Ti avevo detto che la leggevo no?
Bene, allora eccomi qui.
La trama è molto bella, soprattutto pensando che una storia del genere potrebbe veramente succedere.
Sai una cosa però?
Questa storia mi ricorda un po' il rapporto di Dante e Beatrice.
Ok, non so dirti precisamente da dove venga il paragone, ma l'amore di Clarissa e Darrell mi sembra più che altro "spirituale".
Cioè... Si dichiarano con lo sguardo, ma non mi è parso che si baciassero o qualcosa di simile no? (perdonami se mi sbaglio)
Comunque dai: è carina in fin dei conti.
Non è niente di estremamente originale, però mi piace.
Forse, però, il modo di scrivere (almeno quello delle prime righe) non mi convinceva molto. "Dodici anni fa, un ragazzo sordomuto, appena sedicenne, decise di andare a sedersi sulla panchina che aveva davanti casa." per me dovresti togliere quel "dodici". Rovina un po' l'effetto diciamo...
Ok, ora intendo terminare questa recensione. Già sembra più uno sclero che una recensione!! (ma dettagli u.ù)
Comunque sappi che la metto tra le ricordate :)
Alla prossima
Kyoto |
