Recensioni per
Space Dementia.
di Unknown Amos

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/06/12, ore 02:32

Affascinante, piuttosto matura, malinconica. Forse leggermente verbosa, in alcune parti - personalmente i tre bardasci del Devon me li immagino un po' più cafonotti nei loro discorsi XD - ma non è qualcosa che pregiudichi il valore della storia, anzi... La rende "preziosa", interessante, personale.
Insomma, mi è piaciuta. :3

Nuovo recensore
10/06/12, ore 22:07

Sono arrivata poco prima che tu scrivessi questa storia, e non l'ho mai letta, perchè sono un'imbecille.. ma questa è un'altra cosa. Non ho mai fatto pienamente caso ai testi delle loro canzoni, e dopo aver letto questa shot mi sono sparaflesciata-teletrasportata-fiondata a cercarmi tutti i testi delle canzoni e le traduzioni, con l'effetto di passare un pomeriggio intero a cercare un video del Reading dove si vedessero sia Matt che Dom e che tra parentesi ancora non ho trovato e di nuovo questa è un'altra cosa. Mi hai messo in crisi! Già per la mia mente contorta vedo (oramai) i Muse come due ometti gay e un terzo non proprio incomodo; poi con le canzoni che parlano d'amore, di cose "sconcie" e dove non si capisce se la persona a cui è riferita sia un "he/it" (e protendo più per l' "he") o una "she" messa lì perchè si. E con tutto questo discorso che potrebbe fare da recensione (per me) se solo qualcuno fosse sulla mia lunghezza d'onda volevo dirti che è una bellissima storia che mi ha coinvolta moltissimo neanche fossi lì con loro, sempre se fosse ipoteticamente accaduto. Quindi, riassumendo tutto: wow! Questa storia è veramente pwoper!
PS: Le BellDom sono qualcosa che mi fa diventare pazza più di quanto lo sia già di mio, ovvero da manicomio; puta caso mi imbatto in una storia come questa e mi ritrovo in un angolo di camera mia ad ascoltare solo la prima strofa di SD per tutto il pomeriggio e se potessi mi prostrerei ai tuoi piedi per la tua inventiva che venderei un rene (un polmone mi serve per un biglietto del nuovo concerto a Bologna :D) per avere!!!

Recensore Veterano
24/12/11, ore 14:52

Cara sorellina adottiva, Io non sono patita di Muse come lo sei tu ( alla follia ); pero' mi e' piaciuto molto il testo che hai scritto: sei riuscita a farmi immaginare la scena; mentre leggevo non mi sembrava di leggere ma di guardare un film! Solo grazie alle traduzioni che facevi per telefono ritornavo alla realtà. Baci

Recensore Junior
18/12/11, ore 23:58

Ohibò, che sorpresa.
Felice di essere stata la portatrice di cotanta ispirazione, se questi sono i risultati.
Comincio col dire che, ebbene no, non ero affatto al corrente di tale subdolo scambio effettuato da Matt, con conseguente effetto su Dom (sono una povera sfigata senza streaming), che ritengo probabile almeno quanto la diceria sugli occhi lucidi di Dom durante Unintended, in Haarp.
Tuttavia, il fattaccio (eh, sì) mi sembra un ottimo spunto di riflessione e di sfogo, dal momento che anch'io ci litigo spesso. Ora, sapere che ha osato toccare un monumento come Space Dementia, spingerà anche me ad un livello maggiore di quell'idiosincrasia di cui parli, nei loro confronti.
Idiosincrasia benedetta, quella tra loro, invece, visto che ti ha portato a questa apprezzatissima riflessione/delirio.
Partiamo, dunque, logicamente dal principio: interessante l'entrata diretta sulla litigata, così tagliente, così spietata, specie nel punto di silenzio che conclude il primo paragrafo. Il silenzio di chi si riconosce colpevole. Un silenzio saggio, forse pure troppo per uno come Matt.
Il litigio è molto coi piedi per terra. Nel senso, nulla di illogico, nulla di supremo ed immenso, solo due uomini che cercano di distruggersi a parole. Realistico, compreso Matt che elargisce "ti amo" ed esprime tutta la sua assurdità sentimentale (più che lecita, considerato il soggetto) per salvarsi in corner.
Senza dubbio mi ha colpito la forte e contrastante immagine dei pianoforti, delle chitarre, degli stracci volanti, sottintendendo il volare dello stesso sciame di parole, così simile a quell'ambiguo intruglio che è la stessa Space Dementia.
Mi è piaciuto molto il tuo modo di porre la fine di Origin, la fine di un'epoca, come un inizio, una rinascita che alla fine sembra davvero sorgere dalle ceneri dei bei tempi riportati in vita dalla nostalgia, e non mi dilungo oltre per non appesantire quello che già hai espresso benissimo tu stessa.
Summarizing, scrivi benissimo, lo stile è accattivante e certe immagini da te create lasciano di sasso, ma devo redarguirti su una piccola pecca: attenta alla forma delle parole che utilizzi (per esempio, "assuefante" non è propriamente corretto, pensa alla coniugazione del verbo "fare" e forse capirai che "assuefacente", invece, lo è), anche se non voglio certo essere io a darti lezioni di grammatica.
Tutto sommato, ho gradito la lettura (ringraziamento compreso, thanks a lot!), e spero che ne seguano altre,altrettanto interessanti, se non addirittura migliori.
Alla prossima

Recensore Junior
17/12/11, ore 16:19

Premesso che alla parola Reading mi si “lucidificano” gli occhi involontariamente, che del cambio pronominale non me ne ero proprio accorta e che non ho la più pallida idea di perché Matt abbia variato il testo (consideriamola un'innocua svista), ti faccio i complimenti per questa shot.
Quello che hai scritto forse è amaro, ma equilibrato, rispettoso e esplicativo del rapporto che lega quei due individui lì.
Ho apprezzato soprattutto il fatto che la lite pseudodelirante, rabbiosa, nostalgica non sia terminata in un mezzo caos inconcludente ma in un caos creativo da cui ripartire.
"Di sicuro quella notte Matt non seppe se le luci del Reading si fossero attivate grazie alla corrente elettrica o alla nostalgia di un'indefinita schiera di fan; non seppe perché temesse la tranquillità della ripetizione; continuò a non conoscere la definizione da dizionario della sua relazione con Dom, ma era sicuro – certo come mai in vita sua – che quella notte, la solenne, gloriosa, nottata del Ventotto agosto del Duemilaundici, si stava celebrando la sua rinascita."
Non preoccuparti: non sei l'unica ad avere un rapporto di amore-odio-questobenedettoalbumquandoesce-mainfondoc'hannopurelorounavita con i suddetti soggetti.
Ecco, prima che inizi ad impazzire pure io, ti meriti, per quanto possa valere, un "Brava".
Ange

Recensore Junior
17/12/11, ore 16:18

TI AMO. Sul serio. Indiscutibilmente.
Questa storia è quanto di più bello abbia potuto leggere negli ultimi 6 mesi sull'intero EFP, e una delle più belle dell' intero fandom Muse. E non lo dico in maniera scherzosa o da fangirl ossessionata per vie trasverse (esempio: TWILIGHT), ma con puro amore verso lavori perfetti come questo e verso quegli scellerati che non sanno farsi conoscere come vera band rock quale i Muse sono, ma che trasmettono attimi fugaci di paradiso con le loro opere.
Dio, ho avuto brividi completi. Dall'inizio alla fine, in una successione infinita come le emozioni che mi provoca quella meravigliosa cascata di note di Space Dementia, con il suo testo psichedelico e il suo assordante esistere. La tua storia mi ha ricordato tanto quella stessa atmosfera un po' allucinata, trasognata, brillante, sfumata ma chiarissima allo stesso tempo; sei riuscita a rendere tutto il tuo disappunto (per giunta condiviso al massimo da me.. oh quanto ti capisco, i giorni dell'Odio da Muser sono duri da reggere!) in un modo così.. così... diamine, non ho parole.
Ogni singola parola ha un suo senso, un suo posto preciso che lascia un segno.
In particolare ho sentito sulla pelle questa parte della storia:

"Era come se quel caos di note, quell'improvvisazione ostentata, quel delirio musicale dell'ultimo minuto di Space Dementia si fosse liberato nell'aria come una bomba atomica il cui fungo era intriso di parole che dovevano essere decodificate.

Volavano pianoforti, chitarre, stracci."



Mi è sembrato di vedere l'intero riassunto della vicenda in poche righe, senza sdrammatizzarne l'atmosfera.

No, dai, scusa per l'inutile recensione. Che altro potrei dirti, se non che è splendida?
Perdonami per il tempo che perderai a leggere questo tentativo sconclusionato di adorazione sincera.

Complimenti vivissimi,
__exogenesis