Recensioni per
Castelli di Carte
di Yoko Hogawa

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/01/14, ore 18:09

Mi hai fatto piangere. Mentre leggevo piangevo. Dall'inizio. Dalla prima parola. Che ci vuoi fare io queste storie me le vado a cercare.. Sono masochista. Anyway, sono crollata letteralmente in questa frase in particolare:"Sherlock. Sherlock. È il suo nome che vuole ricordarsi e, nell’ ultimo istante, s’illude di poterlo pronunciare e di sentirlo come un eco della propria voce nella testa. Sherlock." Lì non c'è l'ho fatta più. E poi, al diavolo tutto quanto, la metto tra le preferite.

Recensore Master
11/06/13, ore 23:34

Ed è il destino. Perché c'è poco da fare. Perché non posso cercare del fluff, scrivere numeri a caso e trovarmi una tua storia. Ma, soprattutto, sentirmi intrigata dalla trama e dal fatto che fosse una post-piscina (di cui ormai non si legge per ovvie ragioni più niente) e, soprattutto ancora, decidere di LEGGERLA. Perché in me ci dv'essere qualcosa di malato per averlo fatto... Però, quanto è bella?
John, maledico te e la tua idea e il fatto di aver sprecato tutti quei giorni in cui avreste potuto godere della vostra compagnia in modo più sereno, in piena coscienza dei sentimenti l'uno per l'altro. Maledico Sherlock e la sua testardaggine e il suo orgoglio, perché no caz...volo! Di mestiere non fai la fottuta massaia! Non fai la babysitter né la segretaria, non fai il muratore o un lavoro che non implichi rischi. Fai il consultive detective e ti porti dietro John. Sempre. Quindi spiegami!!! Vieni qui, dannato uomo, e spiegami perché cavolo a quel "devo dirti qualcosa" non hai risposto "Anch'io. E ti amo" dimmelo, voglio una maledetta spiegazione scientifica!
E Greg che sta male, che vede il sangue, e John che lentamente muore e lo sa, LO SA PORCA MISERIA, e l'unica cosa che vorrebbe vedere è Sherlock, sentire, parlare, dirgli quella cosa ma non può e si maledice (e ci credo che lo fai, maledetto pure te!) e non lo vedrà e la cosa mi ha uccisa. E Poi la frase di Mycroft (grazie Myc, quando puoi essere di conforto...) che non saremo più sette milioni per Sherlock ora... Ed è la cosa più triste del mondo... Seconda solo a Sherlock che piange silenziosamente, alla signora Hudson che capisce dal volto di Sherlock cos'è successo e dal singhiozzo che gli strozza la gola. E poi John è ovunque... E Dio se fa male! *si morde le mani* e poi Sherlock butta giù il castello. E forse John gliel'ha veramente sentito dire, perché, infondo, entrambi sapevano di provare quel sentimento l'uno per l'altro.
La fine, mi ha distrutta. La fine mi ha fatta piangere. Prima ero relativamente tranquilla (tranne quando Sherlock ha iniziato a parlare di John, lì avevo il magone) e quindi insomma.... grazie. Perché almeno scrivi angst, ma porca miseria se lo scrivi bene.
(Ma la parentlock angst proprio no.... ma quella fluff... Io aspetto eh....)

Nuovo recensore
08/02/12, ore 16:48

bella e triste da versare lacrimoni :') davvero ben scritta e soprattutto originalissima! molto bella anche l'idea del castello di carte, che simboleggia benissimo anche la testardaggine di john e sherlock, nessuno dei due intenzionato a fare il primo passo.. triste da morire però! complimenti!

Nuovo recensore
24/01/12, ore 15:26

Lo sai.
Lo sai sin dall'inizio.
Lo sai bene, come andrà a finire.
Eppure il tuo insano masochismo ti spinge a scorrere le righe, impaziente di scorgere, a piè di pagina, la parola fine.

L'idea del castello di carte mi ha deliziata.
Ma forse mi sarei aspettata che fosse Sherlock a proporre un'iniziativa del genere.
Probabilmente perché una trovata di quel tipo la traduco come un tentativo, un po' infantile, se vogliamo, di posticipare qualcosa. 
Qualcosa che, per motivi di orgoglio per uno e per semplici problemi di accettazione per l'altro, risulta scomodo.
Qualcosa che, però, si sono resi conto entrambi, non può più essere ignorato.
E allora quale soluzione migliore di una sfida, per confessare l'inconfessabile?

Ma gli inconvenieti capitano. Anzi, shit happens.
E, a volte, comportano conseguenze irreparabili.


Bel lavoro, davvero!

L.K.

Recensore Veterano
21/01/12, ore 16:26

e piangiamo perchè l'indie rock è una tristezza, perchè l'inverno mette malinconia anche se è la mia stagione preferita e perchè quello che hai scritto era meraviglioso e non saprei come altro definirlo. l'idea del castello di carte era bellissima e loro sono così autentici che non c'è niente da dire se non complimenti. vado a lavarmi la faccia che sto diventando imbarazzante. baci (di quelli appiccicosi e schifosini perchè hai fatto morire john, che io amo follemente, e quindi meriti una bella sbavata).

Recensore Junior
19/01/12, ore 11:14

"la persona di cui avrà bisogno è sotto quel lenzuolo. Siamo in sette miliardi su questo pianeta e, da questa notte, per lui saremo solo sei miliardi novecentonovantanove milioni novecentonovantanove mila e novecentonovantanove ombre di un’unica, sola, persona". Ok, questo è il momento esatto in cui ho cominciato a piangere, perchè questa frase è spettacolare e azzeccatissima. Questa fic è spettacolare
Ci si può immedesimare in entrambi, che tra l'altro sono perfettamente IC. Il finale poi... è qualcosa di magnifico. Giuro è bellissima, prima di recensire l'ho letta due volte perchè è meravigliosa.
Ps: e sappi che ti adoro per il riferimento al gatto di Schrödinger ^^

Recensore Veterano
17/01/12, ore 20:51

Molto, molto ma molto bella. Mi ha lasciato un senso di tristezza e tengo a stento le lacrime. Il gioco delle carte è favoloso, peccato non siano riusciti a finirlo. Mamma mia ç_ç cacchio che bella. Complimenti vivissimi per averla scritta alla perfezione.

Recensore Junior
16/01/12, ore 21:18

bellissima e tristissima allo stesso tempo!
Mi ha colpito la caretterizzazione dei personaggi,l'idea del castello di carte poi è davvero interessante=)
Il momento finale poi quando Sherlock fa cadere il castello è davvero toccante

Recensore Veterano
16/01/12, ore 11:29

Ho pianto come una scema fino alla fine,e ancora ho le lacrime che scendono giù per il collo..
E' tremendamente triste e drammatica,ma bellissima. Molto apprezzata da me è stata la trovata di questa pagoda di carte indotta da John,solo per dirsi alla fine del 26° giorno due semplici parole che non si sono mai detti. Tutto gira sulla precarietà della vita che può durare 26 giorni o finire in 26 secondi;il rimorso più grande,talmente lacerante che quasi non provoca neppure lacrime. La morte di John è descrita benissimo,è proprio perchè tale il lettore si immedesima moltissimo. La parentesi toccante su un Lestrade perfettamente IC alla vista dell'unica persona che Sherlock abbia voluto al proprio fianco;l'intervento di Mycroft,il quale mi convinco sempre più non voglia il male del fratello,conciso e dritto al punto. E poi Sherlock apatico,sconvolto,incredulo. La reazione della sig.Hudson alla triste notizia annunciata solo dall'espressione di Sherlock,è descritta con sufficienti paroleda rendere l'idea. Il fiume di ricordi che invadono i sensi dell'investigatore sono fortissimi e rimandano solo a momenti quotidiani,che aveva sotto gli occhi sempre,e che,molto probabilmente, non ha saputo apprezzare a causa del suo stupido orgoglio.
Complimentoni!
Baci

Recensore Master
15/01/12, ore 13:58

Oddio è strazziante mi hai fatto piangere come una cretina, ma è anche bellissima e la citazione è molto azzecata.
ma sapevi che la citazione più conosciuta di Sherloc Holmes "elementare watson!" in realtà è un invenzione cinematografica, che nei libri non è mai stata presente, esattamente come il cappello da cacciatore e la pipa.
dopo questo sclero assoluto ti saluto alla prossima fic, sperando che sia postata presto e possibilmente bella come questa.

Recensore Veterano
15/01/12, ore 13:40


Amo questa storia, questa finisce nelle preferite perché boh, è spettacolare.
Non sono brava a dire che i personaggi sono qualcosa di dannatamente IC, e che l' inizio, la storia del castello di carte è qualcosa di romantico ma allo stesso tempo così da Sherlock.
E quando John sa che sta per morire io ero li li per piangere perché e qualcosa che ti attanaglia dentro e non ti lascia più.
La frase di Mycroft "«Gregory – dice poi – la persona di cui avrà bisogno è sotto quel lenzuolo. Siamo in sette miliardi su questo pianeta e, da questa notte, per lui saremo solo sei miliardi novecentonovantanove milioni novecentonovantanove mila e novecentonovantanove ombre di un’unica, sola, persona »>" é qualcosa di fottutamente poetico.
E alla fine, quando Sherlock ha buttato giù il castello di carte e dice il sospirato "Ti amo, John" ho pianto.
Mi dispiace di aver lasciato questa recensione insulsa a questa one-shot che è molto profonda e ben costruita.
Spero di leggere altro di tuo.
Kokuro

(Recensione modificata il 15/01/2012 - 03:00 pm)

Recensore Veterano
15/01/12, ore 09:31

In questo momento sto piangendo.
Gli occhi mi pizzicano in maniera incredibile, mi fa male la gola e sto mugolando. Sì, hai capito bene, mu-go-lan-do.
Perché non voglio piangere. Mi trattengo, ma non ci riesco.
Perché questa è... Non lo so. Non so che dire. Io... non ho parole per descrivere questa OS.
Dal punto di vista lessicale, stilistico, grammaticale è semplicemente perfetto: scorrevole, fluido, lineare, logico, coerente, ricco, mai ripetitivo. Cattura gli occhi, e, fino alla fine, non ti permette di distogliere lo sguardo. Basta una lettura, e zac!, eccole lì, le parole, le frasi... le emozioni!
Sì, perché più di tutto, questa OS emoziona. Suscita dei sentimenti... Oh, non saprei neanche io descriverteli.
Sono triste. Tristissima, ma c'è una piccola lucetta che brilla. Sono le parole di Sherlock, e la silenziosa risposta di John.
Ed è stato lì che ho iniziato a versare le lacrime.
Perché ho sentito, ho provato ciò che hanno provato. E questo mi sta devastando, in senso letterale.
Perché una cosa così dolorosa non può piacermi! Dovrei odiarti e odiare questa shot, insomma... Mi fa stare da cani!
E invece la amo. La amo. La amo, davvero.
E' intensa, dolce, carica, empatica... Riceve e trasmette sensazioni, riflette stati d'animo, cattura sentimenti, e li ingloba, e poi li fa esplodere.
E ne sono stata travolta e...
Non so nemmeno se questi pensieri hanno un filo logico. Se ce l'hanno o meno non me ne può fregar di meno.
Perché sono qui, incapace persino di scrivere come un essere dotato di più di un neurone solo, così.
Perché mi sono sentita svuotata. Svuotata di tutto, non appena ho posato gli occhi sull'ultima parola. Svuotata, completamente. Fredda. Priva di qualsivoglia calore.
Mi sono sentita come Sherlock. E avrei urlato, pur di riportare John indietro.
Ma da una parte percepivo qualcosa, una nota...buona, in tutto questo: la confessione di Sherlock, e la consapevolezza di John. E questo...questo mi risolleva l'anima.
Anche se sappiamo cosa è accaduto, e fortunatamente non è successo niente del genere - il mio cuore non avrebbe resistito, di sicuro - questa è stata una shot stupenda. Meravigliosa.
Per aggiungere, inoltre, che tutti i personaggi sono certamente IC, da Lestrade, a Mycroft, alla signora Hudson, allo stesso John, allo stesso Sherlock, e non sono facili da descrivere.
I miei complimenti.
Tra i Preferiti, senza alcun dubbio.
Grazie per avermi regalato questi tristi momenti, tristi e bellissimi.
Alla prossima**
Bacioni**
Milù**