Recensioni per
La caduta della Seconda Stella
di Mia

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/05/12, ore 14:57

Non mi sembra vero! Ti do un minimo di contesto così che tu possa capire tutto il mio sbalordimento - eheh, che fossi brava a scrivere l'avevo già intuito nei tuoi vari post e nella recensione a me. Comunque, andiamo con ordine.
Eoni fa, quando ancora non mi ero registrata e viaggiavo libera di storia in storia (ho passato due anni in questo status) mi ero imbattuta nella tua storia, che mi aveva fatta sognare. Da sempre amo Peter Pan, e curiosando in giro mi saltò agli occhi questa storia. Mi era rimasta particolarmente in mente per il finale, perché detesto i finali tristi (e il tuo all'epoca mi era sembrato tristissimo: Peter si dimentica di se stesso!), eppure è perfetto.
Oggi, sono andata a curiosare tra le tue storie perché incuriosita da te e scorrendo tra le tue storie ne ho trovata una su Peter Pan: l'ho letta subito. Incredibile è stato il senso di familiarità che mi ha dato da subito, ma mi ci è voluto un po' per poter trarre la conclusione che l'avevo già letta. Probabilmente è dovuto al fatto che oggi ho raccolto particolari diversi, sfumature che si discostano da quelle passate, ma che ovviamente nell'ora mi emozionano di più. Anche la percezione sul finale è mutata, non trovo più così ingiusto che Peter si sia scordato dell'Isola Chenoncé. E l'agrodolce è decisamente più apprezzato: Peter doveva crescere, non è più così ingiusto nemmeno il fatto che Wendy sia scivolata nello sfondo dei suoi pensieri, assumendo i contorni di una mamma.

Questa volta ti lascio una recensione, sebbene non abbia la struttura complessa della tua. La metto tra le ricordate, che almeno la  scovo con più facilità ;)

Recensore Master
15/05/10, ore 18:27

Stupenda!

Recensore Junior
25/11/09, ore 22:13

hai ragione anche se peter pan è cresciuto c sarà sempre per noi un isola che non c'è dove volare e rimanere bambini...
molto bella e emozionante la storia brava

Nuovo recensore
09/04/09, ore 15:57

Senza parole... Un capolavoro senza precedenti...

Recensore Junior
08/02/09, ore 17:33

Recensione pubblicata su www.criticoni.net a cura di cabol.

Quando si parla di Peter Pan, ogni preambolo è inutile, tale la popolarità dell'eterno bambino. D'altra parte, affrontare un fandom del genere è per forza rischioso, proprio perché tutti noi abbiamo sognato l'isola che non c'è. E tutti noi ricordiamo e abbiamo amato i bimbi perduti, Uncino, il coccodrillo, Trilly e, ovviamente, Wendy e Peter.
L'autrice, devo dire, si è disimpegnata con grande abilità e ha affrontato questo tema con intelligenza e sensibilità, traendone un racconto davvero da consigliare.

Questa storia, dolce e delicata, ci presenta un Peter Pan che sta crescendo. Poco e lentamente ma sta crescendo. E comincia a provare sensazioni ed emozioni finora sconosciute. Così il rapporto con Wendy assume un significato nuovo. Wendy-mamma diventa Wendy-donna e Peter, di fronte a questo evento, è confuso, riluttante ad accettare ciò che prova. Non vuole crescere ma, evidentemente, nemmeno lui può evitarlo alla fine. E, alla fine, scoprirà che crescere non è poi questa gran tragedia.

Bellissimo l'incontro con una Wendy ormai adulta e, per di più, mamma di una bambina che sogna Peter Pan. Una Wendy, però, che non ha mai smesso di aspettare il suo Peter. Ma anche lei dovrà accettare che il suo ruolo non potrà più essere quello che aveva sognato.

Lo stile è scorrevole e semplice, perfettamente adatto ad una storia destinata anche ai giovanissimi. Wendy e Peter sono ben caratterizzati, sebbene OOC per forza di cose. Una storia gradevolissima, che si legge con piacere e con un pizzico di nostalgia di quando Peter Pan eravamo noi.

Voto: 8.5/10

Nuovo recensore
20/05/08, ore 21:23

Sai una cosa? Questa storia è senza dubbio bellissima e colpisce al cuore. Ma tu parli di un Peter Pan cresciuto, come quasi tutti gli altri,e dici che Neverland (L'Isolachenoncè) esisterà sempre. Io penso che senza Peter l'isola non possa esistere, perchè Peter è il bambino per eccellenza.. Ora, quel che voglio dire, in poche parole è..se Peter Pan cresce i bambini non saranno più spensierati,innocenti e senza cuore. Grazie per avermi ascoltato, comunque sono solo considerazione di una pazza ragazzina che nonstante viva in un cinico mondo crede e crederà per sempre alle favole ed è e sarà sempre innocente,spensierata e senza cuore.

Recensore Master
12/04/08, ore 19:37

WOW!!E stupenda..fantasticva..spero ke scriverai altre storie, perchè è super!!xD

Kira85
29/08/06, ore 19:54

I miei complimenti non avrei mai creduto di leggere una fanfiction ispirata al libro che riuscisse a mantenere IC il personaggio di Peter! Mi piace molto com'è stato reso il processo attraverso cui Peter riflette e si rende conto dei suoi sentimenti. Ho apprezzato moltissimo anche lo stile, scorrevole, piacevole e in linea con quello del libro. Il pezzo che ho amato di più è quando Peter piange quando si rende conto che certi suoi atteggiamenti somigliano a quelli di un adulto: non esagero col dire che mi ha toccato il cuore. Ancora un milione di complimenti: si vede che hai amato e apprezzato il libro quando me. ^_- Una curiosità: il finale è ispirato al film "Hook-Capitano Uncino"?

Recensore Veterano
16/08/06, ore 20:25

devo dire che il finale non mi piace affatto. Peter che cresce così tanto fino a sposarsi ed avere una figlia è assurdo. o meglio, inconcepibile per la sottoscritta. i suoi sentimenti nei confronti di Wendy io li trovo, come dire, falsi. è come se lui cercasse ad ogni costo qualcuno da amare con tutto se stesso... poverino! comunque, escludendo questi dettagli la storia è scritta bene.^^ mi è piaciuto invece come hai descritto la desolazione della Casa di Wendy.

Recensore Veterano
24/07/06, ore 22:51

ohh, niente male^^ Davvero una bella storia, anche se forse, debbo dire, non il massimo dell'originalità. Comunque, una buona rilettura del solito concetto: la crescita di Peter. Si nota molto che i personaggi sono ispirati al libro, invece che ai film, sia dallo stile di scrittura che dalla caratterizzazione dei personaggi. Per quanto possa essere difficile immaginarsi Peter che "riflette" è in generale credibile. Mi è sembrata un po' una stonatura la citazione della frase finale del libro, visto che c'entra assai poco, come concetto (considerando per di più che con la crescita di peter, L'isola che non c'è dovrebbe cessare di esistere...)