Recensioni per
Nascita
di L_Fy

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
10/08/16, ore 10:18
Cap. 1:

Prima recensione premio per il contest "Fantasy Styles-Mille sfumature dell'immaginario" indetto sul forum da onlyfanfiction (1/2)

Ohohoh...
Eccomi qui.
Alla fine ho deciso di puntare su delle OS, anche se, comunque, penso che prima o poi prenderò in mano, per mio diletto personale, anche la long da te consiglita. Direi quindi di cominciare...
Il tema del tuo racconto mi ha affascinata davvero moltissimo, l'idea che dalla nascita di qualcosa possa scaturire anche del male è qualcosa di molto affascinante, e mi fa pensare alla frase di un vecchio filosofo, non mi ricordo più quale, che disse che, paradossalmente, la nascita è il trauma più grande che un essere umano possa subire durante la vita. Prova a immaginarlo, un bambino rimasto per mesi nel caldo tepore del ventre materno, costretto ad affrontare un mondo caotico e apparentemente ancora senza senso, di punto in bianco...certo non deve essere una bella esperienza!
Mi è piaciuta moltissimo la caratterizzazione di Maria Anna, e il fatto che, da quel suo semplice atto di ribellione, alla ricerca della libertà, nascerà poi quell'essere che sconvolse l'equilibrio del mondo intero, durante la seconda guerra mondiale.
Una bella storia, davvero!
Off

Recensore Master
09/04/12, ore 18:52
Cap. 1:

Questa storia è bellissima. Prima di tutto, però, è umana.
Umana perchè hai saputo spogliare i tuoi occhi del pregiudizio, dell'odio atavico e del rancore di un mondo intero per guardare alla vita come sola vita, come miracolo, come speranza, come atto di fiducia e di coraggio. Perchè non importa che quel figlio sarà poi padre di un uomo considerato mostruoso, non importa che la storia sia buia e vergognosa. Non importa. Perchè dietro alla storia ci sono le persone e le persone sono piccole e deboli e conducono una loro vita talmente misera da far apparir loro un miracolo la nascita di un nuovo essere. E questo, davvero, non può mai essere sbagliato.
TI faccio i miei complimenti, sinceri e sentiti, per la tua intelligenza nel riflettere su questa storia e per la tua bravura nello scriverla.

Recensore Veterano
30/10/11, ore 14:29
Cap. 1:

Una storia meravigliosa che staziona tra i miei preferiti da molto tempo, ma che solo oggi commento... Bellissima, senza altri fronzoli. Ci guidi verso il riscatto di una donna che nella gravidanza non trova solo un figlio e una realizzazione personale, ma proprio l'amore per se stessa, un rispetto che nessuno le ha mai concesso. Perché non l'aveva neppure richiesto. Stupenda la sua introspezione, il suo atto di eroismo, la capacità di dire quel no, di andare avanti finalmente per una strada che fosse solo sua e non tracciata da qualcun altro.
Dopo il giorno però c'è la notte... e qui forse anche una tempesta.
Perché la storia di quel figlio a cui il destino non pare aver voluto bene (nato senza padre, abbandonato dal patrigno, vedovo più volte...) culmina con quello che diventerà suo figlio. Un atto di redenzione per Maria Anna spalanca le porte a uno degli uomini che ha cambiato il corso del '900 e il suo modo di pensare.
Ho amato dal profondo questa storia proprio per i risvolti che dà alla parola nascita: di un sentimento, di una persona, di un capitolo di storia. Dove luce e buio rimangono intrecciati indissolubilmente.
"Lo chiamarono Adolf. Il resto è storia" toglie il fiato. Perchè si pensa che la decisione di una madre - o di una donna? - il ha dato via a tutto senza neppure immaginarlo. Ma anche dopo quella frase, l'empatia che mi hai fatto provare per Maria Anna rimaneva più forte dell'orrore che quell'ultima frase evoca.

P.S.: peccato che quel progetto a cui accennavi nell'introduzione non sia andato in porto. Se la qualità delle storie fosse stata pari a quella di "Nascita" ne sarebbe uscito un capolavoro!
(Recensione modificata il 30/10/2011 - 02:30 pm)

Recensore Veterano
29/05/11, ore 15:22
Cap. 1:

Bella. Profonda, riflessiva. Diversa - da ciò che scrivi solitamente e da ciò che spesso si trova su questo sito. Ho amato le riflessioni che intervallano la narrazione: rendono tutto più lento e calmo, lasciano il tempo di pensare, mostrano un'autrice più matura, capace di grande profondità e non solo della solita ironia e leggerezza.
Maria Anna. Maria Anna è una serva, una serva che piange senza disturbare, perché non può fare altrimenti, e che sorride con il sorriso segreto delle serve, ancora più segreto delle loro lacrime. Maria Anna è una donna, una donna che porta in grembo il frutto di infinite violenze, che assapora per breve tempo la passione, che viene colpita dall'amara freddezza della levatrice. Maria Anna fa una scelta, una scelta dettata dalla voglia di riscatto, dall'amore per sé stessa eper la minuscola sfera di meraviglia aggrappata al suo grembo. È una scelta coraggiosa e difficile, ma è l'unica che possa riscattarla - nascita come ribellione…nascita come luce del mattino che sorge. Forse sarebbe stato meglio che non si fosse ribellata, che avesse sofferto le pene dell'Inferno su quel letto e si fosse liberata del bambino: la sua scelta è nascita, è vita, è ciò che di più giusto e luminoso si possa immaginare, eppure essa genererà morte e dolore. Tutto precipita, con quella domanda: dov'è la notte? Riversi sul lettore una cascata gelida di date e fatti, che non ho del tutto apprezzato - alcuni dettagli confondono e basta, spezzando la tensione, e potevano essere tralasciati. E infine arriva la conclusione, frasi che sembrano sentenze, sancendo l'arrivo del buio e dell'angoscia. Lo chiamarono Adolf. Il resto è storia. E notte.
Questa storia va oltre. Va oltre gli errori ortografici, le imprecisioni, i dati confusi. Va oltre l'opinione comune che si ferma ai giudizi di folle e assassino. Va oltre a ciò che ho sempre pensato. Scava in profondità, nelle ragioni di una donna che non poteva sapere, che avrebbe potuto generare un genocida come un salvatore; nelle ragioni di una donna che si è ribellata e ha scelto.
Bella, posso solo ripetere questo.

Nuovo recensore
25/12/10, ore 18:15
Cap. 1:

Le parole, in questo caso, sarebbero davvero sprecate. I brividi che percorrono il mio corpo, le riflessioni del mio cervello... credo che questo possa essere il miglior commento alla tua storia. Continua così, non arrenderti mai. So che non hai bisogno di una sconosciuta per sentirtelo dire (o scrivere), ma un incoraggiamento in più non fa mai male ;)

Recensore Master
30/06/10, ore 22:16
Cap. 1:

E' vero, talvolta il semplice sapere di portare una vita nel proprio grembo riesce a cambiarti la vita, in maniera positiva o negativa che sia. Io credo che un bambino non possa mai essere ritenuto un incidente o un errore, nonostante arrivi in situazioni poco adatte...Questa storia mi ha agghiacciata, mi ha regalato le emozioni della povera Maria Anna, una povera donna che resta aggrappata ad una vita che non può darle niente, la stessa vita che poi le regala un figlio, unico segno per farla lottare, per darle una speranza per una vita migliore, se possibile.
Mi ha dato il sorriso vedere una grinta nuova in lei, una grinta che le ha fatto capire quanto sia importante non demordere, a volte. Hai ragione, tutto il resto è storia, tutto il resto riguarda la 'nostra' storia, storia che forse avremmo dovuto evitare... Ma c'è stata ugualmente e la storia esiste appunto per dimostrarci gli errori del passato, in modo da non commetterli nuovamente in futuro. Questa storia mi ha dato i brividi, tu scrivi divinamente e ti faccio i miei complimenti.
Baci, Cris.

Recensore Veterano
29/07/09, ore 15:57
Cap. 1:

Leggo, e mi chiedo come tu faccia a scrivere così. Leggo, ed è come se avessi fame di parole, se non potessi fare a meno di quello che tu scrivi, di come lo scrivi e, forse, del perché lo scrivi.
Leggo, e penso che tu sei la stessa di "Pronto...?", sei la stessa di "LuceOmbra", la stessa capace di tanta caustica, sarcatica, impareggiabile ironia.
Eppure, qui abbiamo un tema forte. Un tema profondo, contorto, buio.
Hai ragione, la nascita è per tutti un sinonimo di luce. Vediamo solo la luce, talvolta, e ci dimentichiamo del buio, che pure si nasconde, fremente, in costante attesa, in ogni anfratto: nel mondo, ma soprattutto nelle persone, nelle casualità, in quello che alcuni chiamerebbero Destino, con una "D" maiuscola che sa di ineluttabile.
Questa storia ci fa riflettere, talmente profondamente dentro di noi che forse è davvero impossibile arrivare a tanto, scavare, intendo, così a fondo da trovare dell'aria, della luce.
Forse, mi viene da pensare, se scavassimo troppo a fondo rimarremmo intrappolati. Là sotto, soli con la notte.
Eppure, eppure, tutto questo marasma di sentimenti, queste sensazione sconvolgenti, scaturiscono da un atto di coraggio, da un atto di amore infinito.
Cosa c'è, infatti, di più grande dell'amor matris, genitivo soggettivo e oggettivo?
Eppure, viene da ripetere, eppure la tenebra c'è sempre.
La narrazione è magistrale, davvero. C'è quella lentezza, quelle sequenze piene di introspezione speranzosa di Maria Anna. C'è quella indefinibile sensazione di tepore, di pace ritrovata, che permea la parte iniziale della storia. E pensi: ma allora ce l'ha fatta! ha trovato la forza di decidere per se stessa e per il proprio figlio!
E poi, come una raffica di mitragliatrice, crudele, spietata, spiazzante, arriva quella sequela che pare interminabili di date, matrimoni, parentele: è un vortice, ti cattura, alla fine vuoi solo sapere cosa mai sarà accaduto di terribile, perché lo senti che è così, è la notte che avanza, che sopraggiunge, che inghiotte quella fievole luce.
Adolf.
Mostro. Tiranno. Genocida. Folle, forse. Generato da tutto ciò.
Lascia colpiti, la tua storia, davvero. Sarà la struttura, saranno i concetti, nudi e crudi.
Eppure, dico ancora, ed è l'ennesima volta, eppure, Maria Anna ha effettivamente compiuto un atto di immenso amore. Nulla, nemmeno la nascita di Adolf Hitler, potrebbe cancellarlo. Quell'atto sarà stato pure un microscopico, insignificante lumino, ma è comunque nascita.
Ed è comunque vita. Luce, nel buio. Non è per nulla stabilito che non sarebbe nato un mostro, se pure Alois fosse morto. Se non ci fosse stato neanche quello spiraglio di luce, chissà invece come sarebbe il mondo.
Chissà, mi domando, se ogni piccolo gesto ha davvero conseguenze così vaste, se è poi vero che il battito d'ali d'una farfalla può generare un violento uragano. E, mi chiedo ancora, chissà se cambiano le conseguenze se il gesto è buono, è portatore di luce, o se questo è cattivo, portatore di tenebra.
Chissà cosa sarebbe successo se Maria Anna, una povera serva senza personalità, grigia e scialba, non avesse trovato la forza di riscuotersi da quello stesso grigiore apatico.
Forse ci troveremmo in un mondo migliore, con meno notte, e più luce.
O forse, semplicemente, ci troveremmo in un mondo diverso, ma non per questo migliore.
Interrogativi senza risposta, domande davvero troppo profonde, troppo complesse, per me, per noi uomini in generale, credo.
Però, L_Fy, grazie per averlo scritto. Serve anche, talvolta, qualcuno che ci ricordi di pensarle, queste domande. Anche questa, io credo, è una fiammella accesa per scacciare la notte.
Ora mi dilungo troppo, ed è inutile, anch se mi farebbe piacere parlare di questo brano, perché, coem avrai intuito, mi ha colpito, davvero nel profondo.
Ancora grazie, e saluti da willHole, cogitabondo.

Nuovo recensore
26/06/09, ore 11:29
Cap. 1:

Prima di scrivere questa recensione, mi sono un pò letto le altre, per vedere COSA si possa scrivere su questa one-shot assolutamente fantastica. Il sentimento che domina queste recensioni è proprio il non sapersi esprimere, e temo di esservi caduto vittima anche io. Ma temo non è forse il termine giusto da utilizzare. L'essere senza parole non è altro che la conferma della tua bravura. Il tuo stile,.. ah! Fantastico davvero! Complimenti davvero _D_ffjunge_

Recensore Junior
12/02/09, ore 22:23
Cap. 1:

Mamma mia, non ho parole. Solo: complimenti. In questo sito si legge di tutto, ci sono degli incompetenti, delle ragazzine affamate e degli autori di (più o meno) talento, ma la tua è una delle migliori storie che ci siano, e il tuo stile è impeccabile. Davvero.

Recensore Junior
08/04/08, ore 18:35
Cap. 1:

Vuoi la verità? La nuda, cruda, brutale verità? Questa è la storia più bella che abbia mai letto.
Il semplice "lo chiamarono Adolf" mi ha fatto rabbrividire. E Maria Anna non aveva colpa: era una donna comune, amorfa, triste, che d'un tratto, grazie al figlio di quell'effimero amore, è riuscita a ritrovare il coraggio per dare un senso alla sua vita. Grazie, grazie davvero, perché questo racconto amaro mi ha fatto riflettere: sei una grande scrittrice (invidia xD).

19/12/2011 - 05:26 pm)
(Recensione modificata il 20/12/2011 - 02:18 pm)

Lyra84
19/06/07, ore 20:18
Cap. 1:

Davvero sono senza parole! Dire semplicemente "magnifica" sarebbe riduttivo! Non posso che farti i miei più sinceri complimenti!

Nuovo recensore
06/09/06, ore 16:17
Cap. 1:

Ogni tua storia mi lascia assolutamente senza parole. Io credo che con questa one-shot tu sia riuscita addirittura a superare te stessa e credo che tu sappia cosa intendo, anche se il mio è solo il modesto parere di una tua affezionatissima lettrice.

londonlilyt
01/09/06, ore 22:40
Cap. 1:

Waw, non ho parole, non so davvero che dire, lo stile e la scelta dei vocaboli mi lascia ammutolita, bravissima!

nisi corvonero
01/09/06, ore 12:20
Cap. 1:

Accidenti, doppio e triplo. Ho sempre pensato che tu fossi veramente un'ottima autrice, ma questa tua one shot mi ha fatto cambiare idea: sei una scrittrice con la Esse Maiuscola, Elfie cara. E non te lo dico perché ti adoro infinitamente come persona, bensì perché è vero. Grandissima!

Recensore Junior
31/08/06, ore 21:24
Cap. 1:

L'ho letta e... non so che cosa dire. Drammaticamente stupenda, nella sua semplicità. E' abbastanza? Non so, forse è poco, troppo poco per descrivere ciò che ho provato leggendola. Forse, un semplice bravissima è la cosa migliore. - Cami-

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