Recensioni per
Castelli di Carte
di Yoko Hogawa
Mi hai fatto piangere. Mentre leggevo piangevo. Dall'inizio. Dalla prima parola. Che ci vuoi fare io queste storie me le vado a cercare.. Sono masochista. Anyway, sono crollata letteralmente in questa frase in particolare:"Sherlock. Sherlock. È il suo nome che vuole ricordarsi e, nell’ ultimo istante, s’illude di poterlo pronunciare e di sentirlo come un eco della propria voce nella testa. Sherlock." Lì non c'è l'ho fatta più. E poi, al diavolo tutto quanto, la metto tra le preferite. |
Ed è il destino. Perché c'è poco da fare. Perché non posso cercare del fluff, scrivere numeri a caso e trovarmi una tua storia. Ma, soprattutto, sentirmi intrigata dalla trama e dal fatto che fosse una post-piscina (di cui ormai non si legge per ovvie ragioni più niente) e, soprattutto ancora, decidere di LEGGERLA. Perché in me ci dv'essere qualcosa di malato per averlo fatto... Però, quanto è bella? |
bella e triste da versare lacrimoni :') davvero ben scritta e soprattutto originalissima! molto bella anche l'idea del castello di carte, che simboleggia benissimo anche la testardaggine di john e sherlock, nessuno dei due intenzionato a fare il primo passo.. triste da morire però! complimenti! |
Lo sai. |
e piangiamo perchè l'indie rock è una tristezza, perchè l'inverno mette malinconia anche se è la mia stagione preferita e perchè quello che hai scritto era meraviglioso e non saprei come altro definirlo. l'idea del castello di carte era bellissima e loro sono così autentici che non c'è niente da dire se non complimenti. vado a lavarmi la faccia che sto diventando imbarazzante. baci (di quelli appiccicosi e schifosini perchè hai fatto morire john, che io amo follemente, e quindi meriti una bella sbavata). |
"la persona di cui avrà bisogno è sotto quel lenzuolo. Siamo in sette miliardi su questo pianeta e, da questa notte, per lui saremo solo sei miliardi novecentonovantanove milioni novecentonovantanove mila e novecentonovantanove ombre di un’unica, sola, persona". Ok, questo è il momento esatto in cui ho cominciato a piangere, perchè questa frase è spettacolare e azzeccatissima. Questa fic è spettacolare. |
Molto, molto ma molto bella. Mi ha lasciato un senso di tristezza e tengo a stento le lacrime. Il gioco delle carte è favoloso, peccato non siano riusciti a finirlo. Mamma mia ç_ç cacchio che bella. Complimenti vivissimi per averla scritta alla perfezione. |
bellissima e tristissima allo stesso tempo! |
Ho pianto come una scema fino alla fine,e ancora ho le lacrime che scendono giù per il collo.. |
Oddio è strazziante mi hai fatto piangere come una cretina, ma è anche bellissima e la citazione è molto azzecata. |
Amo questa storia, questa finisce nelle preferite perché boh, è spettacolare. Non sono brava a dire che i personaggi sono qualcosa di dannatamente IC, e che l' inizio, la storia del castello di carte è qualcosa di romantico ma allo stesso tempo così da Sherlock. E quando John sa che sta per morire io ero li li per piangere perché e qualcosa che ti attanaglia dentro e non ti lascia più. La frase di Mycroft "«Gregory – dice poi – la persona di cui avrà bisogno è sotto quel lenzuolo. Siamo in sette miliardi su questo pianeta e, da questa notte, per lui saremo solo sei miliardi novecentonovantanove milioni novecentonovantanove mila e novecentonovantanove ombre di un’unica, sola, persona »>" é qualcosa di fottutamente poetico. E alla fine, quando Sherlock ha buttato giù il castello di carte e dice il sospirato "Ti amo, John" ho pianto. Mi dispiace di aver lasciato questa recensione insulsa a questa one-shot che è molto profonda e ben costruita. Spero di leggere altro di tuo. Kokuro (Recensione modificata il 15/01/2012 - 03:00 pm) |
In questo momento sto piangendo. |