Recensioni per
L'inverno del padre
di Enrychan

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
13/01/14, ore 23:03

Buonasssssera.
Ecco, io devo scusarmi. Ho letto questa storia molto tempo fa e non ho mai trovato il momento giusto per ritagliarmi quel poco di tempo che serve per lasciare un commento più o meno sensato.
Cercherò di rimediare.
Che dire?
Io di tuo leggo qualcosina ogni tanto e sono sempre più sorpresa di come ogni storia sia più brillante della precedente (Indivisibile è stata una vera pugnalata al cuore, per dire).
Questa volta, però, sono rimasta colpita da un altro particolare. Probabilmente te l'avranno fatto notare nelle altre recensioni, ma cavoli. Ho amato i dialoghi dal primo all'ultimo. Darim, il modo di parlare che hai dato a Darim mi è rimasto nella testa per un po'. Esattamente come lo immaginavo, forse anche un po' più spigliato. E' stato una gioia leggere di Tazim, vedere che anche su EFP c'è qualcuno che si ricorda di lui!
Bella, bella, bella.
E' una oneshot che di certo lascia qualcosa dentro. Insomma, sono contenta di averla letta e ammetto che di tanto in tanto qualche passaggio torno a guardarlo, specialmente il primo dialogo tra Tazim e Darim, che mi è piaciuto davvero molto.
Spero di trovare qualcosina di nuovo con il tuo nome scritto sopra, magari nella sezione di Assassin's Creed. Sappi che, se un giorno deciderai di farlo, hai già una fan in attesa ^^


Un bacione,
Lechatvert


PS: Credo di averti già incrociata da qualcha parte. E' possibile che ti abbia intravista sul fandom di Tumblr, magari con delle fan art? Se mi sto sbagliando ti prego ignorami, le cene particolarmente pesanti mi confondono! :)

Recensore Master
07/01/12, ore 11:58

Ciao!
Premetto che questa è la prima storia che leggo su Altair, dato che non ho mai giocato ad Assassin's Creed I (se così lo posso chiamare) e ho finito La Crociata Segreta solo due giorni fa. Per quanto riguarda Revelations... Be', ho visto giocare mio fratello, ma ammetto che quando entrava in scena Altair lasciavo perdere perché mi annoiava un poco. Diciamoci la verità, io preferisco Ezio.

Tuttavia, dopo aver concluso il libro e dopo aver letto la tua storia, sono arrivata ad una conclusione: quello che hai scritto è davvero un piccolo capolavoro.
Se fosse stato scritto così bene anche il libro (cosa, ahimé, non fatta... Troppo legato al gioco, troppo schematico e frettoloso, a mio parere...) sarebbe stata una storia molto più avvincente.
Ho apprezzato tantissimo tutta l'introspezione di Tazim, le note con cui hai definito Altair, le pennellate di colore con le quali hai dipinto Darim.
Hai saputo tessere una trama basata sui raporti interpersonali, rendere le emozioni così vivide, così vere...
L'affetto che Altair e Tazim riversano l'uno sull'altro, come se fossero davvero padre e figlio è stato davvero ben caratterizzato. Il momento di massimo pathos l'ho avvertito quando Altair vorrebbe mandar via Tazim ma lui lo prega affinché possa rimanere con lui ancora un po'.
E la risposta di Altair?
«Mi chiedo che cosa io abbia fatto per meritarti, figlio»
Quasi da brivido.
Sì, il rapporto che si instaura tra i due, la sopita invidia di Tazim verso Darim, la personalità complessa di quest'ultimo, il dialogo tra i due sui giardini pensili... Qualcosa di assolutamente perfetto. Esattamente come sarebbe dovuto essere.
Così come sono certa che la personalità intrecciata di Altair avrebbe fatto e detto qualunque cosa tu gli hai fatto fare o dire.
Rimproveri e lodi. Sorrisi e smorfie di rabbia e stizza.
Un eccellente lavoro.

Ben integrato il tutto con la vera storia. Mi è davvero piaciuto come hai saputo integrare, incastrare alla perfezione ogni singolo particolare ripreso dalla versione ufficiale ed inserirlo in questo tuo elaborato.
Tutti i nomi in lingua, piccoli particolari che richiamano il romanzo e che fanno rimpiangere il fatto che sia stato così sbrigativamente scritto. Ma, come ho detto prima, evidentemente si è voluti fare un qualcosa che fosse quanto di più simile al videogioco. Peccato, perché, come hai dimostrato, Assassin's Credd può offfire tanti spunti per parlare della natura umana.

L'unica pecca che ho riscontrato è stata la completa assenza di Maria. Insomma, Altair nel libro la nomina spesso e sappiamo che la sua scomparsa è stata per lui uno dei motivi principali di depressione. In fondo, l'Assasino, prima di schiacciare Abbas si interroga su cosa gli avrebbe detto l'adorata moglie, se fosse stata ancora viva... Comunque, devo ammettere che questa è proprio una sottigliezza, dato che la trama c'è e le descrizioni anche. Per non parlare della resa dei personaggi sulla quale non mi ripeterò.

Come posso concludere? Che sono davvero felice di aver letto questa shot, che almeno per me, ha risollevato un po' il mio giudizio su Altair.
Dal punto di vista stilistico/sintattico trovo che lo stile sia preciso e puntuale, la grammatica ben usata. Ogni tanto c'è solo una lettera minuscola in principio di frase, ma sono davvero errori irrisori. Te lo faccio notare perché sono una gran pignola, non per altro. Non sono queste sciocchezze a dar meno valore alla storia.

Bene, mi pare di aver sproloquiato abbastanza.
Ti saluto e ti rinnovo i complimenti.
*Halley*

Recensore Junior
29/12/11, ore 15:06

Come sempre devo farti i complimenti. Come sempre la tua scrittura dimostra un ampio respiro. Altair è un personaggio complesso, e la sua complessità è appena sfiorata nel primo AC, la si intusce appena. In Revelations poi, scopriamo altre cose di lui, ma non riusciamo mai del tutto ad addentrarci nel suo essere più profondo e intimo. La Crociata Segreta riposa intonso sullo scaffale da quando l'ho comprato. Ho timore di aprirlo perchè, lascia che te lo dica, quando penso ad Altair, mi viene in mente il TUO Altair e temo di restare delusa. Lo hai sempre dipinto coi colori e i contrasti giusti, dandogli la solidità che merita, anche in questi suoi ultimi anni.
Alla prossima

Recensore Junior
29/12/11, ore 00:25

Una storia commovente,senza dubbio, composta dolcemente in punta di piedi come quando si cerca di avanzare nell' animo di qualcuno.Non lascia spazio ai combattimenti,al desiderio di potere e alle futilità in genere,ma al semplice amore paterno che alla fine è il vero vincitore.
Inutile dirti che fa sempre male rievocare la fine di Altair, sia nel libro che nel videogioco, e il fatto che diventi immortale come la pietra di cui è costruita la fortezza non affievolisce l' amarezza.Hai detto bene quando scrivi che lui appartiene a Masiaf.
Ammiro molto come hai voluto descrivere il ruolo di secondo padre nei confronti d Tazim,emergono molte sfumature dei personaggi che si riuniscono in un unico fascio come un arcobaleno bizzarro.
I complimenti sono immancabili.