Recensione e votazioni per il "Monthly Contest"
La trama è assolutamente originale. Non credo di aver mai letto una cosa simile. Di solito le storie, soprattutto le Puckleberry, sono tutte uguali –compresa la mia, purtroppo-.
Si parla di Rachel che molla Finn una volta per tutte. O di Finn che molla Rachel.
E qui le cose che succedono dopo sono tre:
-Rachel lascia Finn perché si rende conto di volere Noah.
-Rachel lascia Finn perché ha capito quanto lui sia idiota e trova conforto in Noah.
-Rachel è disperata perché Finn l’ha mollata e trova in Noah una muscolosa spalla su cui piangere.
Beh, la tua storia è completamente diversa e questo non può che essere un punto a tuo favore.
Ho pianto, non mi vergogno ad ammetterlo, perché leggere di una Rachel tanto vulnerabile mi ha intristito. E leggere di un Noah Puckerman, regista potente e violento, mi ha un tantino sconvolta.
Ma che dico “un tantino”? Mi ha proprio lasciata a bocca aperta!
E poi è un missing moment del 2x14 e quell’episodio mi è piaciuto davvero tanto, sebbene fosse poco Puckleberry. Anzi no, l’inizio per il mio cuore è stato meraviglioso. L’ha chiamata “la mia principessa ebreo-americana” e fu lì che il mondo diede il suo ultimo addio ad Alessia.
E forse è anche per questo che questa storia mi piace tanto. Non mi sarei mai aspettata un simile avvenimento, guardando l’episodio.
Ragazza, se tutti i tuoi incubi ti fanno scrivere storie come questa.. fossi in te guarderei ogni giorno film horror. Ah, il potere del subconscio!
Hai affrontato temi forti come la violenza e lo stalking e non riesco a capire come tu abbia fatto.
Sicuramente se l’avessi scritta io, sarebbe venuta fuori una cosa orrenda e ridicola.
Questa, invece, fa riflettere.
Ho appena letto una cosa autentica e interessante, spero solo che quando la pubblicherai, gli altri l’apprezzeranno quanto sto facendo io in questo momento.
Trama: 10/10
Il lessico è ricco, semplice e comprensibile. Per fortuna.
Ma non risulta per nulla banale, altro punto a favore.
Hai saputo usare le parole giuste, nel contesto giusto.
Credo che tu possa tranquillamente pubblicare questa storia senza pensarci due volte.
Ma non adesso, mi raccomando.
Forse la punteggiatura era un po’ meno perfetta di tutto il resto.
Ma, alla fine, è il succo quello che importa.
Lessico: 7/10
La forma è molto corretta. La lettura l’ho trovata scorrevole e non mi ci è voluto un intero giorno per leggere. A volte capito certe storie così mal scritte che ho bisogno di un numero incalcolabile di pause. E poi non so, sarà stata la trama o lo stile di scrittura.. ma mi hai tenuta col fiato sospeso fino alla fine.
Forma e stile di scrittura: 8/10
In questa storia è difficile valutare la caratterizzazione dei personaggi. Nelle avvertenze hai messo in evidenza il carattere OOC dei personaggi, e non ne capisco il motivo. La prima parte della storia, quella che credo per te fosse OOC, per me non lo è.
Era un sogno, ed è normale che nei sogni si appare diversi da come si è in realtà.
E anche l’AU, secondo me è sbagliato. Sono sogni, mi sarei sorpresa se non fosse stato diverso dalla realtà. Quindi per me, i personaggi sono completamente IC perché persino nei sogni Rachel è rimasta se stessa. Insicura, a tratti debole, ma con la forza che preme per uscire fuori.
E Noah, si, è un po’ diverso da come appare nella serie.. ma questo nuovo e totalmente irreale Noah mi è piaciuto molto. Potrebbe far paura, ma tranquilla, si è ripreso benissimo nella seconda parte.
Essendo la Puckleberry una delle mie OTP, mi riesce un po’ difficile restare calma mentre scrivo queste parole. Ma non sono assolutamente di parte, tengo a precisarlo.
Ho letto una moltitudine di fic con loro come protagonisti e alcune erano davvero orrende. E questo non mi ha frenato, le recensioni costruttive sono le mie preferite.
Shippare una coppia non vuol dire farsi piacere qualunque cosa la riguardi. Se questa storia fosse stata scritta in modo orrendo e ridicolo, te lo avrei fatto sapere senza problemi.
Ma visto che non è questo il caso, posso solo dirti che i tuoi Noah e Rachel mi sono piaciuti davvero tanto. Lei sempre così Rachel, terrorizzata dall’eventuale reazione della Zizes, ma che continua a stringere forte la maglietta di Noah.
E lui, sempre il solito farfallone che ha comunque dei principi. Principi da duri, ma pur sempre principi. Ecco, questa frase mi è piaciuta proprio perché è totalmente IC.
Puck ha dei principi. Tiene molto ai valori. È un ragazzo, ma contemporaneamente è l’unico uomo di casa ed è anche un padre. Un buon padre. Quindi credo proprio che mai una frase potrebbe suonare tanto azzeccata. E poi lui che sta sempre lì a proteggerla, tante volte anche da se stessa, è assolutamente adorabile.
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Tutta la prima parte della storia è collegata al prompt.
Lei che lavora in un cocktail bar, lui che l’ha vista, l’ha scelta e trasformata.
E cinque anni dopo lei ha il mondo hai suoi piedi, è una persona di successo.
Ma lui le dice di non dimenticare, perché è stata lui a renderla chi è ora.
E poi: “You'd better change it back or we will both be sorry”, Noah la dice prima che lei si svegli.
Il sonnellino ristoratore a casa Berry c’è stato dopo la sbronza generale, con canzone annessa.
E poi si legge tra le righe, nel rapporto che c’è nel sogno tra Rachel e Noah.
Lui si sente rifiutato e il “Don’t you want me?” è azzeccato.
Uso del prompt: 9/10
Sarei una completa bugiarda se dicessi che la storia non mi è piaciuta perché l’ho praticamente divorata e adorata.
E poi la frase “due occhi verdi e penetranti che potevano far sciogliere ogni donna nel raggio di chilometri”, mi ha fatto pensare subito “Wow, è lui”.
Quale donna sana di mente non si scioglierebbe davanti a quegli occhi verdi?
Mi è piaciuta tutta, parola per parola. Ho dovuto fermarmi un paio di volte leggendo la prima parte, per asciugare qualche lacrimuccia traditrice. Per il resto, invece, avevo gli occhi a cuoricino e un sorriso da idiota. I Puckleberry mi sono ormai entrati dentro. E anche a te, altrimenti una cosa tanto bella non l’avresti scritta.
Gradimento personale: 10/10
Totale: 53/60 |