Sono commossa! Dunque non sono l'unica persona al di sotto degli "anta" che ha letto e amato i libri di Salgari!
E' da pochi giorni che ho scoperto la sezione salgariana di EFP, e mi sono sentita come se avessi ritrovato un vecchissimo amico che non avrei mai pensato di rivedere.
I libri di Emilio sono state una delle poche cose belle della mia adolescenza. Ogni tanto li riprendo in mano e benchè adesso veda i limiti di questi romanzi, ogni volta continuo a stupirmi per quegli elementi di modernità che contengono. In piena epoca coloniale, Salgari sceglieva spesso come protagonisti persone non europee, i colonialisti erano quasi sempre figure negative e gli amori inter-razziali. Non solo, a ben vedere Sandokan e Marianna non si sposano nemmeno, in pratica vanno a convivere XD. Mi sembra stupefacente che la censura dei tempi di Emilio non si accorgesse di questi particolari e permettesse ai suoi libri di circolare liberamente.
Per quel che riguarda il ciclo dei Corsari, amo che il concetto della vendetta venga presentato come qualcosa di negativo, perdente: per mantenere la promessa fatta ai morti, i vivi finiscono per rovinare le proprie esistenze.
Venendo al tuo racconto, questo primo capitolo mi piace molto. Innanzi tutto, complimenti per lo stile usato: ricalca veramente quello salgariano, tanto che mi sembrava di leggere un libro del buon vecchio Emilio. Anche l'ambientazione, i nomi dei personaggi, il modo con cui vengono presentati, tutti questi particolari sono incredibilmente salgariani. Ammiro il tuo lavoro: c'è molta cura, attenzione, amore. Ti faccio i miei complimenti! :) |