Oh... anche con l'ambientazione di Kishimoto sei fantastica!
Inizialmente graffia il cuore vedere come Naruto stenti a credere che Sasuke sia davvero lì, come abbia paura di ricominciare a soffrire facendosi strane illusioni, false speranze.
Quando vede il cuscino vuolto devo dire che un piccolo dubbio mi è venuto, ma solo per un istante: immaginavo qualcosa di simile!
Solo Naruto poteva pensare cose simili, ragionare in questo modo dolce e straziante al tempo stesso, essere abbastanza forte per entrambi e dare sempre una possibilità a Sasuke, facendo in modo che non sembri reale. (Nel senso che per lui non è una NUOVA possibilità, ma sempre la stessa)
La tua bravura si mostra anche nel fatto che non provi neanche a tentare di descrivere la gioia che prova Naruto scoprendo che non era un sogno, che non era un'illusione, una speranza vana, un semplice esiderio, ma la realtà a fargli sentire quel respiro conosciuto.
Ah, a proposito: ma come fa a conoscerlo? Avrebbero dovuto dormire insieme per parecchi anni prima che Naruto fosse capace di riconoscere un respiro dormiente da un altro, e non posso scredere che sia dovuto solo al gran numero di missioni notturne svolte assieme... Quindi dev'essere un'idea diversa :)
Complimenti anche per non aver, come sempre, inserito nulla di superfluo o lasciato qualcosa in sospeso che non possa essere intuito o sperato con la conclusione! :D
Resti bravissima... Soprattutto se, come hai scritto all'inizio, questa storia è vecchia e l'hai rispolverata!
Bravissima...
Laura. |