Storia decisamente gradita perché davvero, l'ossessione di Blaine verso Katy Perry è parossistica (mi aspetto che si metta una parrucca blu e cominci a canticchiare Peacock da almeno... mezza stagione?).
La vicenda è raccapricciante ma al contempo comica (vista dal POV di Kurt si è combattuti tra le smorfie e i sorrisi), quindi come esperimento di parodia horror ritengo sia perfettamente riuscito.
Mi piace che nella furia di Blaine ci sia una certa logicità: l'accanimento contro le gambe di Mike e Brittany (il loro talento di ballerini), il <i>larghissimo</i> sorriso di Rachel (soprattutto quando si prende tutti gli assoli...), Santana aperta letteralmente in due perché la maggior parte della 'responsabilità' è sua... Ha un qualcosa del raptus da serial killer, studiato seppur folle.
Ti sei soffermata su dettagli 'sofferti' quel poco che basta per esserne turbati, ma senza eccedere. Non sei caduta insomma nel dramma di troppo splatter che affligge da un po' il genere, soprattutto nella sua veste cinematografica.
Ho trovato particolarmente divertente la morte di Will, posso dirlo? Tutto preso ad ascoltarsi i Journey come un salame... Sì, sto passando per un'insensibile e ne sono perfettamente conscia.
Kurt è IC, e il finale fa tirare un sospiro di sollievo. Il potere dell'inconscio...
Buon lavoro, complimenti!
[Recensione scritta per la Writers Lotteria] |