Recensioni per
Libertà
di Mattimeus

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/03/12, ore 20:35
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Propongo questa storia come "storia scelta" perchè credo che tanto per forma quanto per contenuto sia uno dei migliori lavori che si possano trovare nella sezione. L'intreccio è condotto con una profondità filosofico-riflessivo notevole, e si sviluppa con una saggezza narrativa decisamente rara.
Recensirò la storia in un post separato a quello della segnalazione perché non vorrei qui perdermi in divagazioni su quelle che sono state le riflessioni che il lavoro ha suscitato in me, ma mi permetto di dire che pochi testi di questo sito mi hanno colpito quanto questo.
Detto questo, non continuerò con questa sperticata lode del lavoro perché credo che la storia parli da sola e non abbia bisogno delle mie lodi.

Recensore Veterano
30/01/12, ore 21:18
Cap. 1:

La grammatica direi che è impeccabile, così come lo sono la sintassi, la punteggiatura e la forma. Ci sono solo alcuni errori di battitura e di ridondanze da poco, che ti devono essere sfuggite alla prima rilettura; nulla che non si possa sistemare in pochi secondi.
Per il resto il tuo stile, pur essendo forbito, per nulla banale e anche piuttosto ponderato, riesce ad essere piacevole alla lettura e scorrevole. Hai parlato di argomenti complessi con parole appropriate e chiare, esprimendo pensieri anche filosofici con la massima limpidezza. Lo stile che hai usato mi è piaciuto davvero molto, così come mi sono piaciute la soggettività e la profondità dell'analisi dei personaggi e della loro psicologia: pur ricorrendo alla narrazione onnisciente in terza persona singolare, sei riuscito a dare a tutti e tre – Mary, Percy e Harriet – una caratterizzazione diversa, che li distinguesse l'uno dall'altro nel loro flusso di pensieri. Il tutto, alla luce di un filo conduttore comune che mi è piaciuto molto seguire nel suo sviluppo: la libertà. E' infatti proprio la libertà – che non a caso dà il titolo alla storia – ad essere al centro dei pensieri e delle analisi dei tre personaggi, intesa e sviluppata in maniera anche diametralmente opposta a seconda del punto di vista. Mi ha incantata il modo in cui sei riuscito a tenere ben fermo questo fil rouge impegnativo all'interno di una storia di amore e sentimento. Infatti, sebbene la libertà e il desiderio di essa sgorghino da ogni sillaba della tua storia, l'amore è altrettanto presente, così come la sofferenza estrema di Harriet davanti all'abbandono del marito.
I personaggi appaiono ben caratterizzati, i loro pensieri chiari e coerenti, anche nell'uso delle forme e del lessico.
Mary è la prima di cui conosciamo i pensieri, i sentimenti e la sua idea di libertà è la prima che ci viene presentata. E' la più giovane dei tre e il desiderio di conoscere, di sentirsi adulta, libera e consapevole ben emerge dalle sue parole. Il viaggio in Scozia l'ha profondamente cambiata e maturata, ma appena torna a casa si rende conto di quanto ancora abbia da imparare dagli altri e in particolare sente una forte attrazione intellettuale per questo giovane poeta che ha preso a frequentare la casa di suo padre. La libertà non è più rappresentata dall'evasione e dalla ribellione nei confronti della matrigna, o almeno non solo; libertà significa apprendere, conoscere il mondo e conoscere sé stessa. Per Mary amare Percy Shelley è simbolo di libertà.
Mi è piaciuta la delicatezza con cui hai descritto il progressivo innamoramento di Mary: lei inizialmente cerca Percy, quasi con ostinazione infantile, perché vuole parlare con lui, ricercare la sua attenzione, essere alla sua altezza, comunicare con lui, ecco, questa è la cosa più importante, come sottolinea lei stessa. Ed ecco che, improvvisamente, questa pura intesa intellettuale si trasforma in un bisogno doloroso della sua vicinanza non solo mentale, ma anche fisica. Mary arriva a crede in Percy, crede che lui sia l'uomo della sua vita, l'uomo che potssa aprirle gli occhi e aiutarla a scoprire la libertà e per questo lo accetta e lo ama, nonostante egli sia sposato e professi l'amore libero. Il tutto in nome di quella libertà che la giovane Mary ha appena cominciato a conoscere ed esercitare, e la eserciterà proprio compiendo assieme a lui questo viaggio in Europa e amandolo incondizionatamente per tutta la vita, anche dopo la tragica morte di lui.
Percy lo vediamo per la prima volta attraverso gli occhi di Mary e ci appare come un giovane brillante ed estremamente affascinante: non è difficile capire come abbia potuto rapire il cuore di una giovane fanciulla bramosa di conoscenza e libertà. Ma nella parte dedicata al suo punto di vista, apprendiamo qualcosa di più su di lui, sul suo pensiero e sulla sua idea di libertà. Se per Mary la libertà è data dall'amore e dalla conoscenza, per lui la libertà assume il suo significato più ampio e Romantico, quasi anarchico: la libertà di Percy è senza regole, né condizionamenti sociali. Percy è un poeta e persino il suo amore è totalmente libero da vincoli: ha amato Harriet sinceramente, così come ora ama Mary, il tutto senza che ci sia contraddizione, perché così per lui deve essere.
Apprendiamo da lui stesso qualcosa di più sulla sua vita, sul suo matrimonio, sui suoi figli, e scopriamo quanto poco valore abbia tutto questo, se paragonato alla libertà poetica e sociale che crede di aver trovato in Mary. Percy la ama perché lei lo comprende, lo ascolta, comunica con lui ed è questa la componente più importante in un rapporto fra due persone che si amano. E Percy e Mary si amano: lo si capisce fin dal loro primo incontro, e la convinzione si accresce sempre di più nel lettore, di pari passo alla crescita della consapevolezza di Mary.
Percy, prima di partire con Mary, fa un'osservazione molto giusta al padre di lei, riguardo al fatto di approvare la libertà a parole ma non a fatti: questa osservazione ben sottolinea l'idea totale che il giovane ha di libertà e che si scontra inevitabilmente con la realtà della vita. A questo proposito, anche la frase che William Godwin dice a Percy prima di congedarlo è del tutto condivisibile: la libertà può e anzi deve essere usata per costruire qualcosa di solido e duraturo, altrimenti finisce per perdere il proprio valore.
All'interno di questa parabola di libertà, troviamo Harriet, il personaggio sicuramente più tragico di tutta la storia che, dalla sua posizione infelice di donna abbandonata, ci fornisce una terza idea di libertà: la più conservatrice eppure la più dirompente ed inusuale per la sua impopolarità odierna, ma anche stridente rispetto ai due modi che Percy e Mary hanno di concepire la libertà. Per Harriet la libertà è potersi occupare da sola dei propri figli e di se stessa, la libertà è poter piangere per Percy senza che lui lo sappia, di poter continuare ad amarlo pur conscia della sofferenza che è stata costretta a patire a causa sua. Eppure, dietro questa sua strana idea di libertà, anche Harriet nasconde uno spirito libero e ribelle, lo stesso spirito che Percy aveva amato quando l'aveva conosciuta. Questa sua parte non è affatto morta, e lei stessa lo capirà con orrore e sgomento quando si renderà contro troppo tardi di aver gettato via la vita, abbandonando i suoi figli, esattamente come aveva fatto Percy, il tutto in nome di quella stessa libertà che tanto aveva odiato in suo marito. Eppure, questo suo desiderio di liberarsi del peso che l'amore non corrisposto per Percy e il badare da sola ai figli le provocano non è in contraddizione con la libertà che aveva decantato in precedenza e infatti, in un momento di lucidità prima di morire, Harriet si renderà conto di aver rinunciato a quella libertà in favore di una che, forse, le apparteneva, ma alla quale aveva deciso di rinunciare per il bene di se stessa e dei suoi bambini, almeno fino al giorni in cui il dolore e la malinconia avevano avuto il sopravvento su di lei.
Tre prospettive di libertà diverse, diversissime fra loro, eppure tutte motivate e coerenti; il che significa che sei riuscito a dare valore ai pensieri di tutti i tuoi personaggi e alle loro tesi.
Nessuno dei tre è infine stato trascurato a favore dell'altro, sei stato così obiettivo nel descrivere e valutare i tuoi personaggi, che non si riesce neppure bene a capire a chi vada la tua simpatia: un'imparzialità notevole, che si è riversata sulla trama in uno stile pulito, piacevole e coinvolgente. Mi sono innamorata di Percy con Mary; mi sono interrogata sulla libertà e sulla poesia con Percy; ho sofferto l'abbandono con Harriet: il tutto senza che l'amore per un personaggio prevalesse sull'amore per un altro, poiché sei riuscito a farmeli adorare tutti e tre.
Inoltre, ho trovato bellissima e geniale la trovata di sviluppare una storia d'amore attorno a un fil rouge complesso e insidioso come quello della libertà, riuscendo a fornirne tre sfaccettature diverse eppure condivisibili, senza rendere pesante il fluire della storia con ragionamenti cervellotici e ponderosi.
La tua storia mi è piaciuta davvero moltissimo e mi complimento con te per la meritata vittoria.