chi meglio della città stessa, può raccontare ciò che avviene nel suo stesso corpo con dovizia di particolari?^^
Davvero Vio, mi è piaciuta molto questa Oneshot e spero che scriverai altre originali!^^
Un mega saluto!

Kasdeya

Recensore Junior
29/12/11, ore 13:15

Ciao Violet,
sono scontrata in questo racconto su Facebook e dato che è ambientato nei tempi che io personalmente adoro e amo più di ogni altra cosa, non ho resistito dal leggere il tuo racconto, poi trattandosi di Parigi non avevo scelta di rinunciare ^_^ Comunque all'inizio ti confesso ho fatto fatica a capirci perché è la prima volta che leggo un punto di vista come il tuo cioè in seconda persona... di solito leggo in prima o in terza persona ma mai il seconda forse è anche questo che lascia un tocco di particolarismo ma non per questo meno adorabile. Sei riuscita a scrivere in questo racconto una vita intera di una donna. hai ragione il titolo è proprio perfetto per definire una donna ma tutto le emozioni che racchiude questo racconto sono indescrivibili. Ti faccio i miei più sentiti complimenti. Non è il mio genere sicuramente eppure sei riuscita a farmelo continuare fino a che non l'ho terminato :)
In confronto sono una principiante che cerca di scrivere qualcosa di decente solo per il divertimento personale... è difficile concludere un racconto con un finale tale ma lascia un segno che non si può facilmente scordare... Ancora un volta ti faccio i complimenti.
Un abbraccio,
M

Recensore Master
14/11/11, ore 21:42

Scelta coraggiosa e molto originale, scegliere come narratore Parigi. Poi, di solito E' difficile fare un racconto senza dialoghi, ma cavolo, tesoro, ti è venuto bene!
Poi, meraviglia per questa Parigi, bella, mi piace. Più della Parigi reale XDDDDD (che non mi piacque nemmeno un po'). E parliamo del vestito? (suggerito dalla sottoscritta *scappa via*)

Non so, mi è particolarmente piaciuta, perché alla fine racconti una storia bella e REALE. Qualcosa che può essere successo davvero :D e a me piace!

Recensore Junior
12/11/11, ore 12:23

Uhhhh, idea davvero originalissima! Mettere come voce narrante Parigi! Non avevo mai letto niente di simile...complimenti! :) E complimenti anche per lo stile :) Bella storia :)

Recensore Veterano
11/11/11, ore 11:46

Molto bella e forte! Mi è piaciuta soprattutto l'idea che sia la città di Parigi a parlare, perchè alla fine è lei l'unica testimone dei fatti, l'unica a conoscere la verità. Chissà quante donne come Marie-Ange ci sono e ci sono state nella storia, ma si sa, al cuor non si comanda (alle donne, purtroppo, al tempo sì) :) brava!

Nuovo recensore
10/11/11, ore 21:34

Mi piace. Mi piace l'assensa dei dialoghi che rende la lettura più difficile, ma nel contempo obbliga il lettore a dare una particolare attenzione al tutto senza dimenticare i particolari;  Mi piace che a parlare non sia una persona, ma la città, Parigi stessa e che la sua non sia un'accusa, ma una costatazione, una domanda che non potrà mai avere risposte. Mi piace il tono malinconico con cui finisce, l'antitesi della libertà dell'anima di Andrè in contrapposizione con la prigionia della vita futura di lady Delacroix (il nome era troppo lungo per ricordarmelo, lo ammetto).
Trovo sia scritta bene e il gioco di cose dette e non dette lascia trasparire molto di più dello spiattellare tutto come niente fosse.
Marie-Ange non pare più carnefice, ma vittima. Vittima di sè stessa e della falsità di una società sbagliata, vittima della sua stoltezza e dei desideri della sua carne, vittima della sua stupidità e superficialità. Una donna che sa mentire e uccidere per se stessa, continuando ad avere una parvenza di purezza totale. Una donna la cui anima è coperta di sangue e la cui pelle rimane perlacea come neve.
Una donna che non sa del dolore di una madre che piange sul corpo esamine di un figlio che sa essere innocente, ma che lo immagina e non vuole assistervi.
Davvero, mi è piaciuta. :) (ah c'è qualche errore di grammatica, te lo dico perchè io adoro chi me lo fa notare dato che a me sfuggono sempre nelle mie storie) un bacio alla prossima!