Recensioni per
Sonetti d'amore in un corpo da ingegnere chimico
di whatashame

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Junior

Ciao, mi stupisce che questa tua pagina non abbia recensioni, eppure da un sito popolato in gran parte da studenti ne sarebbero dovute piovere; probabilmente, però, ciò che può portare a  far riflettere su quanto da te scritto è il famoso "senno di poi", che solo chi ha concluso gli studi da lungo tempo possiede.
 Anche io al liceo ho avuto le mie Miria P., no, il plurale non è un errore, sfiga vuole che negli anni - qualcuno di troppo in effetti - mi sia imbattuta in più di uno di questi inutili individui, e mi rendo conto di provare, come te, ancora molta rabbia nei loro confronti. Gente che non aveva voglia di spiegare, perché presa da ben altro, o che faceva dei distinguo palesi sull'assegnazione dei voti o delle possibilità di recupero perché avevano deciso a monte che uno studente non fosse portato per la loro materia o forse per semplice simpatia/antipatia, lo dico da spesso "simpatica" piuttosto che antipatica, che però si è trovata in imbarazzo in situazioni in cui veniva "aiutata" a discapito di altri che ne avrebbero avuto magari più bisogno (insomma se ho già sette, che bisogno c'è di interrogarmi una volta di più per darmi otto, quando magari potresti interrogare chi ha cinque!!!). E' vero siamo umani e quindi fallibili, ma un buon insegnante dovrebbe essere superiore a queste cose e premiare o castigare con cognizione di causa, e non solo perché qualcuno è più o meno nelle sue grazie, dovrebbero rendersi conto che hanno nelle loro mani il futuro e non solo un branco di ragazzini urlanti, o magari provare a ricordare che ragazzini urlanti lo sono stati anche loro.
Mi è piaciuto molto questo tuo passo autobiografico, perché mi ci sono rivista, soprattutto nell'ultimo capoverso; capita anche a me di ricordare con affetto insegnanti severi (bollati come stronzi insensibili ai tempi) ma assolutamente giusti, perché facevano il loro dovere e ci tartassavano facendosi quasi odiare per la loro severità; eppure anni dopo sono quelli che ringrazio di più in cuor mio, ogni volta che mi accorgo di sapere qualcosa che ai tempi non mi sono nemmeno resa conto di aver imparato, e questo grazie a loro che con la loro testarda e rigida perseveranza me l'hanno ficcato in testa a forza. Una per tutte la voglio citare: la rigidissima Valentina C. dura, insensibile, insegnante di Inglese del triennio del liceo che dopo una litigata furiosa mi interrogò (eh, un po' bastarda lo era anche lei) e dopo dieci minuti mi mando a posto con un sette corredato da un meno di vendetta anziché il  solito sette pieno. Ma ci stava, ha comunque dimostrato di essere, nella sua umana fragilità , una persona obiettiva. E non la ringrazierò mai abbastanza per questo e per il fatto che ogni volta che vado all'estero dopo il primo impatto un po' insicuro non ho alcun tipo di problema a capire e farmi capire senza dovermi esprimere a gesti come se fossi in un brutto film di serie B sull'Italiano medio in stile Vanzina.
Grazie quindi a tutte le Valentina C. e...
VAFFANCULO MIRIA P.

PS: Scusa se sono stata logorroica, ma mi sono fatta prendere la mano dai ricordi anche io.
Un abbraccio d.