straordinario racconto. a volte ermetico, a volte essenziale. riscopro nelle tue parole e in questa storia un grande senso filosofico e poetico che si posa come un velo ad illuminare le realtà più buie della vita. non lo so, ma in questa storia vedo la neve che hai descritto in maniera così dettagliata, metafora della poesia stessa: una poesia che si posa a rischiarare per un momento con il suo candore il mondo arido e sofferente. in questa storia sei riuscito/a anche a rendere una dolce aria di magia e di mistero che mi ha molto affascinato. complimenti!

Intensa e bellissima.
Un incontro ordinario per una puttana, cominciato con gli insulti e finito in due o tre parole del tutto insensate. Qui credo ci sia il potere magico delle parole, che ti fregano, sempre. Ma hanno portato un po' di felicità, in questo caso, anche se fosse stata tutta uan bugia quel "Ti ho amato nella notte". Almeno la puttana, per una volta, mentre la scopavano, ha gaurdato il cielo, ha sentito il freddo di dicembre, e ha sorriso perché l'ha visto veramente, per una volta, il cielo. Almeno è comem interpreto io.
Bravissimo! (:

Una storia di Natale certamente atipica, mancante di tutti i soliti buonismi e cliché che caratterizzano le storie pubblicate in questo periodo o che perlomeno parlano di esso.
Il linguaggio è crudo, ma certamente adatto al contesto e sopratutto coerente al personaggio che sinceramente mi è entrato nel cuore.
Torino si personifica e diventa l'antagonista di questa "favola" natalizia, scelta azzeccatissima.
In poche parole magnifica.