Giuro e stragiuro che oggi, cioè questa mattina, quando ho iniziato a leggere questo capitolo- in realtà sbirciavo con il mio telefono ultrapensionato anche durante il pranzo-, non sapevo che l'autrice fossi tu. Quindi ti prego di non pensare che io stia recensendo solo perchè tu lo hai fatto a me °.° E' una cosa che odio a prescindere da tutto :o |
"Era sconfitto, ma l’orgoglio bruciava, era debole, ma sempre più forte di me."
Veramente non ci so fare con le recensioni, né con l'interpretazione delle storie, perché finisco sempre per scambiare una cosa per un'altra e aggiungere dettagli che non interessano a nessuno.
Parti dal presupposto che io sia il tipo di ragazza sentimentale e talvolta noiosa che si affeziona in modo quasi morboso a sconosciuti - e quando questi sconosciuti vengono descritti in questo modo così vero, unico, beh, direi che le possibilità di provocarmi una faccia stile pesce-perso-innamorato siano molto, molto alte.
Ho trovato la tua storia in mezzo a rating di ogni tipo in un giorno abbastanza noioso devo dire, e non sapevo se leggere prima tutto d'un fiato e poi recensire.
Alla fine però come al mio solito ho deciso di dilungarmi e di fermarmi sui particolari in una recensione al primo capitolo, quindi eccomi qui!
E dopo questa breve - inutile, ma dovuta - introduzione, passo direttamente a congratularmi con te per il tuo stile tremendamente elegante e invidiabile da chiunque.
Hai presente la frase "non riesco a staccare gli occhi dallo schermo"? E' andata così, non vorrei sembrarti banale ma nemmeno mi sono posta l'idea di chiudere e mollare la lettura come purtroppo faccio spesso.
Non sono una lettrice in regola, per niente, e almeno la metà delle storie che inizio non le porto alla fine, le lascio sospese e a volte mi coglie la voglia di riprenderle, altre me ne dimentico.
Nel tuo caso devo dire che non ho provato ad abbandonare il dialogo tra Matt e Dom, forse ero troppo attratta dal fascino di entrambi, forse non avevo un motivo valido per chiudere, e ho continuato.
Confesso che il rapporto tra questi due esserini mi attrae nel vero senso della parola, vorrei sempre sapere di più, vorrei trovare proprio la loro vita descritta minuto per minuto - e beh, già questo capitolo mi ha dato una visione d'insieme perfetta, mi sono immersa negli anni '90 alla ricerca di un Matt che viene preso a botte e un Dom che festeggia ubriacandosi dopo la bellissima scena della sua 'famiglia normale' e della sua vita addolcita da piccoli particolari.
E' incredibilmente realistico il loro modo di fare, le loro parole, e una cosa che mi ha colpito e che ho riletto innumerevoli volte sono i discorsi senza fine di Matt, con un inizio appena accennato che dà il via a questo susseguirsi di pensieri, quasi si trattasse di un monologo interiore; questo mi ha fatto pensare che forse Matt si ritrova in Dom - e lo stesso vale per il biondo - perciò gli viene terribilmente naturale lasciarsi andare ai monologhi, quasi nessuno sia in ascolto.
Mi hai fatto vedere questi due ragazzini in modo molto diverso da come li avevo sempre visti: tra loro non c'è solo affetto ma anche libertà, tenerezza, e credo che l'unica cosa a fermarli - fermarli dall'abbandonarsi - sia l'orgoglio.
Sia quello altezzoso di un Matt incazzato nero e con quindici lividi sulla pelle, sia quello di un Dom ubriaco e invidioso dell'amico.
Infatti, come sottolinei più volte, Dom ne è geloso, ma anche Matt lo è. Un rapporto ancora più particolare, in cui a legare i due non c'è solo una forte amicizia, ma anche una sorta di rispetto dovuto dall'invidia e dalla paura.
"Matt mi aspettava ai piedi delle scale, appoggiato al muro, gli occhi chiusi. Qualcosa mi diceva che fosse imbarazzato perché non sarebbe riuscito a salirle se non l’avessi aiutato, ma che non voleva ammetterlo a se stesso. Perciò quando mi avvicinai e gli feci passare un braccio attorno alla vita - sottile, sottilissima - per offrirgli un supporto, feci finta di ignorare la smorfia infastidita che gli si dipinse in volto. Ah, di nuovo, l’orgoglio."
Questo pezzo in particolare ha dato vita a tutti questi viaggi mentali di cui ti sto rendendo partecipe - mea culpa.
Poi me li sono immaginati sdraiati sul letto, con la nostalgica voglia di rimanere lì distesi per sempre, vicini da sfiorarsi e sussurrarsi tutta quella serie di parole che raccontano tutto e nulla.
Il tema della droga salta fuori anche se velato, e mi piace molto l'abilità che hai avuto nel tenerlo nascosto dietro alle frasi scoordinate di Matt.
"Matt mi cinse con un braccio, stringendo forte, poi le sue labbra spaccate erano contro la mia tempia, fredde e ruvide. In quel momento avrei potuto dirgli di tutto, con la scusa di essere ubriaco e stanco morto, avrei potuto scostargli quella stupida ciocca di capelli dal viso, soffiargli sul naso, avrei potuto fargli il solletico fino a quando avesse implorato pietà, o dirgli che era il mio migliore amico e che mi faceva paura e che volevo baciarlo e che gli volevo bene e che volevo picchiarlo perché doveva smetterla di non pensare, doveva smetterla con quella cazzo d’erba, doveva smetterla con quel gruppo di sfigati del Pier, doveva -"
Sarà che poi mi sono messa ad ascoltare Meds in continuazione, ad un volume improponibile, mentre insieme a Molko canticchiavo sottovoce le parole della canzone. E' come se il testo e questo capitolo seguissero la stessa strada senza sfiorarsi, non so se capisci che intendo.
L'idea del titolo 'Neve' è geniale, perché alla fin fine il tema dominante è questo, è da lì che Matt e Dom si ritrovano pieni di macchie e cicatrici a parlare per la notte intera. Ed è anche il motivo per cui Dom si ritrova dopo anni seduto in un appartamento semi-nudo con un casino in testa.
"Non so con quale sicurezza riuscissi a dirlo all'epoca, neanche lo conoscevo da molto, in fin dei conti, ma quel ragazzino problematico con gli occhi di porcellana e la famiglia in fumo mi aveva aperto un varco, nel cuore, nello sterno, nel cervello, io non so - che nessun altro riusciva a colmare con la propria presenza."
Questa parte invece mi riporta indietro al passato di Matt, alla sua famiglia in fumo e ai suoi occhi di porcellana - e queste due cose penso basterebbero a chiunque per capire il ragazzo.
Amo poi il vuoto che Dom sente dentro, un vuoto che solo Matt riesce a riempire, e ancora qui mi stupisco per questa specie di Belldom in cui non vi è quasi contatto fisico, ma una grande attrazione che non viene soddisfatta se non dallo sfiorarsi di una fronte sull'altra.
"Provai un moto di tenerezza, sentendomi in parte responsabile per lui - era come se avessi fatto un voto, quella sera, quando lo avevo sentito arrancare e balbettare nel suo discorso sullo specchio; tutto il mio mondo si ritrovò concentrato su quelle labbra minuscole e screpolate, sulle quali giaceva la richiesta muta di aiuto, l’invito e la negazione. Mi avvicinai, facendo poggiare la mia fronte alla sua, ridacchiando quando lo sentii fare lo stesso."
Quella storia dello specchio, poi, la conoscevo anch'io, e mi ha sempre affascinato; sei stata brava a incastrarla nel dialogo senza cadere nel banale né diventando pesante.
Da quei due ragazzini che si scambiano parole innocue si passa a un presente che mai mi sarei immaginata, dove quello che si ritrova a chiedere un aiuto è Dom e non più Matt.
Vi è una lieve inversione di ruoli, forse non voluta, ma che io ho notato.
E poi l'ultimo pezzo che hai scritto, quello in cui presente e passato si mischiano confondendo le idee di questo Dom-mezzo-suonato, mi è piaciuto moltissimo, così come tutti gli altri; il tuo stile e il tuo modo di scrivere aggiungendo un inciso è particolare e proprio per questo mi piace.
Non trovavo le parole giuste per recensire all'inizio, poi sono partita per la tangente inseguendo un punto non ben definito e magari riempiendoti anche di stronzate che mi rifiuto di rileggere.
Mi getto a capofitto nel secondo capitolo.
Giusto ancora due cose volevo precisare: l'hai scritto con cura, e si vede, e credo sia qualcosa di prezioso, un altro motivo per cui l'apprezzo. Il titoletto all'inizio con le parole di Meds fa venir voglia di mettere su la canzone e ascoltarla, almeno per me che sono una fissata spaventosa e metto musica e scrittura insieme in qualsiasi situazione. La lettura è coinvolgente e scorrevole, ma credo di averlo già detto.
Penso tu sia davvero brava, brava, brava, la tua storia spicca per i personaggi sciolti e resi proprio 'umani' attraverso poche parole.
Ci sono sicuramente dei punti lasciati in sospeso che penso approfondirai negli altri capitoli che ora vado a recensire, giusto perché sono una persona carina e gentile (nah) e la tua storia mi ha coinvolto emotivamente e non credo ti libererai di me - il che sembra più una minaccia.
Non solo scrivere è una cosa che a parer mio sai fare proprio bene, ma riesci anche a trasmettere emozioni, quasi avessi vissuto quei momenti precisi e volessi farci partecipi.
xxx
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:O tu sei Dominic per caso? o Matt!? Non ci sto capendo più niente! xD |
Per fortuna che è il tuo primo vero approccio alla fanfiction! E siamo solo al primo capitolo, aggiungo. Cavolo, mi si sono incollati gli occhi allo schermo e non si volevano staccare più. Dom perso tra passato e presente che attende Matt, Matt ragazzino che regala "Nevermind" a Dom... e c'è la storia dello specchio. E poi...aspetto il prossimo aggiornamento. |
OMG!! Ci ho messo meno di due secondi a catapultarmi dentro a questa storia!! Quasi non so da dove cominciare per recensirla allora ti quote le frasi che più mi hanno colputo |
E va bene... |
Quanti problemi inutili sei in grado di crearti? |
Er cane ama - ama profondamente tutto questo. |