Quando leggo un lavoro originale, raramente capita che riesca a prendermi, conquistarmi, emozionarmi fin da subito, come invece accade più spesso quando leggo fanfiction scritte su personaggi che conosco bene e che amo... ma la tua one-shot è decisamente un'eccezione, forse l'eccezione che conferma la regola xd. In poche righe, in poche frasi, in pochi istanti di lettura, riesci a trasmettere in pieno i sentimenti del protagonista, a farli provare sulla pelle di chi legge, la sua paura, il suo coraggio, il suo amore per l'idea dell'Italia... perchè a quel tempo l'Italia come nazione unita era solo questo, un'idea, tenuta in vita da chi combatteva per essa. Sono 502 parole di emozione allo stato puro. E quella frase ripetuta, che scandisce i momenti della narrazione, è forse la più significativa che tu potessi scegliere... chissà quante volte questi ragazzi che combattevano per un'idea se la saranno posta, dov'è la vittoria? Qual è il senso di quello che stiamo facendo? Riusciremo o falliremo? Saremo ricordati come eroi o non saremo ricordati affatto? Forse troppo spesso si dimentica che in fondo erano ragazzi (e ragazze, anche) qualunque, come noi, che semplicemente hanno lottato per qualcosa in cui credevano... questa one-shot ce lo rammenta con delicatezza e intensità. Bravissima.

Leggendo questo testo, scritto molto bene...alla mente mi sono venuti in mente vari periodi storici, varie guerre. Non solo quelle combattute per l'Unità d'Italia. E varie opere letterarie..
Perché i sentimenti di chi va al fronte (qualsiasi fronte)..sono gli stessi secondo me: paura per se stessi, nostalgia di casa, impotenza nel vedere un tuo compagno morire..
Alla mente ti salgono dubbi, e la domanda "Dov'è la vittoria?" ne è testimonianza.
Ci può essere vittoria sulla morte di uomini, donne, bambini?
Non mi dilungo sul periodo storico in questione e cioè l'Unità d'Italia. Studiando storia mi rendo conto che l'argomento è molto controverso!!!
Concludo dicendo che "fratelli" lo saremo solo "lì sotto", sotto terra..come diceva Trilussa: "diventeranno/ tutti compagni, senza/ nessuna diferenza[...]E diranno fra loro: - Solo adesso/ ciavemo per lo meno la speranza/ de godesse la pace e l'uguajanza/ che cianno predicato tanto spesso!"
Per esserlo sulla terra, per adesso non nutro alcuna speranza.